Michela Rossin lavora presso uno studio medico inerenti le protesi acustiche e si occupa di amministrazione. Ama molto la natura e adora passeggiare tra i suoi amati Colli euganei. Però Michela è soprattutto una donna che ama le sfide. E mettersi in mostra in un concorso di bellezza, non più ventenne, lo è certamente. Scegli la quotidianità per fare i conti con gli anni (e i dolori) che hai passato e, quando meno te lo aspetti, un frammento di passione ti colpisce al cuore. Ecco il nostro pensiero su Michela… mentre sfogli le foto che la immortalano non riesci a staccarle gli occhi di dosso. Bella, anzi bellissima. Sinuosa e minimale insieme. Magnetica. Tostissima, ma con tanta femminilità. Non fatevi però illusioni: è super impegnata: la famiglia è più importante di qualsiasi splendido miraggio riflesso nella moda e sui rotocalchi. “Le mie passioni sono la lettura, di cui adoro leggere libri inerenti il benessere psicofisico, la spiritualità, l’alimentazione e ultimamente mi sono cimentata in alcune letture sulla violenza delle donne per il mio progetto intitolato Donna Libera "l’arte di sapersi difendere". Sto scrivendo un libro su questo tema per dare l’opportunità a tutte le donne di imparare a prevenire e a difendersi da aggressioni o violenze psicologiche. Il 28 settembre presenterò il mio primo WORK SHOP a Rovigo, intitolato WOMAN’S SELF DEFENCE DAY dove tratterò il delicato argomento sul femminicidio”. Sì, Michela potersi specchiare senza arrossire è una delle fortune più belle della vita. La dignità non ha prezzo.
Michela Rossin tu sei una donna molto esplosiva, creativamente parlando, l’arte ha una parte fondamentale nella tua esistenza e ti piace metterti in gioco: da cosa nasce questa voglia di sfida?
Fin fa piccola ero convinta di non aver avuto la fortuna di nascere con alcune caratteristiche fondamentali per avere successo, una famiglia solida, costanza, volontà, sacrificio ecc ecc.
Mi era stato indotto il concetto del fallimento nel raggiungimento dei propri obiettivi e sogni per stupidità e incapacità. Questi concetti mi portarono ad avere timore di mettermi in discussione e di vivere delle nuove esperienze con paura di essere giudicata e con estrema insicurezza verso le mie capacità, pensando di non riuscire a portare a termine il mio percorso. Questo, con il passare degli anni, mi causò un abbassamento di autostima e tendevo a lasciare a metà tutto ciò che cominciavo, non riuscendo, in questo modo, a raggiungere i miei obiettivi. Per me era più semplice lasciare che lottare. Crescendo, mi resi conto che le mie credenze erano totalmente distorte e incominciai a vivere le mie sfide con un altro spirito, cioè con grinta, fiducia in me stessa e con la certezza che sarei riuscita a compiere dei veri e propri miracoli nonostante tutte le difficoltà che, puntualmente, mi si presentavano. Compresi che tutto dipendeva solamente dalla mia volontà e tenacia e inoltre, compresi, che dovevo focalizzare la mia mente sul risultato e non sulla paura del fallimento. Oggi, posso dire di essere una donna fiera di me, orgogliosa e capace. Le sfide sono diventate il mio pane quotidiano.
Pregi e difetti di Michela nel privato?
I miei pregi sono: la sensibilità, la generosità, l’altruismo e la coerenza. I miei difetti: sono permalosa, orgogliosa, troppo diretta, impulsiva.
In pubblico cosa ti condiziona maggiormente?
Non sopporto gli sguardi maniacali degli uomini seguiti da commenti gratuiti poco simpatici e offensivi. Sono consapevole di essere una bella donna e sicuramente non passo inosservata ma credo che, a prescindere da tutto questo, il rispetto per il prossimo, deve essere il primo valore in assoluto.
Cosa vuoi fare da grande?
Voglio sentirmi realizzata nell’ambito lavorativo, voglio essere riconosciuta come una donna intelligente, capace e autorevole. Sto lavorando con passione e impegno a un progetto dedicato a tutte le donne che vogliono vivere la propria vita in sicurezza, senza aver più paura di essere aggredite per strada o tra le mura domestiche da sconosciuto o dal proprio partner, viste le statistiche istat inerenti a violenze subite e omicidi. Il mio scopo è quello di divulgare delle informazioni utili della violenza maschile sulle donne e su alcune strategie di difesa personale preventiva. Il mio motto è: PREVENIRE E’ MEGLIO CHE CURARE O TROVARSI DENTRO UNA BARA.
Cosa ti attrae di più nella quotidianità?
Contemplare la natura, credo che sia uno degli spettacoli meravigliosi che l’universo ci possa aver donato. Personalmente me ne sono innamorata follemente e ho la necessità quotidiana di far parte di essa, andando a passeggiare tra i miei amati Colli euganei per avere un diretto contatto con lei.
Cosa in questo momento storico ti dà più fastidio?
L’ipocrisia della gente soprattutto quando si nasconde per una mancanza di coraggio nell’esporti i loro veri pensieri e considerazioni che possono avere su di me. Non sopporto nemmeno quando la gente si lamenta senza provare a cambiare la propria situazione di disagio, rimanendo statici e passivi ad aspettare la manna che cada dal cielo.
C’è qualcuno a cui vorresti dire qualcosa?
Sì, voglio lanciare un messaggio a mia figlia. Nessun genitore è perfetto, siamo essere umani con i propri pregi ma anche con dei difetti e possiamo sbagliare pure noi. Tutte le scelte, le negazioni, le punizioni che vengono date e che a volte non vengono comprese, sono solo dettate dall’amore per la propria figlia sperando di farla crescere con dei valori sani e per farla diventare una persona migliore. Nessun genitore, almeno credo, vuole il male dei propri figli ma solamente il meglio del meglio che il mondo può offrire.
Quali sono i diritti e doveri di Michela?
Il mio diritto e il mio dovere è quello di essere felice, amando me stessa sopra ogni cosa prendendomi cura del mio corpo, della mia mente, e della mia anima. Senza questi componenti, non posso donarmi totalmente alle persone che condividono il mio percorso personale, che si chiama "Vita".
Una ferita ancora non rimarginata?
Come tanti, anch’io ho una ferita aperta. In passato ho sofferto molto a causa di una persona a cui ho donato molto, ma che purtroppo ho ricevuto poco niente. Mi sto impegnando, attraverso la meditazione, a perdonare me stessa per alcuni avvenimenti che mi sono successi. La ferita non si è ancora totalmente rimarginata, ma con il tempo e con la volontà mi auguro di riuscire a guarire qualsiasi male.
Per essere felici, bisogna per forza prima soffrire?
Credo che la sofferenza vada a pari passo con la felicità. Non si può conoscerla se prima non si soffre, perchè essa non esisterebbe. Credo che la felicità sia uno stato d’animo interno e che non provenga da fattori esterni. Tanta gente crede di essere felice solamente quando diventa ricca, o quando si compra la casa dei propri sogni o quando trova l’amore. Nulla di tutto ciò è reale, bisognerebbe imparare a essere felici ogni giorno, apprezzando tutto ciò che ci circonda ed essere grati per quello che si ha in questo momento. Il segreto è quello di vivere il momento senza pensare al passato, che oramai è andato, e nemmeno al futuro perchè che ci accade lo decidiamo solamente noi e non il destino.. Siamo ciò che vogliamo essere e abbiamo ciò che desideriamo avere, dipende solamente dalla nostra mente e dalla sua programmazione.
La tua felicità in percentuale?
La mia felicità è altalenante, dipende dalla situazione che vivo, che attiro e dalla mia capacità di affrontare la vita. A tutti capita di vivere periodi più o meno belli, l’importante è riuscire a concentrarsi sulle soluzioni e non sui problemi. In questo momento posso dire di essere mediamente felice.
Che effetto fa stare nell’epoca dell’immagine e del glamour più sfrenato?
Non voglio farmi condizionare da questa epoca. Ho intrapreso un percorso di crescita personale dove metto in primo piano l’essere e non l’apparire. Detto ciò, l’immagine e la cura di se stessi è molto importante ma non mi focalizzo solo sul mio aspetto esteriore. Curo la mia immagine e mi diverto a partecipare a dei concorsi di bellezza, alcune volte sono stata premiata e altre no, ma non mi sono mai fatta condizionare dal risultato finale ne in positivo e nemmeno in negativo. Quello che per me è sempre contato è vivere l’esperienza a pieno e divertirmi mettendo in discussione nonostante i miei 38 anni.
Una lezione che dovremmo tutti noi imparare?
Per esperienza personale dico che ci sarebbe da imparare da ogni essere esistente sulla faccia della terra e tutti noi potremmo essere dei docenti in base al nostro vissuto. Dovremmo imparare ad ascoltare di più il prossimo e parlare di meno, perchè a volte, le parole, possono fare solamente dei gran danni a noi e agli altri.
E’ necessario fare qualche volta un patto con il diavolo?
E chi è? Non lo conosco. I patti si fanno solamente con la propria coscienza e con la propria anima.
L’ultima provocazione: ti sei pentita di aver accettato l’intervista?
Preferisco morire con un pentimento che con un rimpianto. Questa, è stata un’altra occasione per poter cimentarmi in una nuova esperienza e ho avuto l’opportunità di farmi conoscere. Quindi, assolutamente no, anzi ringrazio.