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Dopo l’uscita a settembre scorso in audiolibro di La piccinina, la scrittrice Silvia Montemurro torna dal 4 febbraio sempre per il Narratore con Le cicogne della Scala e la voce dell’attrice e doppiatrice Chiara Francese.
Pubblicato con Edizioni E/O nel 2024, in questo nuovo e coinvolgente romanzo storico l’autrice ci porta negli anni Trenta, quando la Scala è divenuta un teatro moderno grazie alla direzione di Arturo Toscanini.
La sedicenne Violetta, nata da una relazione clandestina tra un ballerino italiano e una cantante francese, lavora per il costumista Caramba come sarta. La madre, che a suo tempo era cantante all’Opéra National de Paris, ha chiamato la figlia Violetta in onore del suo personaggio verdiano preferito (La Traviata). Da bambina, Violetta era stata una promettente ballerina, ma un giorno, durante le prove, viene spinta giù dalle scale e rimane zoppa. L’“incidente” sarà solo uno dei tanti misteri che segneranno la sua vita, quella della madre e della sorella Fiamma, che partirà più tardi per Parigi dove avrà una carriera da ballerina.
Tra scontri politici (Toscanini contro Mussolini), indimenticabili serate di lirica (Turandot, Carmen, La Traviata…), scintillanti costumi di scena e amori che si accendono e finiscono tra orchestrali e ballerine, la vita della Scala attraversa, con alti e bassi (il fascismo, la guerra), il secolo.
“L’universo del teatro alla Scala è affascinante e controverso, ma notoriamente si tratta di un mondo fatto perlopiù di uomini, almeno in posizioni di rilievo – ha spiegato Silvia Montemurro. Basti pensare che la prima costumista della Scala, ufficialmente, fece il suo ingresso a teatro solo nel 1950. Parlo di Anna Anni, che viene citata all’interno del romanzo. Nonostante alcune figure di spicco del mondo della Scala, anch’esse citate nel romanzo, quali Caramba, Toscanini e Benois, la mia storia vuole rendere omaggio alle figure femminili che hanno lavorato dietro le quinte. I direttori d’orchestra che si susseguono nel romanzo e i costumisti, dunque, sono realmente esistiti e hanno lo spazio che meritano, mentre le donne hanno il ruolo preponderante, pur essendo, tranne in rari casi, personaggi frutto della mia fantasia. C’è tuttavia come sempre un qualche aggancio alla realtà, come per il personaggio di Fiamma, che mi è stato ispirato dalla triste vicenda della ballerina disegnata da Degas, la quattordicenne Marie van Goethem, che è anche il simbolo della denuncia di come molte ballerine venivano trattate.
In seguito all’uscita del romanzo sono nate connessioni con chi la Scala l’ha vissuta e me l’ha trasmessa sotto forma dei suoi ricordi. Mi auguro che anche con l’audiolibro possa accadere la stessa cosa”.
“Dopo il successo de La piccinina, che continua ad appassionare molte ascoltatrici e molti ascoltatori, prova ne sono le già numerose recensioni in Audible, la più importante piattaforma di ascolto di audiolibri, siamo onorati di rendere disponibile all’ascolto questo secondo toccante romanzo di Silvia Montemurro, scrittrice di grande talento e profonda sensibilità – ha dichiarato l’editrice Cristiana Giacometti. Le cicogne della Scala è molto più di un romanzo storico; è un delicato intreccio di sogni, sacrifici e passioni, capace di riportare in vita una Milano vibrante e ricca di contraddizioni. È un omaggio alla determinazione delle donne che, con il loro talento e la loro resilienza, hanno saputo scrivere pagine di storia indimenticabili. Noi de il Narratore vogliamo che questa storia raggiunga i cuori di un pubblico ancora più ampio. L’audiolibro, grazie alla magia del suono e alla straordinaria interpretazione di Chiara Francese, restituisce ogni emozione, ogni battito di vita e ogni segreto custodito tra le pagine, immergendo l’ascoltatore in un viaggio unico tra palco e realtà”.
“Entrambi i libri di Silvia Montemurro, portano il lettore a immergersi emotivamente e completamente nella storia e nei personaggi, indipendentemente dai loro ruoli ‘buoni’ o ‘cattivi’ – ha commentato, infine, Chiara Francese. Quando la penna è fluente e sincera, per un attore è un viaggio meraviglioso dar vita a quei personaggi e io mi ci sono immersa con tutta me stessa, per poterli vestire al meglio, sperando di avvicinarmi il più possibile alla voce che Silvia avesse immaginato per loro. La cosa che amo di più dei suoi racconti è la crudezza con cui racconta le piccole, grandi cattiverie della vita. I personaggi non positivi sono davvero subdolamente crudeli, non in maniera totalmente manifesta, ma intelligente: come di fatto succede anche nella vita. Mi sono ritrovata nella grande passione di Fiamma per il ballo e nella sua frustrazione nello scoprire di non essere adatta. Mi sono ritrovata nella mancanza di competitività di Violetta, nella sua bontà, nella sua frustrazione nel dover vestire un ruolo di subordinazione mentre avrebbe voluto e potuto seguire le sue ambizioni e provare a creare costumi a sua volta”.
Il cuore della narrazione batte al ritmo dei sogni, degli amori, delle delusioni e degli abbandoni delle tante protagoniste: Violetta, Juliette e Fiamma, ma anche Gemma, Amelia, Caramba, Lorenzo… Seguiamo le loro vite con il fiato sospeso, mentre tutt’attorno splendono le meraviglie della Scala.
L’autrice per presentare l’opera sarà in tour a Vicenza il 18 febbraio, a Pordenone il 20, a Gavardo (Bs) il 27, il 4 marzo on line sul canale Prosa&Prosit e il 7 marzo a Erba alla libreria Volta.