Milano – Venerdì 15 marzo (ore 20), sabato 16 marzo (ore 16) e domenica 17 marzo (ore 16), l’Orchestra Sinfonica di Milano sonorizza dal vivo Amadeus, il capolavoro del regista Miloš Forman proiettato sul grande schermo in lingua originale (con sottotitoli in italiano) con l’esecuzione della colonna sonora dal vivo e in sincrono dall’Orchestra diretta da Ernst van Tiel, reduce dalla direzione del cine-concerto dedicato a “E.T. L’extraterrestre”.
Al pianoforte, per l’occasione, Luca Buratto, artista eccezionale con cui la Sinfonica di Milano ha un sodalizio artistico che dura da anni, un pianista eccezionale dotato di tecnica sopraffina e profondità interpretativa.
40 anni di Amadeus! 1984-2024, il capolavoro di Miloš Forman compie 40 anni, una pellicola preziosa, senza tempo, che stilizza la vita del genio di Mozart in maniera sublime, riuscendo a sottolinearne sia il genio che la sregolatezza. La consacrazione di Tom Hulce, attore che riesce a restituire con impressionante efficacia l’anima di Mozart, la candida innocenza, l’emblematica sfrontatezza, l’iconica, inconfondibile vivacità di spirito e d’intelletto. Dall’altra parte, Antonio Salieri, nella memorabile interpretazione di F. Murray Abraham, che vale un Premio Oscar, in una lettura appassionante, che fa trapelare in maniera estremamente efficace l’incredulità di un grande compositore di fronte al genio assoluto e incomparabile, a cui tutto riesce facile quasi senza sforzo, trasmettendo perfettamente il messaggio che, come ha detto qualcuno, “Gli dèi sussurrano nell’orecchio di Mozart”, tanto da far sì che sulle partiture manoscritte non ci fosse mai un segno di un ripensamento, di una cancellatura, di una miglioria. Il racconto di Amadeus è perfetto, come dimostra l’incetta di premi che si è aggiudicato: tra gli otto Oscar vinti, il miglior film a Saul Zaentz, leggendario produttore scomparso esattamente dieci anni fa, la miglior regia a Miloš Forman, la migliore sceneggiatura non originale a Peter Shaffer. Ma non finisce qui. Oltre agli Oscar, quattro Golden Globe, altrettanti BAFTA e tre David di Donatello, oltre ad essere piazzato, nel 1998, al cinquantatreesimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi dall’American Film Institute.