Motorola e Telefono Rosa presentano NonMiViolare un progetto di education all’uso responsabile dello smartphone contro il revenge porn

Motorola, azienda leader del settore mobile, prosegue il percorso del progetto NonMiViolare.it, lanciato lo scorso 8 novembre, e annuncia oggi, nel corso di un evento in Spazio Lenovo, i risultati dell’indagine, realizzata insieme a Nielsen sul tema del revenge porn, e i primi passi per combattere questo fenomeno, con la collaborazione di Telefono Rosa.

NonMiViolare è un importante progetto di education sull’uso responsabile dello smartphone contro il revenge porn, realizzato in collaborazione con Telefono Rosa, la prima associazione italiana al fianco delle donne che dal 1988 offre supporto alle vittime di violenza, con il contributo di Polizia di Stato – Polizia Postale e con il fondamentale supporto di AC Monza, Pallacanestro Varese e UYBA Volley. Il revenge porn, ovvero la divulgazione non autorizzata di immagini o video intimi, rappresenta una grave forma di violenza e può portare a gravi conseguenze psicologiche e fisiche. Telefono Rosa e Motorola hanno rilevato un gap di comunicazione nei confronti dei giovani su questi temi e da qui nasce l’esigenza di una campagna che possa raggiungere i ragazzi in modo efficace.

Il primo passo per combattere il revenge porn è l’analisi del fenomeno, portata avanti attraverso un’indagine realizzata dalla società di ricerca Nielsen, su ragazzi e ragazze di età compresa tra i 18 e i 27 anni. Alcuni dei dati emersi sono allarmanti: un giovane su quattro conosce una vittima di questo reato, tema familiare al 92% degli intervistati. Nonostante la consapevolezza delle devastanti conseguenze psicologiche – come depressione, isolamento e persino suicidio – la percezione del rischio è sottostimata, con la metà dei giovani disposti a condividere nuovamente le proprie foto intime. Lo smartphone è lo strumento principale per il reato (90%), mentre il fenomeno del deepfake, le tecnologie che inseriscono il volto di una persona in contenuti pornografici senza il suo consenso, pur noto all’83%, è riconosciuto come reato in tutte le sue forme solo dal 52%. Preoccupante la scarsa propensione alla denuncia: meno della metà denuncerebbe conoscendo la vittima, e tra i giovani solo uno su quattro se si trattasse di un estraneo. Le donne intervistate mostrano maggiore consapevolezza dei segnali di pericolo rispetto agli uomini, che sottovalutano battute sulla diffusione di immagini o richieste insistenti di contenuti espliciti – fino a che non diventano pretese. I dati sottolineano anche una forte richiesta di informazioni: il 95% vuole maggiore consapevolezza sul fenomeno e il 79% desidera informazioni su come proteggersi. Queste ultime informazioni sono richieste specialmente dalle donne intervistate – una percentuale pari all’85% contro un 74% degli uomini. A questo link è disponibile un estratto che include ulteriori informazioni sui risultati ottenuti.

Sulla base di questi dati, Motorola e le esperte di Telefono Rosa, con il contributo di Polizia di Stato, hanno realizzato una vera propria guida pratica, un booklet, digitale e smart, che offre in un linguaggio semplice ai giovani gli strumenti concreti per: comprendere cos’è il revenge porn, quali sono le sue implicazioni legali, fisiche e psicologiche; prevenirlo, promuovendo una cultura del rispetto e della consapevolezza online; reagire in caso di diffusione di immagini intime, indicando a chi rivolgersi e quali passi intraprendere per tutelarsi. Il materiale dell’indagine e della guida pratica è disponibile a partire da oggi, 20 novembre, sulla landing page NonMiViolare.it, uno spazio online sicuro dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne, e sarà distribuito nelle scuole grazie alle attività formative di Telefono Rosa e al supporto dei partner coinvolti.

Non solo: l’importante messaggio della campagna è stato diffuso anche attraverso le squadre sportive sponsorizzate da Motorola: AC Monza, Pallacanestro Varese e UYBA Volley. Le tre squadre di Serie A di calcio, pallacanestro e pallavolo, unite dalla sponsorizzazione del brand di smartphone che ha voluto coinvolgerle, hanno messo insieme le forze e costituito un unico, grande, team con l’obiettivo di mandare un messaggio ancora più d’impatto e a un numero sempre maggiore di giovani. Domenica 10 novembre, in occasione delle partite di Serie A delle tre squadre, Monza-Lazio, Vero Volley Milano contro UYBA Volley e Pallacanestro Varese-Virtus Bologna, i giocatori sono scesi in campo con maglie speciali: è stato il primo momento di attività, un’anticipazione dei messaggi del progetto. Al posto del logo Motorola, le divise hanno mostrato il simbolo della campagna di sensibilizzazione: il mirino di una fotocamera, a ricordare che chiunque può essere vittima di questo reato. Un gesto forte per rompere il silenzio e incoraggiare le vittime a denunciare.

Carlo Barlocco, Executive Director & General Manager Italy di Motorola Italia, sottolinea l’impegno dell’azienda: “In un’epoca in cui le attività dei brand hanno un impatto sulla percezione della collettività, le aziende hanno il dovere di contribuire a sostenere responsabilmente le cause sociali del Paese in cui operano, facendo leva sui propri valori e asset. È emersa l’importanza di educare e fornire gli strumenti per combattere il revenge porn. Con uno smartphone, basta soltanto un minuto per danneggiare la vita di una persona: è importante per Motorola prevenire con un contributo reale e tangibile, disponibile per tutti”.

 Come donna, sono orgogliosa di promuovere questo progetto a difesa delle donne. È stato emozionante portarlo avanti, continuando un percorso, avviato l’anno scorso per fornire un sostegno pratico contro un grave reato come quello del revenge porn”, afferma Giorgia Bulgarella, Head of Marketing di Motorola Italia. “Siamo profondamente preoccupati dai dati emersi: un giovane su quattro conosce una vittima di revenge porn, e la metà di coloro che hanno condiviso foto intime lo rifarebbe, inconsapevoli del rischio. Per Motorola, come produttore di smartphone, è fondamentale promuovere un utilizzo responsabile di questi strumenti, proseguendo il nostro impegno contro questo reato, in particolare per la tutela delle giovani donne. Ringraziamo Telefono Rosa e i nostri partner per aiutarci a raggiungere i giovani, destinatari principali di questa importante iniziativa”.

Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, presidente del Telefono Rosa: “La prevenzione è un’arma importante in questa lotta. Educare i giovani e le giovani al rispetto e alla parità è fondamentale. Come possiamo essere incisivi? Utilizzando i loro strumenti e il loro linguaggio. La tecnologia deve essere una nostra alleata e noi tutti dobbiamo essere capaci di sfruttarla per creare innovazione e non nuove forme di violenza. Usare responsabilmente lo smartphone oggi è necessario. Vogliamo che i giovani e le giovani sappiamo che cosa è la cyber violence e il revenge porn e che siano a conoscenza che ci sono modi per chiedere aiuto. I dati emersi ci hanno sottolineato quello che temevamo, i giovani e le giovani non sono consapevoli di quanto sia pericoloso il revenge porn e delle conseguenze gravi che provoca questo tipo di violenza. Per questo ringraziamo Motorola per questa collaborazione che ci ha permesso di fornire un sostegno pratico ed essenziale”.

Gaia Romani, Assessora al Decentramento, Quartieri e Partecipazione, Servizi Civici e Generali del Comune di Milano aggiunge: “Ringraziamo Motorola per aver promosso questa indagine e per il lavoro prezioso, condotto insieme a Telefono Rosa e con il contributo di Polizia di Stato, che mette in luce un tema fondamentale come quello del Revenge Porn. L’Italia è uno dei pochi paesi al mondo ad averlo riconosciuto come reato con una legge frutto dell’impegno della società civile e di tutte le forze politiche. È una legge ancora relativamente recente, che quindi necessita di essere accompagnata e sostenuta nella sua piena attuazione, non soltanto dal mondo istituzionale ma anche da quello privato e dalla cittadinanza tutta. Sappiamo che la grande maggioranza delle vittime è donna ma al di là di questo dato è importante approfondire anche quelli più specifici, relativi per esempio ai comportamenti che precedono e che seguono il reato stesso. Ed è per questo motivo che troviamo davvero utile e preziosa questa indagine che si concentra e dedica un’attenzione particolare ai giovani“.

Manuela De Giorgi, Primo Dirigente della Polizia di Stato e Dirigente del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale Lombardia, ha commentato: “Dal nostro Osservatorio emerge un incremento preoccupante delle denunce di revenge porn, soprattutto fra le adolescenti, e sappiamo che tali numeri rappresentano soltanto la punta dell’iceberg, perché la vittima ha difficoltà e vergogna a denunciare. Ma il silenzio è il peggior nemico e chi viene colpita non deve mai sentirsi sola, ma deve poter contare sul supporto e sull’aiuto di una rete di professionisti. L’iniziativa NonMiViolare si muove con tale obiettivo e la Polizia di Stato, che si impegna quotidianamente anche in attività di prevenzione, ha condiviso con entusiasmo questo ambizioso progetto finalizzato ad aumentare la conoscenza di un fenomeno complesso ed insidioso che si struttura nel tempo come una spirale tesa a intrappolare la vittima costringendola all’isolamento e alla paura. La tecnologia, se usata nel modo corretto, può essere una preziosa alleata nella lotta alla violenza di genere. Attraverso il lavoro “in rete” con Motorola e Telefono Rosa si è realizzata una brochure contenente pillole di cybersicurezza, finalizzate ad aumentare le difese nei confronti di queste odiose forme di aggressione alla libertà e alla sicurezza della donna nella vita online e offline. Il progetto, con il coinvolgimento anche del mondo dello Sport, portatore di importanti valori di condivisione, rispetto e solidarietà, può contribuire sicuramente alla diffusione e alla promozione di una nuova cultura della sicurezza, dove nessuno può rimanere indifferente di fronte alla violenza che non deve essere mai un problema privato.”