Messina – Buona la prima di “Ciavuri e Sapuri” senza alcun dubbio perché, laddove si parla di ripartenze di attività produttive, si può essere solo orgogliosi ed elettrizzati per aver fatto parte ed essere fautori di questo scenario costruttivo. La location strepitosa è stata Lipari con la sua fascinosa costiera portuale di Marina Corta e il settore dell’agroalimentare nei suoi caratteri e brand di altisonante pregevolezza è stato il fulcro calamitante.
Nelle prossime edizioni si intende sviluppare un progetto da far viaggiare, che diventi itinerante per renderlo appetibile sempre di più dal punto di vista turistico e della perlustrazione di luoghi spettacolari ma volte poco conosciuti e gettonati. Ad accompagnare il tutto è stato un boom di turisti durante il “ponte lungo” a partire dal 1° giugno ovvero dalla prima data di rassegna legata al cibo e al bere di gran gusto.
La Cna o Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola – Media Impresa Sicilia è riuscita a mettere insieme una ventina di produttori che afferiscono alla propria Associazione sfruttando uno stanziamento di fondi regionali ed avendo a cuore il risorgimento di questi iscritti che sono il motore di questa dimensione gastronomica d’eccellenza. Le pomeridiane fino alla tarda serata sono state molto piene per i titolari o loro delegati (i primi due giorni dalle 16 alle 23, dalle ore 16 alle 24 le due giornate successive venerdì e sabato mentre solo domenica 5 giugno era programmata dalle ore 10 alle 17). L’evento “Ciavuri e Sapuri” è stato particolarmente apprezzato da chi si è speso nel raccontarsi e nel diffondere la qualità e lo stile tutto siciliano delle proprie “creature culinarie” e della Madre Terra perciò derivate dai propri orti, dai propri campi di coltivazione e vitigni. La ricetta del successo (per mantenerci in tema di tipicità gastronomiche) si è imperniata nel disegnare una squadra socievole con componenti esperti e diversi tra loro, artigiani del gusto e talentuosi, a dimostrazione del fatto che in una vetrina così ben studiata dalla Cna non si crea competizione ma solo voglia di stringere una rete, dove ognuno ha avuto a disposizione il suo spazio espositivo. Così è stato spontaneo per la varie aziende grazie al movimento spinto dalla Cna, abbinare i prodotti l’uno con l’altro: per esempio, come si accosta il vino al Salame Sant’Angelo piuttosto che ai formaggi caprini di Partinico o alla Provola di Basicò o ancora la birra al pane con determinate conserve dell’entroterra siciliano. A saltare fuori una sinergia che ha gratificato gli utenti e tutta l’organizzazione. Le famiglie delle aziende sono anche una famiglia per la Cna. Quest’ultima ringrazia il patrocinio del Comune di Lipari, EuroFiere per la logistica ed Eolian Village per la partnership. A focalizzare il profilo proficuo di questa cinque giorni è stata la Direzione regionale e nazionale della Cna agroalimentare, supportata dai Presidenti di tutte le nove province. Vi riportiamo giusto qualche dichiarazione dei vertici associativi. Il Segretario Nazionale Cna Agroalimentare Gabriele Rotini afferma: “Riprendere un tratto comune della nostra esistenza era necessario ossia le manifestazioni, le degustazioni dei prodotti tipici tradizionali che durante la pandemia erano venute meno e che ci inducono a riavviare i rapporti di vicinato con le aziende locali che ci offrono tante soddisfazioni. Un teatro come l’isola di Lipari ci fa pensare che meglio di così non si poteva ripartire anche se teniamo sempre alta l’attenzione rispetto alle misure anti – virus. La Sicilia non ha nulla da invidiare a nessuno e deve solo organizzarsi sotto l’aspetto del marketing in linea con Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna”. Il Presidente regionale Cna Nello Battiato ha ribadito il concetto che la manifestazione potrebbe andare in futuro ad abbracciare altri territori da valorizzare. A pronunciarsi anche il Segretario Regionale Cna Sicilia Piero Giglione che ha detto: “La scelta di questa Isola è stata ottima perché ha permesso ai vacanzieri di poter assaggiare le prelibatezze da noi proposte. Ringraziamo per questo l’assessorato regionale alle Attività produttive per il progetto che ha finanziato. Accoglienza magnifica del sindaco e dei Liparoti. Noi siamo pronti a portare questi prodotti anche fuori dalla Sicilia se riuscissimo ad utilizzare questo brand “Ciavuri e Sapuri” che può essere colto solo dai siciliani in tutta la sua essenza ma può essere esportato con la sua musicalità”. Il Segretario regionale Cna Agroalimentare Tindaro Germanelli
Da Palermo le eccellenze che sonno stati ospiti: “Consorzio Feudo Mondello” con la pasta secca, già vincitore del riconoscimento “Best in Sicily 2021” come Miglior Pastificio e azienda che coltiva il grano antico dal 1800, dal Comune di Marineo (PA) “Cantine Buceci” con la loro etichetta di spessore “Doncarmè”, dal Comune di Baucina (PA) “Azienda Agricola Capra Murciana” con i suoi formaggi caprini e la cura personale degli allevamenti, da Partinico “Cantine Tola” con il loro patrimonio vitivinicolo, il Birrificio di Cinisi (PA) “Bruno Ribadi” che ha portato anche gelatine di birra e particolari amari e lo stand dolciario ben rispecchiato dai cannoli e prodotti forno dalla Piana degli Albanesi (PA) con “Aura Snc”. Messina e provincia hanno mostrato cinque famiglie di imprenditori: “Cantine Amato” di Piraino con il vino Mamertino Doc, “Azienda Agricola Cappello” con la tipicità della Provola Basicò, “Don Calò” (San Teodoro sui Nebrodi) – illustrato dai genitori dei titolari (Marinella Leotta e Calogero Zingale) con le confetture, pesti e paté, “Salumificio Pintaudi” di Sant’Angelo di Brolo con il giovane figlio del titolare Tindaro e l’isola di Lipari con la rinomata “Pasticceria Subba dal 1930” che ha selezionato i suoi migliori biscotti e specialità secche, oltre ai liquori di propria produzione. Catania sbanca sempre con i capolavori del Pistacchio Dop di Bronte, stavolta con l’Azienda Agricola di “Spitaleri Carmelo”, rappresentata egregiamente dai figli del titolare, Nunzio ed Erika. Siracusa, dal Comune di Rosolini, ha fatto assaporare prodotti da forno e dolci di “Aruci”. Leonforte – Enna ci fa tuffare nelle conserve, sughi, pesti, gelè e confetture con “Sughi del Principe”. Ragusa ha esposto e commercializzato il cioccolato modicano e le carote di Ispica con un’azienda di appena un anno e sempre eccellente “Distefano Conserve”, sempre a conduzione familiare. Caltanissetta si è presentata con il cioccolato e golosità al pistacchio del “Torronificio Geraci” di Giuliana Geraci. Agrigento ci ha catapultato nel clima di Sciascia – Racalmuto con il sale aromatizzato al Nero d’Avola (dal colore tipicamente rosa) e agli agrumi con “Sapori di Regalpetra” e l’azienda di Brucculeri. Infine, Valderice, in provincia di Trapani, con il brand “Spezialità” e l’Azienda Agricola di “Spezia Antonio” con il cavallo di battaglia dell’olio e delle confetture gourmet.