Messina depressa e antipolitica? “Liberi Insieme”, un progetto politico che non ha aspirazioni di evolversi in partito. La città orfana del Ponte? “Liberi Insieme”, un progetto politico che non ha aspirazioni di evolversi in partito. Messina e la politica: un contenitore di anime perse specchio di un Paese che sta brandendo l’identità come un monolite da giocare contro tutto quello che non rientra in un rigido standard. E dunque fuori tutti dai Palazzi per essere tutti dentro i Palazzi. I nuovi eroi dello Stretto dicono di ispirarsi agli insegnamenti di Don Luigi Sturzo, troppo spesso utilizzati nei momenti elettorali e mai osservati durante lo svolgimento dei propri compiti istituzionali… I nostri eroi sono tre: i consiglieri Provinciali Roberto Cerreti, Nino Previti e Roberto Gulotta. Un progetto politico che non ha aspirazioni di evolversi in partito, quanto invece di diventare progetto sociale di riferimento per tutti coloro che fortemente credono nelle potenzialità del territorio messinese, cittadini italiani, cittadini di colore. Oggi sono in tanti gli “atei” devoti alla Costituzione e alla libertà di religione e spiriti liberi, liberi insieme in un progetto che non ha aspirazioni, per dirla tutta. Perché la razza politica non è sempre quella della brava gente. Chi li voterebbe mai i voltagabbana? Non ora, non oggi, non sempre. I nostri tre eroi cercano visibilità dopo averla persa con Raffaele Lombardo: saranno forse depressi? Saranno antipolitici per istinto o per vocazione, saranno menefreghisti per spirito di conservazione, saranno disillusi per spirito di contestazione, saranno pavidi con i forti e forti con i deboli o alla ricerca dell’uomo forte con il sorriso stirato e pseudogiovanile che li prenda per mano sollevandoli dal peso delle decisioni e della responsabilità collettiva. Liberi insieme per non essere liberi mai. La strana malattia chiamata potere: è politica questa? Quale sono i pregi di questa iniziativa? Mah… e questo sta diventando purtroppo una certezza nel deserto messinese della politica. Saremo liberi di criticare chi si dice libero da schemi e potentati? Non dappertutto, non sempre, non necessariamente in maggioranza. Ma i segnali che arrivano da certe dichiarazioni e da certe cronache che rimbalzano sulle pagine ci lasciano perplessi. ”La dignità nella vita di ognuno di noi non può avere un prezzo, e per tale motivo la decisione di dotare noi stessi, Messina e la sua provincia, di un nuovo strumento libero dagli schemi dei partiti e dei Principi, che possa per il prossimo anno e ci auguriamo per il futuro, rappresentare una voce concreta per Messina, che riesca ad unirci nell’interesse generale, facendo comprendere che l’antica logica del “Dividi et Impera”, non può più essere tollerata, e che l’unico modo per uscire dalla crisi economica e mentale in cui i Governi a tutti i livelli ci hanno rilegato, può solo ed esclusivamente essere quello dello stare “INSIEME”, secondo la più nobile visione del Presidente Alcide De Gasperi, forzando finalmente il blocco di una politica locale che, oltre ad aver bloccato le economie della nostra provincia, tenta oggi l’atto estremo del “blocco del ricambio generazionale politico”. Democrazia in salsa messinese – autonomista ammantata di buoni propositi. Quale futuro ha un luogo arroccato su se stesso? Quale futuro ha una città, una provincia che accetta regole e concetti diversamente sinceri, che aizza la guerra fra poveri, che vede l’avversario solo come un pericolo e che di volta in volta cerca un “nemico” da attaccare per garantirsi un facile appiglio agli istinti della pancia? C’è da chiedersi quale identità potrà mai rivendicare, o meglio di quale identità potrà truccarsi il volto un politico che brandisce l’identità come un monolite da giocare contro tutto quello che non è compreso nei confini di un rigido standard fittizio: e dunque liberi tutti, ma liberi da che? Non certo dalle loro ambizioni di potere.