Grazia Cilione cammina per le strade di Reggio Calabria vestita con la sua luce ed è uno spettacolo per gli occhi. Grazia è una Miss ribelle che non si è mai piegata alla tirannia delle esigenze pubblicitarie. Sì, una modella che ha fatto del vestire la sua arte, la sua occupazione, l’immagine del suo talento. In questo viaggio nell’anima raccontato dalla stessa Grazia come se ogni vestito, ogni situazione che lo ha ispirato, fossero un racconto, un inizio di romanzo, il momento di una cronaca fittizia eppure indimenticabile. Il punto d’osservazione ha l’immediatezza dell’immagine, il talento di fissare sulla carta non solo un abito, ma il momento, l’attitudine di chi lo indossa e lo vive. Ecco dunque Grazia in mille facce ma con una sola anima: una grande avventura, una sorta di manifesto di felicità.
Grazia Cilione con quali aspettative di lanci nel campo delle modelle?
Il campo della moda è un campo difficile da “seminare”, ormai ho realizzato il fatto che per farne parte devi essere “amica di”, “figlia di” e aver “fatto cosa”… se un giorno riuscirò a farne parte, so che ce l’avrò fatta grazie alle mie qualità senza l’aiuto di nessuno, è questo che mi aspetto, che qualcuno mi apprezzi per quanto valgo e per come sono.
Ti sei mai posta un limite?
Non mi sono mai posta limiti, quello che ho potuto l’ho sempre fatto, sono molto determinata nei miei obiettivi; l’unico limite che mi sono posta per realizzare il mio sogno è quello di non scendere a compromessi “loschi”, proposte indecenti k vengono proposte a tutte a mio parere e che io ovviamente ho rifiutato! Ormai sappiamo come è questo mondo, non scenderò mai a compromessi perché so di valere qualcosa e non mi butterei mai così, non dovrebbe farlo nessuno, piuttosto rinuncerò al mio sogno, ma so che almeno c’ho provato con le mie forze senza aiuto di nessuno.
Se ti dicessimo che una volta viste le tue foto ti diamo molto credito tu cosa ci rispondi? Se una volta viste le mie foto mi dareste credito ne sarei felice perché ho sempre mirato ad essere me stessa.
Ti senti in grado di diventare un’icona di stile?
Si! Mi sento in grado di diventare un’ icona di stile, lo ero già per i miei compagni di scuola, quindi credo di avere le capacità, e poi, perché non diventare famosa per uno stile tutto mio; a me piace distinguermi dalla massa quindi sarebbe un gioco da ragazzi.
Come hai creato la tua immagine?
La mia immagine, esteticamente parlando, l’ho creata con molta attenzione; sono stata molto attenta a non cambiarla, a non farmi una maschera, per evitare di non essere riconosciuta nel mio “stato naturale”… non ho mai esagerato con il trucco, ho soltanto studiato le parti migliori di me, del mio viso e fisico, in modo tale da valorizzarle ancora di più; si sa che in questo mondo bisogna “evidenziarsi” il più possibile, ma rimanendo se stessi, la penso così.
Qual è il tuo capo feticcio?
Sono le felpe, quelle grandi, lunghe… non riesco a stare senza; in inverno ne faccio un uso maniacale, non c’è un momento della giornata che io non abbia una felpa addosso.
Qualcosa che proprio non ami?
Difficilmente odio qualcosa, perché ho sempre cercato di vedere il lato positivo delle cose, per esempio se mi si presenta una pietanza che non è di mio gradimento la mangio lo stesso perché so che c’è gente che non ha cibo e muore di fame, oppure se una persona è una scontrosa, antipatica o altro non me la prendo perché magari è una persona ferita da esperienze negative; una sola cosa non tollero ed odio proprio: l’avidità!
Se ti dovessi spogliare in scena?
Sono contraria al nudo in scena, non per vergogna o altro, credo che il corpo femminile sia davvero un’ opera d’arte del signore, sicuramente molto più bella del nudo maschile, non sono femminista ma non voglio che si pensi che la donna sia oggetto di piacere agli occhi maschili… se dovessi posare per pubblicizzare biancheria intima ci sta, ma una donna seminuda vicino a una super car non vedo cosa possa centrare.
Ragazze svestite se ne vedono tante, sui giornali, in tv e al cinema: è la strada più semplice per arrivare da qualche parte?
Si! Credo che al giorno d’oggi svestirsi sia la strada più semplice per arrivare da qualche parte, la pensano tutti così anche le ragazze stesse, ormai è quasi una norma; ho ricevuto tante proposte di questo tipo, ne abbiamo avuto dimostrazione anche in programmi televisivi come “Striscia la notizia” o “Le iene”… forse per questo sono ancora qui, e se devo fare carriera svestendomi o per merito di terzi preferisco restare dove sono… come mi ha risposto una persona alla quale ho rifiutato una proposta del genere, mi disse “allora statti in Calabria” e io “con molto piacere”.
Provocazione: vuoi diventare una modella, una velina o una attrice?
Voglio diventare una fotomodella, posare in servizi pubblicitari, per grandi riviste, oppure grandi case di moda… potrei fare la velina, so ballare, ma ormai alle veline fanno soltanto saltelli e mandare bacetti e lo sanno fare tutte… sarebbe bello fare l’attrice perché amo i film e le emozioni che si possono trasmettere con l’arte della recitazione; ho la faccia tosta, se mi verrà proposto ci proverei, ma molte ragazze studiano per questo, loro hanno la precedenza.
E’ difficile combinare una carriera vivendo in provincia?
Sì, è difficile combinare una carriera vivendo in provincia, io vivo in centro a Reggio Calabria ed è lo stesso difficile, perché non abbiamo i mezzi giuste per essere viste.
Spesso la tua generazione insegue sogni a dir poco folli: ma la televisione è davvero il massimo nella vita?
La televisione non è il massimo della vita, però siamo una generazione abbandonata dal governo, una generazione “disoccupata”, che ormai non vede il lavoro “manuale” come un mestiere ma come uno sfruttamento, non è il mio caso perché vengo da una famiglia di pasticceri, quindi ho una passione ereditata; ma per molti la televisione può essere il modo più facile per guadagnare senza fatica.
Il look giusto secondo il vangelo di Grazia….?
Deve essere naturale, non si deve dare possibilità alle persone di dire “dal vivo non è bella come sembra”… a parte per motivi di lavoro che richiedono determinati look, credo che non si debba stravolgere la propria immagine, per evitare di deludere le aspettative altrui. Dovrebbe essere il vangelo di tutti non solo il mio.
E l’uomo perfetto?
L’uomo perfetto credevo di non trovarlo, infatti è così perché non esiste! Ho trovato quello perfetto per me… siamo esseri con una varietà di caratteri, ciò che è perfetto per me, potrebbe essere un disastro per un’altra… credo che si debba trovare colui che sia perfettamente compatibile al nostro carattere…
L’età è una condizione necessaria o ci si può innamorare anche di uno molto più grande…?
Ci si può innamorare di un uomo più grande, uno più piccolo, basta che l’età celebrale sia adatta alle nostre aspettative… dai scherzi a parte! Non è una frase fatta, ma l’amore non ha età, ci si può amare a qualsiasi età basta che sia vero amore… sono un inguaribile romantica.
Di quale essere animale subisci decisamente il fascino?
L’animale che mi affascina di più è la leonessa, la sua maestosità, la sua determinazione, la devozione alla famiglia, l’essere premurosa con i suoi cuccioli, e tutto quello che è una leonessa, mi rispecchio molto.
Per te cosa rappresenta la guerra dei sessi?
Una battaglia persa in partenza, non ci sarà mai la parità dei sessi, troppe donne e troppi uomini orgogliosi di quello che sono, che buttano all’aria lotte di persone che hanno dato tutta la loro vita per essere uguali uomini e donne.
Come si tiene viva una lunga relazione?
Bisogna sorprendersi ogni giorno, viversi di corteggiamenti e di novità… insomma uccidere le abitudini e la monotonia che sono quegli elementi che fanno stroncare una relazione.
Che cos’è la felicità?
La felicità è quell’attimo di pausa tra una tristezza e l’altra, l’ho sempre pensata così, perché se ci riflettiamo sono più i momenti tristi che affrontiamo, quindi quando finiscono c’è la felicità.
Nel percorso di accettazione di se stessi, c’è sempre un punto di arrivo?
Nel percorso di accettazione di se stessi il punto di arrivo c’è o no in base alla persona, c’è per chi crede che la massima realizzazione sia trovare un lavoro, oppure c’è per chi si sente realizzata quando diventa mamma e si fa una famiglia, dipende da persona a persona ognuno si pone proprio punto di arrivo.
La soddisfazione maggiore?
Quando riesco a far capire alla gente chi sono veramente, riuscendo a sfatare “falsi miti” sul mio carattere.
L’avventura maggiore?
Una vacanza studio di un mese a Londra!
In tutta onestà: quanto vali?
Voi quanto mi date?
(8+!!!)