Assessore Panarello e il fumo buono

LETTERA DELL’ASSESSORE ALLE PARI OPPORTUNITA’ PANARELLO AL SINDACO ACCORINTI

“Dopo quasi due anni di lavoro assieme a te, Renato, e alla splendida squadra di assessori che ti sei scelto, – scrive l’assessore alle Pari opportunità, Patrizia Panarello, – vorrei innanzitutto rinnovarti la mia stima e il mio entusiasmo a portare avanti un progetto politico così ambizioso e nobile come quello che hai tracciato. Riconosco che le difficoltà non sono poche e che essere ai vertici di un Comune così disastrato dal punto di vista economico-finanziario può sembrare un’impresa a volte disperata. Devo riconoscerti grandi meriti e grandi doti umane e ti ringrazio per il modo in cui svolgi il tuo compito da Sindaco: con enormi sacrifici e con grande generosità ti spendi ogni giorno, pagando a volte a caro prezzo la tua non appartenenza ai partiti politici tradizionali. Ammiro la tua correttezza, la tua libertà di azione e la tua serenità e sono sicura che al di là dei risultati più o meno popolari che raggiungeremo durante questa legislatura, comunque questa nostra esperienza rimarrà per molti un esempio di buona politica…"..

di Bernardo Forteza

Una cosa è chiara, leggendo la lettera dell’assessore alle pari opportunità Panarello al Sindaco Accorinti: che in Giunta Comunale deve circolare roba buona.
Mai lettera di un amministratore al Sindaco era stata in passata cosi a fuoco sulla puntualizzazione azioni di gestione, su fornire indirizzi programmatici, analizzare problematiche urgenti.
Tanto che sembra che saranno annullate le prossime riunioni di giunta. Ormai la strada di risanamento e rilancio dell’azione amministrativa è stata tracciata e resa possibile dai profondi e articolati contenuti della missiva dell’assessore al proprio sindaco.
I soliti maliziosi sollevano pochezza di contenuti ed eccessivi e compiacenze ingiustificate, ma siamo alle solite, sono solo maldicenti. Come si fa a non approfittare dell’occasione di scrivere al sindaco per ricordargli quanto è bravo e bello? Altri hanno classificato lo scritto come uno sproloquio autoreferenziale, ma finitela! Avreste voi resistito a una piaggeria, quando il destinatario dei vostri pensieri è nientepocodimeno che Renato Accorinti?
I peggiori dicono che la lettera non è altro che l’azione di una leccaculo. E questo è troppo. Semmai si tratta di sciocchezze, adulazione insincera di una cameriera delle lusinghe.
Ci viene il dubbio che non ci servano questi amministratori. Sarebbe ora di prendere queste funzioni un po’ più sul serio.
Messina si potrà pure cambiare dal basso, ma certamente non da cosi in fondo…..