CATANIA – Tra ritualità arcane e popolari e nuclei ritmici mediterranei, venerdì 1 marzo al Tinni Tinni di Catania sbarca il sound ancestrale degli Yaràka, trio tarantino formato da Gianni Sciambarruto, Virginia Pavone e Simone Carrino ospiti del cartellone di “Intermittenze. Rassegna di musiche trasversali”. Si inizia alle ore 21.
È qui che proporranno la loro ultima fatica discografica, “Curannèra”, termine del dialetto tarantino con cui si indicava la “guaritrice”, figura femminile comune a molte culture che esercitava la medicina popolare e pratiche rituali con erbe officinali e medicamenti naturali per curare i malanni del corpo e della mente.
Otto i brani nella playlist di “Curannèra”, tra composizioni originali e altri – tradizionali – ri-arrangiati. È il caso di “Chiuvìti”, versi riconducibili alla cultura contadina del Sud che, quanto mai opportuni in un periodo siccitoso come quello attuale, venivano recitati durante le preghiere del Rosario per invocare l’arrivo della pioggia, quella “bona, senza lampi e senza trona”: ossia quella buona, senza lampi e senza tuoni. Una versione, quella degli Yaràka, dalla potente struttura ritmica che ne fa una ballata sciamanica avvolgente e coinvolgente.
Il viaggio musicale degli Yarákä – parola di una tribù amazzonica composta dai quattro elementi: aria, acqua, terra e fuoco – si snoda in tutto il Sud Italia partendo dalla città vecchia di Taranto che loro vogliono omaggiare per la sua lunga storia: la riscoperta del dialetto tarantino, che ha insite particolari ritmicità musicali, diventa pilastro portante dell’ensemble e carattere di unicità del loro percorso, oltre che strumento per diffondere in modo autentico gli ideali e la storia millenaria della Città dei due mari. Il gruppo si è esibito in numerosi festival e hanno raccolti menzioni e premi. Nel 2022 hanno realizzato il documentario Nastya dal greco anastasis (rinascita), prodotto da Zero Nove Nove con il sostegno di Puglia Sounds Producers, dove i suoni popolari del Sud del mondo incontrano la riscoperta del dialetto tarantino: un connubio che si fa cifra stilistica degli Yaràka.
La rassegna Intermittenze, ospitata al Tinni Tinni Arts Club (via Scuto 19, zona Castello Ursino), è curata da Mario Gulisano (associazione culturale Darshan) con il coordinamento di Maurizio Cuzzocrea (Areasud) e in programma fino al 17 maggio 2024. Si prosegue con: Enzo Rao & Beppe Viola (9 marzo); Bronagh Slevin “Rewilding – meditation concert” (17 marzo); Giovanni Lanzini (3 maggio); e si chiude con The Windfall di Gianluca Gugliotta e Giovanni Alibrandi (17 maggio).
Il progetto “Intermittenze” è realizzato con il contributo della Regione Siciliana – Assessorato al Turismo e Spettacolo e Nuovoimaie – I diritti degli artisti. Ingresso 5 euro. Biglietti al botteghino. Info/Whatsapp 331 4861931.