Di parlare gli va troppo: la nostra Veronica è convinta che la pubblicità sia l’anima del commercio anche se ha dei suoi pensieri in proposito… L’intervista arriva nel bel mezzo del Festival, quello di Sanremo, ovviamente… e per una amante della musica è il sogno nel cassetto. Ci sono delle cose che capitano per caso e altre che si programmano, insomma c’è la musica che suona un’orchestrina, quella di una banda, quella che esce da un carillon, quella che suona un personaggio, tutte situazioni che nella sua vita quotidiana esistono. L’unico tema, ma non lo è propriamente, è la moda, la passerella, la bellezza… Poi ci sono i rumori, come il vento o i suoni della vita quotidiana, che nella esistenza di Veronica hanno le loro note, la loro partitura. E così il viaggio ci porta ad aprire questa porta. “La passione per la musica comincia all’età di sei anni, tra le mura di casa dove cantavo e ballavo da sola le canzoni di Heather Parisi e Ambra Angiolini…”. Veronica studia lingue al liceo. E dopo il diploma non ha dubbi sul suo percorso. Si iscrive in una delle Accademie più rinomate di Torino. La Sfa (scuola formazione attori) dove passa maggior parte del suo tempo tra sacrifici e sudori. In parallelo tra teatri e danza non abbandona la passione per la moda dove si piazza sempre finalista nei concorsi più conosciuti a livello nazionale e non solo. Miss Padania Piemonte, Miss Lombardia Web, Miss Wella Professional e infine Miss Mondo Italia finalista per il Piemonte. Forse sta proprio qui la sua forza: non smette mai di sfilare e danzare. A Veronica piace essere glamour come una star.
Veronica, le tue ali dove ti faranno volare?
Le mie ali? Credo di non possederne un paio in realtà… tutto quello che ottengo è merito delle mie gambe, della mia forza di volontà ma soprattutto di grande passione. Posso solo augurarmi di continuare a fare il lavoro che mi piace, quello per cui sono portata e che da piccolina non potevo immaginare si potesse realizzare. Era solo immaginazione. Comunque continuare sulla strada della tv, della presentazione senza abbandonare la moda e il cinema.
Dopo le prime foto e i primi complimenti, cosa ti sei detta?
La moda è iniziata per gioco, dai corsi di recitazione all’ardua fatica per la danza, ricordo che i miei compagni a scuola mi dicevano sempre, ma perchè non fai Miss Italia, ma io ti vedo bene come velina.. a me sinceramente non era mai interessato, la mia grande aspirazione era il cinema, la danza, ma volevo arrivarci con la forza del talento. E così cercai di far conciliare entrambe le strade: spettacolo e talento, così per gioco e con il supporto di chi mi stava vicino. E devo dire che ho fatto bene. I complimenti ovvio fanno piacere, ma cerco di rimanere sempre con i piedi per terra, solo il raggiungimento di certi obiettivi mi porta a essere davvero contenta.
Miss Italia 2014 è un gioco o una meta?
La notizia della mia "rimessa" in gioco a Miss Italia ha destato parecchio "brusio" perchè effettivamente avendoci già partecipato e non potendomi lamentare del titolo e posizione ottenuta, molti mi hanno detto, lascia perdere… Anche io inizialmente avevo molti dubbi, ma principalmente vivo di istinti, sensazioni e il fatto di rimettermi in gioco mi piace, mi permette di reinventarmi di nuovo, poi per me è una grande emozione, mi manca respirare certe atmosfere, certi batticuori. Vado con molta determinazione questo non lo nascondo, ma a prescindere da ogni risultato non potrò rimpiangere nulla.
La macchina fotografica punta su scuola e università alla ricerca di nuove miss: una volta era il sapere a fare girare questo Paese, oggi le tette e le curve sexy. Che ne pensi?
Penso che ognuno è libero di arrivare dove vuole con i mezzi che vuole. Non mi sento in grado di criticare nessuno o meglio di dare consigli su come farsi la propria strada. Ognuno punta sul proprio punto forte, possono essere le tette, il cervello. Io per esempio punto al talento.
Provocazione: meglio il cinema o la passerella?
Sono i miei due grandi amori della mia vita! Non potete farmi questo! Sono due emozioni diverse. Il cinema mi permette di essere mille donne diverse, di entrare in mille vite, di far parte di un personaggio. Ogni volta che recito sento il sangue scorrere nelle mie vene, brividi che mi percorrono ovunque, è la mia droga interpretare! La passerella si può dire mi ha lanciato, non posso dire preferisco il cinema. Devo molto ai concorsi, ai titoli raggiunti, alle passerelle. La passerella è la mia madrina! Mi ha battezzato!
Il mondo della moda e quello della televisione come te lo immagini: con tante poltrone e moltissimi divani dove mettersi in mostra?
Assolutamente no! Non esistono poltrone dove accomodarsi e sentirsi Dio sceso in terra. Lo spettacolo è continuo rinnovamento, non si arriva mai, non ci si ferma mai, è in continuo movimento, rinnovamento. Quando ti sembra di stare per arrivare dove vuoi, arriva una fregatura o magari un piccolo imprevisto. Io non potrei mai vivere senza. Mi sento una persona talmente carismatica, piena di voglia di fare che non riuscirei ad avere dei ritmi stabiliti. Mi piace sconvolgermi, scompigliarmi. Questo è lo spettacolo!
Quali donne ammiri?
Ammiro le donne con le cosiddette palle. Le continue lottatrici, quelle che non si fanno mettere i piedi in testa, le donne senza peli sulla lingua e che non si arrendono mai.
Il vero uomo secondo te?
Bella domanda! Non ho un canone preciso… Non esiste l’uomo perfetto. Posso dire che per me un vero uomo è quello che ama la sua donna, in modo semplice, tutti i giorni, con piccole gesti. Adoro la semplicità, un pezzo di carta, una sorpresa, una rosa, una canzone, una foto. Queste sono le cose speciali.
Che cosa i giovani oggi hanno dimenticato?
Il rispetto, il senso del sacrificio soprattutto. Non hanno capito che per ottenere anche la più piccola cosa è richiesto il più grande sacrificio. Per loro ai giorni d’oggi mi sembra un po’ tutto dovuto. Poi dipende dalle famiglie. Io per esempio in questo sono stata fortunata. I miei ancora oggi fanno immensi sacrifici per me e spero di ripagarli presto.
Cosa ti fa indignare?
Mi indigna la violenza, i fatti di cronaca che ogni giorno sentiamo al telegiornale. La leggerezza con cui oggi i ragazzi prendono le cose, la superficialità.
Veronica lancia la campagna contro la manipolazione dei cervelli: il tuo slogan è?
Il mio slogan rimane sempre lo stesso: AD MAIORA! che in latino vuol dire sempre più in alto, verso cose maggiori. Mi rappresenta.
Hai imparato qualcosa da questa intervista?
E’ sempre un piacere, diciamo che rispondo a domande che non mi sono mai posta quindi imparo a conoscermi ancora di più e la vivo da protagonista ma anche da spettatore/lettore! Grazie a voi e alla vostra redazione!