L’artista e scrittore Piero Campanini è tornato sul panorama editoriale con il nuovo libro dal titolo “L’imperfetta calligrafia dell’amore”, una storia che narra l’irrisolvibile inquietudine e la lotta per l’emancipazione di una giovane ragazza, tema quest’ultimo già da tempo caro all’autore, che ormai si dedica esclusivamente all’arte e alla letteratura.
Tra disegno, advertising, painting e scrittura, la sua attività è sempre stata, infatti, rivolta alla comunicazione, con un focus sulle diverse dimensioni dell’esistenza: fisica, emozionale, intellettuale e spirituale.
Oggi, con queste pagine, Campanini ci conduce nel cuore dell’Italia del 1940, tra le pieghe di un’epoca tumultuosa, in cui si svolge l’emozionante storia di Ludovica. Chiamata da tutti Leda, la protagonista è un’adolescente virtuosa ma afflitta da un difetto fisico che getta un’ombra sulla sua vita quotidiana e sul suo futuro. Ancora giovanissima, si trova a lottare contro le avversità con coraggio e risolutezza, mentre il destino svolge il suo filo intricato per far emergere in lei una forza interiore sconosciuta e inarrestabile.
La storia di Leda s’intreccia così con il tessuto della società italiana del tempo e segue la determinazione della giovane protagonista, trasportandola in un viaggio alla scoperta del mondo, di sé stessa e della propria guarigione.
“Leda è una giovane adolescente che, nonostante un’imperfezione fisica, si distingue per un carattere straordinario e una maestria nell’arte calligrafica. Negli anni ’40, scrivere bene era una dote molto apprezzata, e proprio la calligrafia sarà lo strumento che lei utilizzerà per farsi strada nel mondo degli adulti e diventare donna. Questo cambiamento avverrà parallelamente a quello della società che le fa da sfondo – ha dichiarato l’autore.”
È un racconto che può essere collocato nel filone romance a tinte rosa, un omaggio alla letteratura dei primi del Novecento quando coraggiose autrici come Luciana Peverelli, Sibilla Aleramo e in particolare Maria Assunta Nanni Pieri – meglio conosciuta come Mura – cercarono di rompere i limiti della morale e della sottomissione femminile, in antitesi al patriarcato vigente all’epoca.
“In quel periodo, anche la letteratura si evolve, passando da uno stile elaborato e decadente a un linguaggio più semplice e accessibile, adatto alle nuove generazioni e, soprattutto, alle donne. È interessante osservare come l’arte del narrare si sviluppi includendo una nuova prospettiva femminile, anticipando il romanzo d’appendice e rosa. Per me, Leda è il simbolo di quella nuova prospettiva, la nuova donna che pone enfasi sull’amore ma anche sulla propria partecipazione al mondo del lavoro e, per estensione, a tutta la società civile” – ha precisato l’autore.
Dopo l’uscita del libro d’esordio “La Terza Venere”, un racconto autobiografico sulle scelte difficili nelle relazioni a cui sono seguiti “Sotto la Neve Vapore”, un viaggio nel labirinto occulto dell’aldilà e “Terra Ultra Piatta”, un’opera di fantascienza che esplora nuovi paradigmi esistenziali, il romanzo di formazione “L’imperfetta calligrafia dell’amore” conferma, ancora una volta, come Piero Campanini possa considerarsi a pieno titolo un interprete e un mediatore che utilizza diverse tecniche – pittoriche, video o scrittura – per indagare il mistero dell’essere e delle relazioni umane, sia come artista che come scrittore.