Dopo la prima assoluta la scorsa estate al Teatro Romano di Verona, mercoledì 26 luglio il festival Taormina Arte ospiterà un grande evento di musica e danza a cura di Daniele Cipriani: Giulietta, omaggio alla piccola grande donna immortalata da William Shakespeare e, dopo di lui, da innumerevoli pittori, musicisti, scrittori, registi e coreografi, che vedrà protagonista Eleonora Abbagnato, direttrice della scuola e della Compagnia di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma e già étoile dell’Opéra di Parigi. Nello spettacolo, in programma in data unica al Teatro Antico di Taormina alle ore 21:30, le arti della musica, della danza e della poesia si uniscono per dipingere a colori – ora delicati, ora vivissimi – un ritratto nuovo e inusuale della più celebre veronese di tutti i tempi.
Ad aprire la serata sarà un lavoro coreografico in cui la danza intreccia uno stretto legame con la poesia, La rose malade di Roland Petit (1973), ispirato alla poesia The Sick Rose di William Blake (1794): un passo a due di amore e di morte sull’Adagietto dalla Quinta Sinfonia di Gustav Mahler, creato per la leggendaria ballerina russa Maya Plisetskaya. Eleonora Abbagnato, che lo danzerà insieme a Giacomo Castellana, indosserà in questo ambito un bellissimo costume disegnato da Yves Saint Laurent.
A seguire, è in programma una composizione coreografica di Giorgio Mancini sulla West Side Story Suite per due pianoforti di Leonard Bernstein, dal titolo Rainbow, Love & Peace: un lavoro che ha come filo conduttore l’amore in tutte le sue sfaccettature e nel quale, al noto slogan della rivoluzione psichedelica degli Anni ’60, viene aggiunto un elemento che fa riferimento sia all’odierno riconoscimento dei diritti LGBT, sia alla pressante esigenza di ricercare una pace sul nostro pianeta.
West Side Story, celeberrimo musical con coreografie di Robbins, dal quale fu realizzato un film nel 1961 (recentemente rivisitato da Steven Spielberg) trasponeva la vicenda da Verona a New York; il balletto di Mancini, invece non ci parla di amanti provenienti da etnie diverse oppure da famiglie rivali: evoca invece l’amore tra persone dello stesso sesso, andando comunque ‘oltre l’arcobaleno’ per raggiungere una fratellanza più estesa. Molti “Giulietti”, e una “Giulietta”, si fanno rappresentanti dei temperamenti umani (qui sono sei, non più quattro), ognuno simboleggiato da un colore diverso della iconica “Rainbow Flag: danzano Rebecca Bianchi (Rosso-La vita), Simone Agrò (Giallo- La luce), Mattia Tortora (Verde – La natura), Gabriele Consoli (Arancione – La salute), Giacomo Castellana (Blu – La serenità), Ramon Agnelli (Viola- Lo spirito).
Il gran finale, Giulietta, sarà danzato sull’ouverture-fantasia di Ciaikovsky con le coreografie di Sasha Riva e Simone Repele. anche autori degli intermezzi coreografici Blanc et noir, con musica di Charles Ives, in programma nel corso della serata. La scenografia di quest’ultimo atto è di Michele della Cioppa, i costumi di Anna Biagiotti e il disegno luci di Alessandro Caso. Al contempo eterea e sensuale, impalpabile e volitiva, dal fascino senza tempo, Eleonora Abbagnato, rappresenta (piuttosto che un personaggio) “l’idea” di Giulietta quale simbolo dell’amore: amore tra uomo e donna, ma anche tra persone dello stesso sesso; amore tra adolescenti (come nella tragedia di Shakespeare), ma anche tra persone di età diverse. L’étoile danzerà infatti in scena con la figlia undicenne, Julia Balzaretti, che le assomiglia tantissimo e che interpreta una piccola Giulietta dei nostri giorni la quale, specchiandosi e immergendosi in sogni romantici ad occhi aperti, vede riflessa l’immagine della donna innamorata che diventerà. Le sorprese di questo balletto saranno tante: presente, futuro e anche passato (con reminiscenze di Capuleti e Montecchi) si fondono, mentre uno strano angelo custode, scandisce il tempo a giri di bicicletta. Insieme alle due ballerine danzeranno gli stessi coreografi, Riva e Repele. |