Tano Foresta è un killer astuto e spietato che sfugge come un’ombra e depista di continuo il suo cacciatore. Per queste sue caratteristiche gli investigatori lo hanno soprannominato la volpe. . Il suo più acerrimo nemico è Francesco Morabito, capo della Squadra mobile di Messina, i cui vari encomi ricordano le tappe fondamentali della sua prestigiosa carriera. Sullo sfondo una città dove killer, uomini d’onore e pezzi delle Istituzioni sembrano alleati per impadronirsi del potere; sede delle trattative l’esclusivo Circolo del Bridge dove i papaveri cittadini coniugano gioco e donne sfruttando l’amicizia dei magistrati che lo frequentano. Una spirale perversa dove Tano Foresta, re dell’usura e del vizio, si inserisce quasi naturalmente. Per il capo degli sbirri invece le acque calme della sua esistenza diventano di colpo tempestose quando il suo nemico, divenuto pentito, lo accusa di essere colluso. Solo nel corso di un processo convulso, che vede il duello serrato di accusa e difesa e un susseguirsi di clamorose rivelazioni, si fa strada a poco a poco la verità. Le strade parallele della caccia al boss e della causa giudiziaria confluiranno verso un inaspettato epilogo. La caccia alla volpe ha così fine: in un gioco vertiginoso dove preda e cacciatore si scambiano le parti viene ricostruito un thriller giudiziario.