di Vincenzo Mannello
Magliocco, La Torre e l’aeroporto di Comiso: so bene che il fattaccio è passato in carrozza e che l’argomento può considerarsi di "scarso interesse mediatico" nell’Italia di oggi ma, assieme a pochi altri, ritengo non possa "scomparire nel nulla". Antefatto: da sempre (1939-giorni nostri) l’aeroporto di Comiso (Rg) è stato titolato alla medaglia d’oro (piú 2 d’argento e 1 di bronzo) gen. Vincenzo Magliocco, eroe dell’aviazione morto in Etiopia nel 1936. La titolazione non è stata mutata neppure dopo la "liberazione" e quando lo scalo di Comiso è stato convertito da militare a civile, in varie fasi e date. Nel 2007 la giunta di sinistra di Ragusa ribattezza Pio La Torre lo scalo, dedicandolo al segretario regionale del Pci assassinato dalla mafia nel 1982.
Ribaltata la situazione al comune di Ragusa il nome Vincenzo Magliocco ritorna a indicare l’aeroporto di Comiso. Ma, tornata al potere la sinistra, il terzo tempo vede rimesso in sella Pio La Torre. Lo scorso 7 giugno, alla presenza del Presidente del Senato e di altri politici (tutti di appartenenza Pd) viene ufficialmente ribaltata la "nuova"titolazione all’eroe dell’antimafia al posto di quella "vecchia" dedicata a Magliocco. Inoltre, assieme a una campagna mediatica celebrativa dei meriti civili (che non metto in discussione) di La Torre, si è pure massacrata la figura del generale Magliocco per renderne la memoria perlomeno "indegna"di essere ricordata ulteriormente. Si è scritto (e a quanto pare pure parlato in televisione) che trattavasi di un "gerarca" fascista e pure massacratore di etiopi innocenti in guerra, contrapponendone la (presunta) "brutalità" alla attività "pacifista" di La Torre quando a Comiso stazionavano i Cruise americani. A oggi… fine della storia. Governando il Pd (in Italia e Sicilia) la buonanima di La Torre si gode il suo "luogo della memoria" in quel di Comiso. "Degradato" di fatto sul campo (d’aviazione) il generale Magliocco starà forse riflettendo, ovunque si trovi, sulla validità delle motivazioni che lo portarono a sacrificare la vita in una sperduta località dell’Etiopia nel lontanissimo 1936. Se arriverà alle stesse conclusioni cui sono arrivato io (l’Italia di oggi è un stato di m…) sicuramente farà pervenire a Grasso (e con lui a Crocetta, al sindaco di Ragusa, all’Enav,alle associazioni d’arma, ai media e alla Rai) la medaglia d’oro al valor militare piú le altre due di supporto. Per buttarle nella latrina piú vicina…