La seconda edizione dei Job Film Days parte nel segno delle donne, grazie alla presenza di Manuela Grippi. Inizierà guidando l’evento di inaugurazione, in programma al Cinema Massimo, in Sala 1, il 22 settembre dalle ore 18.30.
L’attrice, che dal 2007 lavora fra cinema e tv, anche come doppiatrice, è attualmente impegnata nelle riprese di una serie per bambini, di prossima uscita per Rai, come coprotagonista. Ha già presentato importanti manifestazioni culturali e diversi eventi per aziende.
Ad aprire, poi, sarà The Gig Is Up di Shannon Walsh (Canada/Francia, 2021, 88’), che racconta le possibilità e i miraggi della gig economy. Il film sarà introdotto da Francesco Ramella, del Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università degli Studi di Torino, alla presenza delle istituzioni cittadine e dei rappresentanti sindacali (Cgil, Cisl e Uil).
Le donne e il festival
La presenza di Manuela Grippi introduce anche uno dei temi principali dei Job Film Days 2021: quattro film raccontano le condizioni femminili nel mondo. Le donne, nonostante i progressi generali della società, risultano ancora discriminate, sottopagate quando non addirittura sottoposte a diverse forme di violenza. Eppure ci sono situazioni in cui proprio le donne prendeono in mano i temi centrali per la società, come ad esempio lo sviluppo sostenibile.
Se ne occupa la sezione Il lavoro delle donne, curata con Aiace Torino, Fondazione Vera Nocentini, Ismel del Polo del ‘900 e Sistema Culturale Blanderate-Comitato “Se 8 Ore”. Le proiezioni saranno accompagnate da dibattiti con esperti e testimoni diretti delle problematiche trattate dai film.
Ad aprire la sezione sarà Waterproof di Daniela König (Giordania, 2019, 88’), mercoledì 22 settembre alle 16 (Sala 3). È la particolare storia di Khawla, Aisha e Rehab, tre idrauliche che mostrano alle casalinghe come gestire correttamente le risorse idriche, in un paese in cui agli uomini (anche in caso di necessità come un guasto alle tubazioni) è vietato entrare in casa di una donna se il marito non è presente.
Seguirà 9to5: The Story of A Movement di Julia Reichert e Steven Bognar (Stati Uniti, 2020, 89’), in programma il 23 settembre alle 21 al Cinema Massimo (Sala 3). L’opera racconta la storia del movimento 9to5, nato negli anni Settanta a Boston e diventato una delle più grandi organizzazioni nazionali per la difesa dei diritti delle donne lavoratrici. I due registi hanno vinto l’Oscar con American Factory, prodotto da Michelle e Barack Obama.
Si aggiunge The Assistant di Kitty Green (Australia, 2019, 87’), sabato 25 settembre alle 21 (Sala 2), che tratta il delicatissimo e purtroppo ancora attuale tema delle molestie sul lavoro, con la storia di Jane, assistente di un importante imprenditore cinematografico.
Completa il programma Semina il vento di Danilo Caputo (Italia/Francia/Grecia, 2020, 91’), atteso domenica 26 settembre alle 16 (Sala 3). La pellicola, girata a Taranto, mostra la determinazione di Nica, intenta a salvare l’attività di famiglia e gli alberi secolari che ne rappresentano l’identità.