L’arroganza di WindTre e il condizionamento di chi ha potere

WindTre, pescata con le mani nella marmellata da sentenze esecutive, deve rimborsare il maltolto. Si tratta di 28,41 euro dovuti per aver illecitamente fatturato a 28 giorni un servizio che invece era stato contrattualizzato per 30 giorni. Vicenda del 2017 molto diffusa e dove, spesso per gli importi bassi dei rimborsi, gli aventi diritto hanno lasciato perdere… ma gli importi bassi moltiplicati per milioni di utenti, non sono noccioline per WindTre.

Che ha voluto “fare la simpatica” pur rimettendoci un po’ di soldi (1). A un utente che non ha lasciato correre, ha deciso di rimborsare con assegni di 1,42 euro inviate con 20 raccomandate, una relativa a ogni fattura su cui aveva applicato l’illecito aumento. Si immagina  facilmente l’incombenza fastidiosa di questo utente per ogni riscossione.

Dobbiamo distrarci e farci una risata? No, di certo. Prendiamo atto che per WindTre i soldi/noccioline li utilizza per manifestare la propria arroganza. Lei che condiziona tutti i media (inclusi quelli di Stato), e non solo, con le sue pubblicità (pagate anche con queste noccioline) stia certa che non parteciperemo alla sua storia simpatica, non ci faremo coinvolgere da accattivanti e informali showman pagati coi soldi illecitamente sottratti agli utenti per farci convincere della bontà del suo servizio… che se in generale non può essere giudicato pessimo dal punto di vista tecnico, è sempre ai limiti delle leggi e del ragionevole quando si tratta di rapporti con clienti/vittime, sfociando spesso in contenziosi da loro montati solo per fiaccare gli utenti a utilizzarli, pur quando hanno palesemente ragione.

Nulla di nuovo, come WindTre ci sono anche i comportamenti di quasi tutti i fornitori dei servizi telefonici. E’ la realtà di un’arroganza diffusa e articolata che, nel nostro caso, si arricchisce anche della presa per i fondelli.

Ci sarebbe un metodo per far loro versare il sangue e far cambiare le arroganze di gestione: multe salate in percentuale ai bilanci e non, come oggi, con importi che volentieri pagano perché molto più bassi per i ricavi che hanno avuto con gli illeciti che commettono. Ma i legislatori sono restii in merito e le autorità Agcom e Antitrust comminano, quando lo fanno, multe ridicole. Sarà il potere acquisito grazie agli showman per i bilanci dei media consenzienti e gli sponsor per iniziative che nessuno altrimenti si filerebbe?

 

1 – https://www.aduc.it/notizia/tkc+fatturazione+28+giorni+windtre+rimborsa+20_140440.php

 

Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc