I bonus brioche del governo per i propri sudditi

E’ in arrivo il bonus tredicesima, 100 euro una tantum per chi ha almeno un figlio e un reddito inferiore ai 28mila euro (1). Si aggiunge all’ampia collezione in materia che, per non saltarne qualcuno, o si è esperti o ci si deve rivolgere a qualche caf.

Visto l’importo e la sua unicità, è un regalo di Natale del governo a quel milioncino di famiglie che potrebbe fruirne. Perché? Ufficialmente perché si dice che il ceto medio (quello – considerato tale – in questa fascia di reddito) è tartassato di tasse e, se c’è anche un figlio – effetto catartico nelle scelte politiche del governo – è bene dargli un regalo. Ché di regalo si tratta, molto in odore di consenso più che governo delle difficoltà. Altrimenti non si capisce perché non si agisca in modo stabile con riduzioni fiscali alla fonte (datori di lavoro) e/o contribuenti, sì che i beneficiari possano programmare i propri budget e non solo ricevere un buono per andare alla mensa natalizia allestita dal governo.

Pur sforzandoci, con tutti i nostri limiti, non riusciamo a comprendere quale filosofia di governo, e responsabilizzazione dei governati, ci sia a monte di questa scelta. Intravediamo invece l’incremento del rapporto di sudditanza dei cittadini-contribuenti verso una sorta di padre/madre padrone che ogni tanto distribuisce gratis brioche.

Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc

 

 

 

1 – https://demografica.adnkronos.com/popolazione/bonus-100-euro-dicembre-famiglie-con-figli-ceto-medio/