Sarà una domenica all’insegna della musica internazionale e della danza, quella in programma il 22 ottobre al Parco Archeologico di Segesta, con il Festival “Ierofanie – L’anima della Sicilia, i luoghi del Sacro”.
Il Festival, promosso dall’Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’identità Siciliana, Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, con il patrocinio del Comune di Calatafimi-Segesta, è prodotto e organizzato da Francesco Panasci per Panastudio productions, con la direzione artistica di Claudio Collovà e il coordinamento degli incontri culturali di Fulvia Toscano.
Gli spettacoli sono ad ingresso libero, fino a esaurimento posti. Anche per i laboratori la partecipazione è gratuita fino al raggiungimento massimo dei posti disponibili.
Si comincia dalle 10 alle 13, presso la Biblioteca comunale, in piazza Plebiscito a Calatafimi, con seminario esperienziale di Movimento Autentico, intitolato “Essere mossi”, condotto da Alessandra Luberti con suoni dell’Handpan eseguiti da Matilde Fiore. Il Movimento Autentico è una pratica che nasce in America negli anni ’60 dall’incontro fra la danza terapia e la psicologia junghiana. È in sostanza un’indagine dell’inconscio e una discesa nel profondo fino alla radice divina del nostro essere attraverso il movimento. Colui che si muove lo fa ad occhi chiusi all’interno di un cerchio e testimoniato dal maestro o da un compagno, in un contenitore protetto e sicuro,compie un piccolo viaggio attraverso il corpo. Per contatti e iscrizioni: infoessepa@gmail.com.
Alle 19,30, al Tempio di Segesta è in programma il concerto “Quest of invisible” del Naïssam Jalal Trio: Naïssam Jalal, (flauto, voce, ney, composizione), Leonardo Montana (piano), Joachim Florent (contrabbasso). Naïssam Jalal, flautista e compositrice siriana nata a Parigi, ci conduce alla ricerca dell’Invisibile, con un repertorio al crocevia tra la musica mistica extraoccidentale e tradizionale e il jazz modale. Il silenzio ha un posto centrale, il ritmo conduce sempre verso la trance in forma ripetitiva e ipnotica: una creazione che oscilla tra contemplazione e trance, silenzio e musica. La sua musica è un’arte invisibile che ha un rapporto speciale con il tempo. Storicamente e in tutte le regioni del mondo, la musica è stata un mezzo privilegiato per rendere omaggio al divino, per comunicare con l’Invisibile o per accedere alla trance e all’estasi mistica. Naïssam Jalal ha composto questo repertorio, traendo ispirazione da tutta la musica spirituale o rituale che ha nutrito questo suo viaggio musicale. Da diversi anni, la flautista, vocalist e compositrice franco-siriana rivela un universo musicale personale e vibrante che, sia nella sostanza che nella forma, dà pieno significato alla parola libertà. In una ricerca e una curiosità costantemente rinnovate, brilla per la sua virtuosistica capacità di tessere legami tra diverse culture musicali e campi estetici.