L’arte possiede un potere unico di trasmettere messaggi complessi, suscitare empatia e favorire il dialogo. La storia di Alessia Moro – sempre attratta dalla moda – ci serve per vivere il presente. Chi è Alessia? Ha iniziato come modella un percorso che oggi la porta a essere una creativa tra i fotografi di moda. Ragazza e artista sensibile ha come punto di forza la capacità di cogliere le diverse espressioni dei soggetti attraverso una certa abilità nel comporre le immagini mai ripetitive tra loro.
La sua capacità consiste nel creare un concept in base alla personalità del soggetto che ha davanti, avvalendosi di altri collaboratori per il risultato fotografico migliore.
Alessia, che cosa rappresenta per te la fotografia?
La fotografia è un mezzo di comunicazione del proprio lato artistico e concezione soggettiva della realtà. La realtà la puoi interpretare in diverse forme, una di queste è la fotografia.
Che cosa ti ha spinto verso la moda?
Fin da piccola ho avuto un’influenza per la moda, forse perché vedevo mia nonna che amava vestirsi sempre elegante e si contraddistingueva dalla massa. Per cui credo di avere una certa predisposizione per la moda.
Quali sono stati i momenti più importanti di questa esperienza?
Non sono stati il fine stesso del risultato ma il percorso formativo e sperimentazione della tecnica fotografica.
Cosa ti ha insegnato questo ambiente a volte seducente, altre spietato e cinico?
Ho imparato che la moda è un amica infedele, cioè un giorno sei “qualcuno”. Il giorno dopo non sei “nessuno”. E’ un amica che ti regala tante emozioni durante “l’apice” però bisogna poi anche accettare che un giorno tutto può anche finire.
Il primo amore o il primo mestiere non si scordano mai. Hai iniziato come modella quando hai deciso di tornare in questo mondo nei panni di fotografa?
Ho iniziato come modella ed è stato un bene perché se non avessi fatto la modella non avrei imparato le dinamiche di un set fotografico e non avrei sviluppato le mie capacità di osservazione che noi fotografi chiamiamo “occhio fotografico”. Ciò mi ha aiutato a comprendere ciò che è consono e ciò che non lo è per la realizzazione dell’immagine.
Ho notato che valorizzi molto lo sguardo. C’è un motivo dietro questo dettaglio?
Io valorizzo molto lo sguardo perché è il protagonista delle mie immagini fotografiche. Senza esso, per me, non c è ANIMA.
C’è un legame magico tra corpi, bellezza e set fotografico?
Tutti sono componenti essenziali che insieme funzionano all’unisono. Se manca un ingranaggio, la macchina non funziona bene.
Quanto sono forti le tue spalle? Hai mai avuto paura del giudizio degli altri?
Sinceramente nel campo fotografico non mi è interessato molto il giudizio degli altri perché so che in questo campo si conoscono i talenti più popolari ma ci sono un sacco di talenti che a livello artistico e tecnico sono bravissimi ma non hanno voce o popolarità. Io sono consapevole che le mie foto sono eseguite bene ma so che posso fare ancora di più, devo solo applicarmi.
Cosa sogni più spesso?
In questo momento non ho grandi sogni, vorrei solo avere l’adrenalina che avevo prima e il sogno di realizzare una foto artistica da suscitare scalpore: credo che mi regalerebbe una grande gioia e felicità.
Che saggezza ci serve per vivere il presente?
Credo che in questo periodo sarebbe ideale adottare una saggezza autoanalitica e autocritica per migliorarsi. Inoltre un po’ di ironia non guasterebbe.
L’arte è davvero senza barriere?
In questo momento storico l’arte non è veramente senza barriere perché è condizionata dalla politica e dalla società attuale; sta perdendo la sua libertà di pensiero che abbiamo combattuto per conquistarla.
Se dovessi scrivere il romanzo della tua vita cosa vorresti mettere in risalto più di tutto?
Il romanzo della mia vita? Direi che ancora non è iniziato, il bello della mia vita deve ancora venire.
L’ironia è la chiave per superare cosa?
L’ironia è la chiave per superare le situazioni di difficoltà, tensione, pressione e brutti.
Amore, maternità, riscatto: le donne di oggi quanto sono consapevoli dei loro diritti?
Direi che le donne non sono consapevoli, nonostante l’emancipazione e il suffragio delle donne, ancora oggi hanno paura a osare e riscattare i diritti conquistati. Purtroppo, dopo tanti secoli, prevale ancora il maschilismo.
Quanto siamo stati empatico con te? Promossi o bocciati?
Siete stati veramente empatici con me e Vi ringrazio.