Messina – Alla presenza del Vescovo Ausiliario, S. E. Cesare Di Pietro, degli Assessori alla Cultura Enzo Caruso e ai Beni Culturali Salvatore Mondello e del Dirigente della Soprintendenza Ing. Spoto, nel corso di una conferenza stampa è stato presentato l’appello rivolto a possibili sponsor pubblici e privati per sostenere il costo delle voci di spesa preventivate per la rimozione e il restauro della Statua della Madonna della Vittoria, realizzata nel XVI secolo e attribuita al Calamech.
Dopo i saluti introduttivi del Parroco Don Lorenzo Campagna che ha espresso vivo compiacimento per la presenza delle Istituzioni a sostegno del suo appello, Mons. Di Pietro si è soffermato su un breve excursus storico riferito alla devozione del popolo messinese alla Vergine Maria, più volte invocata negli avvenimenti tragici della storia messinese. Ha quindi espresso parole di sostegno alla lodevole iniziativa del concorso popolare a sostegno di una petizione per la salvaguardia dell’importante opera scultorea.
L’Assessore Mondello ha quindi sottolineato le numerose difficoltà che impediscono, a volte, alla burocrazia di consentire il raggiungimento degli obiettivi in tempi rapidi.
L’Assessore Caruso, riagganciandosi a quanto detto dal Vescovo Di Pietro, ha evidenziato gli episodi che, nella storia, hanno visto i messinesi compartecipare a petizioni per la raccolta fondi finalizzate ad obiettivi di interesse comune. Tra questi, ricordate le realizzazioni del Monumento alla Batteria Masotto, dell’Aereo “Messina” da donare alla Patria durante la Guerra Italo-Turca e la raccolta di indumenti di lana da inviare ai soldati in trincea durante la Grande Guerra.
L’invito è quindi di creare una sinergia pubblico-privata per conservare la Madonna della Vittoria all’interno del Museo della Caperrina. Ha concluso l’incontro, l’ing. Spoto tracciando il necessario percorso progettuale relativo alle operazioni di rimozione e di restauro che dovrà essere condotto sotto l’egida della Soprintendenza.
Con i Vespri siciliani del 1282 e la Vittoria di Lepanto del 7 ottobre 1571, il Santuario di Montalto è stato storicamente più volte protagonista di eventi che hanno visto il popolo messinese invocare la protezione della Vergine, iconograficamente rappresentata come “La Dama Bianca”. Secondo quanto riportato nella epigrafe conservata nel Santuario, scritta dal Canonico Bruno nel 1924, la Statua fu realizzata dal Calamech, commissionata dal Senato Messinese dopo il ritorno vittorioso della Flotta della Santa Lega nel porto di Messina, il 1° novembre 1571.