Come una miracolosa apparizione abbiamo battezzato Arianna Roselli. Un miraggio sulla passerella piemontese che conduce alla festa di Miss Italia. Arianna ci appare come quella creatura dimenticata. Una bellezza vera, sapiente, da cui non ci si aspettano minacce, punizioni, contrizioni, beatificazioni, ma la capacità di suscitare ancora desideri e sogni, sia pure con la sobrietà e la cautela che i tempi esigono. L’ha resuscitata come detto il concorsone piemontese, o meglio l’agente regionale Vito Buonfine, che conosce l’indomabile stirpe delle donne seduttrici: quelle che sanno il potere afrodisiaco di un battito di ciglia. Miss Italia è solo un primo appuntamento per la nostra Arianna: il sogno è vivere d’arte. Di più, un fenomeno di costume. A volte nelle passerelle di bellezza c’è molto più amore che nelle frasi fatte e più umiltà che arrivismo. Nessuno può giudicare una ragazza solo per le curve ma nessuno può pregiudicare le sue ambizioni perché bella. Ecco perché ci piace raccontare i sogni di una Miss e la nostra miracolosa apparizione di sogni nel cassetto ne conserva un bel po’. E l’impressione è che di strada ne farà. La valutazione è più che buona: forza e coraggio non le mancano, fascino e seduzione neppure. Il tempo gioca per lei. Sì, ottimisti e felici di essere stati i primi a intervistarla. Arianna che nella notte di Halloween compirà il diciannovesimo compleanno tiene a precisare con un pizzico di irriverenza: “Ogni persona è intimorita dalla donna scorpione, ma in me prevale la solarità, l’essere estroversa, la semplicità e l’umiltà, ma attenzione, quando vengo attaccata ingiustamente sono pronta a tirare fuori quella dose di veleno che sta nella mia coda. Sono molto testarda e una cosa da evitare assolutamente è persuadermi nel cambiare i miei ideali. Ho terminato gli studi lo scorso anno e ho una qualifica come operatrice amministrativa segretariale, ma come tanti giovani sono in attesa di un lavoro. Nel mio futuro spero di diventare, come sognavo sin da piccola: un’attrice. Nel week end amo passare la notte nel cuore di Torino in discoteca o al bowling con i miei amici. Ho dei genitori molto presenti sia nella vita quotidiana che nelle scelte più difficili, in particolare con mia madre con la quale ho un rapporto molto confidenziale. Ho scelto di partecipare alle selezioni di Miss Italia per farmi conoscere e iniziare il cammino verso il mondo dello spettacolo”. Un sogno speciale, un miraggio sulla passerella piemontese.
Arianna, quando eri bambina sognavi di fare la modella?
Si, ho iniziato a muovere i primi passi all’età di 4 anni per una sfilata nel paese in cui vivo. Il mondo dello spettacolo mi ha sempre affascinata.
Come è stato il primo clic?
Ho fatto il mio primo Book quest’anno alla PF IMMAGINE di Milano. L’ho trovata un esperienza divertente ed eccitante, scoprendo di sentirmi completamente a mio agio davanti a un obiettivo.
La selezione per Miss Italia è un gioco o una prova che serve comunque nella tua vita?
Per me la partecipazione a queste selezioni è come un trampolino di lancio che spero mi aiuti in un futuro a realizzare il mio sogno e far parte di quel mondo che tanto mi attrae.
Cosa ti imbarazza di questo mondo?
Di questo mondo non mi imbarazza nulla purché non si scenda nella volgarità
Cosa ti piace?
Mi piace quel legame che si crea tra chi sta sul palco ed il pubblico, coinvolgendoli e portando la loro attenzione su di me.
Che cosa s’intende come ragazza immagine?
Sta nel proporre una ragazza come pubblicità per locali, fiere o eventi facendo foto con clienti e ospiti.
Con quali fotografi hai lavorato? Pregi e difetti?
Ho lavorato con il fotografo Andrea Pisapia il quale con la sua professionalità e simpatia mi ha messo da subito a mio agio. Per il poco tempo passato insieme non ho riscontrato difetti.
Mai sofferto di vanità?
Non so se definirla vanità, ma a me piace uscire sempre ordinata e ben vestita. Trovo piacevole curare il mio aspetto fisico.
L’amore è solo passione, innamoramento, romanticismo…?
Non avendo mai trovato l’amore in una persona non saprei come definirlo. L’amore può essere riferito a molte cose non solo a passione o innamoramento, io a esempio, amerei il mio lavoro se fosse quello nel mondo dello spettacolo.
La parte del tuo animo che più ti piace?
Mi piace il mio saper andare d’accordo con tutti, riesco a far stare a loro agio anche le persone più particolari.
Quella che vorresti cambiare e perché?
Non cambierei niente di me, non perché non ho difetti, ma per il motivo che ogni sfumatura del mio essere, bella o brutta che sia, mi aiuta a sapermi comportare in base alla persona che mi trovo davanti. A volte servono i difetti per tenere a bada una persona difettosa.
Italo Calvino ha scritto una volta che le nostre facce cambiano, secondo gli anni. Non gli anni dell’anagrafe, gli anni della Storia. Che facce hanno le ragazze della tua generazione?
Trovo che molte ragazze non sappiano più cosa vuol dire "farsi desiderare". Al giorno d’oggi è l’uomo che si fa corteggiare dalla donna e io non mi capacito di come possa essere possibile.