Ora, mentre l’Italia come sempre s’è divisa in due – i miei connazionali lo fanno anche per la ricetta della carbonara -, mentre il Tar emette sentenze che sono sempre l’opposto di quello che vorrebbero i cittadini e il buon senso, mentre c’è una famiglia che piange, molto dignitosamente, per la morte di un ragazzo e altre famiglie tremano pensando che potrebbe accadere pure loro, mentre ogni giorno o quasi televisioni e giornali ci devastano l’apparato riproduttivo senza offrire soluzioni, io – nel mio piccolo – un’idea ce l’avrei.
In Italia esiste fortunatamente la caccia di selezione.
Purtroppo pochi sanno di che cosa si tratti e ignorano che i possessori di questa licenza devono superare esami complessi e difficili per ottenerla. E che una volta ottenuta devono, senza sparare un colpo, studiare e censire la zona che a loro è stata affidata. I dati raccolti vengono inviati a un istituto che stabilisce scientificamente quanti sono i capi in eccesso e, una volta elaborati, incarica i cacciatori di selezione di effettuare gli abbattimenti, cercando mediamente di salvare le femmine per la riproduzione.
Ovviamente gli orsi non sono mai rientrati in questo programma. Ora, che cominciano a essere troppi, l’istituto potrebbe censire, tramite i cacciatori di selezione, le varie zone e studiare un piano di abbattimenti per riportare la situazione in uno stato di normalità, considerando che chi ha avuto la brillante idea di ripopolare i boschi non pare aver messo in conto che anche gli orsi “trombano”.
Nicola Forcignanò