
Dall’1 al 6 aprile, al Teatro Elfo Puccini di Milano andrà in scena LA FURIA DELLE SIRENETTE, performance diretta da Maria Vittoria Bellingeri e ispirata al testo di Thomas Quillardet, una scrittura vivace per l’infanzia che lascia ampio margine all’immaginario adulto. Lo spettacolo racconta la storia di due sorelle, Olga e Olivia, due sirene dal temperamento diverso e complementare alla ricerca di un altrove inedito: un’Odissea marina le condurrà, attraverso l’incontro con variopinti personaggi oceanici, alla scoperta del proprio io.
La dualità simbiotica e rassicurante, ritmata dal moto delle onde, viene stravolta dal desiderio di infinito, “furia” inevitabile del nostro destino. Olga e Olivia si percepiscono ”un mezzo mezzo”, metà pesce e metà donna, ma anche metà bambino e metà adulto. Attraverso un viaggio iniziatico, le protagoniste esplorano il delicato passaggio dall’infanzia all’adolescenza, scoprendo la propria essenza e trasformando la diversità in unicità.
«In questa performance, esploro il dolore e la bellezza della separazione incarnati nel legame tra due sorelle – dichiara la regista Maria Vittoria Bellingeri – ma questa storia potrebbe essere anche quella di amanti, madri e figlie, o maestri e discepoli. È il viaggio dentro la paura più grande: la paura di perdere l’altro, di distruggere una connessione che ci dà vita. Eppure, quanto è difficile separarsi quando l’amore è ancora vivo? Come le sirene ci insegnano, il mondo è infinito, e anche il nostro mondo interiore lo è: l’amore può esistere anche nella distanza, e il ricordo diventa il nostro strumento di connessione. Nel finale, le sorelle si separano, sotto la guida simbolica di un’anguilla, senza rabbia, ma con una profonda commozione. Un abbraccio doloroso, ma potente, che segna un atto di crescita, di consapevolezza, e di liberazione».
La Furia delle Sirenette è uno spettacolo tout public, una commedia musicale che parla ai bambini e agli adulti senza timore, mostrando la leggerezza delle aspettative e l’importanza della propria unicità. Le due sorelle soprannaturali, come le due energie dello Ying e dello Yang, scoprono la bellezza della diversità nella vastità oceanica, simbolo di libertà e purificazione.
Il mare, così come l’immaginario fiabesco legato al mondo delle sirene, è rivisitato a livello cromatico. Le infinite gradazioni del blu lasciano spazio a un rifugio candido, interamente bianco in cui vivono due esseri perlacei e all’interno di un guscio d’ostrica la luce regola il tempo e il respiro delle due sirene. Al di là di questo contemplativo nido, è possibile incontrare il mondo del colore, il nero della tempesta, le fluorescenze del plancton e intuizioni cromatiche che rimandano a un “altrove” indefinito ed estremamente attraente.
Lo spettacolo è concepito per offrire un’esperienza completamente immersiva, dove il pubblico entra in stretto contatto con gli interpreti, vivendo un’intimità unica con l’azione. La scena, a pianta centrale, è un’odissea visiva e sonora, sviluppata su un palcoscenico di 3×7 metri. Ogni elemento scenico si rivela gradualmente grazie a un sapiente uso delle luci, che creano atmosfere avvolgenti e suggestive.
Il design scenico, minimalista e futuristico, trae ispirazione da un fondale marino alieno. Cavi e materiali tecnici sono esposti, evocando un ambiente sottomarino in una Tokyo post-urbana. Plastica riciclata, vecchie attrezzature elettroniche e scarti industriali compongono un allestimento sostenibile, ma dal forte impatto estetico, simbolo di una bellezza che coesiste con la decadenza.
La luce, resa dinamica attraverso l’uso di LED a basso consumo, scolpisce lo spazio, guidando il pubblico in un viaggio sensoriale che coinvolge anche l’udito. Il suono gioca un ruolo fondamentale in questa esperienza: grazie alla collaborazione con FILOQ (Filippo Quaglia), produttore, dj e sound designer di fama internazionale, lo spettacolo si arricchisce di un paesaggio sonoro unico. La ricerca sonora di FILOQ, che spazia tra global beats, jazz e musica elettronica, si fonde con il tema dello spettacolo, dando vita a una dimensione sonora che trascina il pubblico in un universo innovativo e coinvolgente.
Costumi e scenografia evolvono insieme, creando una simbiosi perfetta: le sirene, con corpi perlacei, sfidano le convenzioni della bellezza tradizionale, mentre i mentori incontrati lungo il viaggio, maschere totali, incarnano figure mitiche. Tra queste, l’Anguilla, simbolo della memoria, e la Patella, emblema della fobia, rappresentano i temi centrali dello spettacolo.
Adattabile sia a spazi teatrali che non convenzionali, La Furia delle Sirenette invita il pubblico a un’esperienza multisensoriale che va oltre la semplice visione passiva, trasformando ogni spettatore in un partecipante attivo in questo viaggio onirico.