Spesso il costo della tazzina di caffè viene utilizzato per calmierare l’andamento dei prezzi e, di conseguenza, associazioni di commercianti (1) ne fanno mostra per dimostrare come i propri associati siano responsabili, di lunghe vedute e consapevoli. Una sorta di funzione civica ed economica, visto che il costo della materia prima, il caffè, è molto ballerino e di recente è anche schizzato molto in alto.
Queste sono le valutazioni che poi il legislatore considera. visto che le cosiddette parti sociali sono tra gli interlocutori privilegiati prima di prendere una qualunque decisione.
Il fatto è che, per quello di cui stiamo parlando, non c’è da prendere nessuna decisione, così come non c’è da elogiare baristi e ristoratori che grazie al loro sacrificio economico riescono a mantenere la vita a livelli accettabili.
Nessuna norma impone un tetto massimo di vendita alla tazzina di caffè (e se ci fosse dovremmo chiederci dove siamo finiti…), tant’è che si trova da 1 fino a 3 euro (al banco), dipende da dove si va e dalle scelte dell’esercente (prezzo civetta e/o tipo di clientela).
Le storie e la realtà.
Vincenzo Donvito Maxia . presidente Aduc