CITTÀ CHE VAI, QUERO CHE TI RITROVI

di Nicola Currò

A volte non è solo il destino a legare due persone che vivono distanti più di mille kilometri l’una dall’altra e che forse nemmeno si conoscono, spesso a suggellare un legame interviene anche qualche altro fattore. Nel caso di Ciccio e Matteo il fattore in questione è il cognome: Quero! Sì, perché non c’è solo il nostro Quero (Ciccio) a militare nel Pd, ce n’è anche un altro che vive a Vicenza il quale, ironia della sorte, non solo è renziano come il “nostro”, anch’egli è in una posizione di dissidenza nei confronti della dirigenza locale del partito.
I punti di convergenza tra i due Quero comunque non si limitano al solo cognome e alla sola comune appartenenza politica: entrambi sono delusi dal Pd, entrambi minacciano di lasciare un partito nel quale non si riconoscono più ed entrambi sono fondatori di circoli locali del Pd. Certo, c’è da dire che il Quero vicentino, in più di Ciccio ha il nome, che gioca in suo favore, Matteo come Renzi, ma il “nostro” non per questo deve sentirsi da meno dell’omonimo nordico. Anzi, il “nostro” ce la sta proprio mettendo tutta per essere all’altezza del Quero veneto.
Prendiamo a esempio il grave problema prostituzione, in auge negli ultimi giorni nella nostra città. Su tale fronte, se da un lato il collega vicentino di Quero ha collaborato alla scrittura di una pesante ordinanza sindacale che prevede supermulte da 500 euro per i clienti delle prostitute, dall’altro il nostro ha fatto votare al Consiglio di Circoscrizione, di cui è presidente, una delibera che intende impegnare la deputazione nazionale a riformare la legge Merlin così da poter riaprire le “case chiuse”. Ora, al di là della facile ironia che si potrebbe fare su tale decisione, ma con tutti i problemi di ogni ordine e grado che vive Messina è proprio il caso di mettersi a giocare a fare il deputato nazionale? Non sarebbe molto meglio occuparsi dei problemi che veramente rendono difficile la vita dei Messinesi e tentare di risolverli mettendoci impegno e buona volontà? A chi giova, inoltre, una deriva radicale come quella promossa da Quero? Sono domande che bisogna porsi e per le quali importante sarebbe ricevere delle risposte. Rimaniamo in febbrile attesa. A ogni modo, è probabile che Quero (Ciccio) abbia agito in buona fede e proprio per questo c’è da sperare fortemente che non finisca per emulare il suo omonimo vicentino il quale è stato egli stesso vittima dell’ordinanza antiprostituzione, che ha contribuito a far approvare a Vicenza, beccandosi proprio una multa di 500 euro. Aprire le case per darle a chi non ne ha una va bene, ma andare a puttane questo no… è meglio evitarlo!

nicola.curro@yahoo.it