Hai impianti a elevato risparmio energetico? Per il catasto (e le tasse) il tuo immobile è di lusso.
La Corte di giustizia tributaria di secondo grado della Toscana, con la sentenza n. 1312/2024 del 13.11.2024, ha stabilito che gli appartamenti situati in un edificio ecosostenibile a elevato risparmio energetico, dotati di particolare certificazione, nonché di balconi, terrazzi, resede e finiture pregiate, devono essere classificati nella categoria catastale delle unità immobiliari di lusso (A/1). Ciò, oltretutto, anche a prescindere dal fatto che siano o meno presenti i requisiti di cui al D.M. 2 agosto 1969, il quale individua le caratteristiche delle abitazioni di lusso.
Tale sentenza non ci convince sotto molteplici profili. Andando a classificare gli immobili a elevato risparmio energetico in automatico come di lusso, si crea un deterrente alla diffusione di tali tecnologie e con ciò si collide con quella che invece è l’incentivazione del legislatore alla diffusione delle strutture ecocompatibili.
Non si comprende, inoltre, perché si dovrebbe derogare alla presenza delle caratteristiche di lusso, come indicate dal D.M. 2 agosto 1969, per definire “di lusso” tali appartamenti ad alto efficientamento energetico.
A questo punto, prima di dotare i nostri appartamenti di impianti ad elevato risparmio energetico, ci dovremo pensare bene.
Ci pare quantomeno contraddittorio che dapprima lo Stato incentivi i cittadini ad usufruire del super bonus per interventi di efficientamento energetico, e poi li “punisca” per aver voluto rendere più eco-sostenibile il proprio appartamento infilandoli “di diritto” in una categoria catastale costosa quale quella delle abitazioni di lusso.
Evviva le contraddizioni del nostro ordinamento.
Smeralda Cappetti, legale, consulente Aduc