Molti, forse i più, è come se non l’avessero mai vista prima. Prima che Angela salisse sul palco e, con la sua voce, lasciasse senza fiato il pubblico. E qualche critico iniziasse ad accorgersi di lei. Perché Angela è luce, energia, capacità di convincere chiunque di quello che sta dicendo. E da quella prima volta, per Angela, ci sono state tante altre occasioni dove ha mostrato tutto il suo talento.
Angela Nobile, è una cantante siracusana, voce incantevole e dal grande fascino. Il suo percorso artistico inizia quasi per gioco quando scopre le sue doti vocali con il Maestro Barbara Catera, che ancora oggi rappresenta il mentore, la guida, la sua insostituibile vocal coach.
Da subito si sperimenta in generi diversi mettendosi in gioco in grandi contesti e arriva, per il suo primo provino in assoluto, addirittura agli studi della trasmissione tv “X Factor”. Uno dei suoi ricordi più felici. Per fortuna non l’unico. Tanti sono i progetti su cui lei e il suo staff stanno lavorando e siamo certi tutti con risultati importanti: uno pensa ai cantanti e gli vengono in mente il vuoto, la celebrità, l’egoismo per le telecamere, la smania per essere la prima e unica donna. Invece per Angela conta il lato umano, il lavoro di squadra, sopportarsi a vicenda. L’empatia e la gioia di fare gruppo per una grande avventura. Un sogno che giorno dopo giorno si sta realizzando. Ora che è più consapevole del suo talento, ha capito che in ogni sogno, come in un viaggio, non è importante dove vai ma soprattutto con chi vai.
Il palco le ha insegnato questo: la leggerezza è fondamentale nella vita. Meglio una canzone, allora!
Chi è Angela Nobile?
Sono una cantautrice siciliana. Una ragazza semplice anche se so perfettamente che così non sembra.
Nei tuoi brani è il pensiero che conta o la melodia?
Una canzone per funzionare deve essere melodicamente giusta e facilmente memorizzabile in modo che ritorni semplicemente alla mente ma non riesco a farlo con intenzione. Scrivo le cose quando mi va e parlo di un argomento quando mi va non perché devo.
Che poi non è facile, il talento. O no?
Non so se ho talento veramente o sono solo mediamente brava come molti e in più ho solo la testa dura da buon Toro, che picchia il muro fino a che non lo vede crollare. E’ difficile fare i conti con le proprie ambizioni che potrebbero non essere in linea con il proprio talento, questo si. E’ difficile sentirsi dire cosa dovresti fare, sentirsi dire che non sei abbastanza, sentire che potrebbe essere vero. E’ difficile esporsi perché poi le persone voglio sempre superare la linea di confine e non sempre può essere giusto farlo.
Ho avuto la fortuna di ascoltare la canzone Zagara, miele e sale mi sono imbattuto in un testo giovanile intrigante… che cosa rappresenta per te?
Rappresenta la parte vera di me, quella terrena, passionare, radicata. Io sono fuoco, mare e terra. o 3 o 33. Odio le mezze misure anche se servono. O do tutto o resto nel mio. I compromessi mi stanno scomodi.
Della musica cosa hai capito fino a ora?
Che mi fa stare bene e allo stesso tempo mi devasta, come ogni grande amore che si rispetti. E’ sempre li, non mi abbandona mai. Sono io che forse non sempre le porto il rispetto che meriterebbe.
Quando salite sul palco con la band che cosa accade?
Dipende. Potrei dirti che accade la magia ma io solitamente rispondo con la verità e quindi gli umori generali si condizionano vicendevolmente. Io sento la responsabilità del tutto e magari i primi 5 minuti sono più emozionata del dovuto e quindi più concentrata, poi la musica ha il grande potere di farti viaggiare da fermo, cosi, quando iniziamo un Live, inizia un nuovo viaggio ogni volta.
Com’è stato doversi confrontare con un Paese che non aiuta – come dovrebbe – gli artisti?
Non voglio essere diplomatica ne tantomeno una disfattista. Il nostro è un problema culturale di fondo. Quasi un’abitudine quella di vedere un artista, un musicista, un pittore, come uno che non lavora. Io sono una previlegiata perché ho sempre avuto persone vicine che credevano in me più di me come la mia coach Barbara Catera e anche una famiglia alle spalle che economicamente mi ha permesso di poter scegliere cosa fare e cosa no. Oggi ce l’ho un po’ con me stessa e non mi viene semplicissimo rispondere a queste domande senza pensare che la colpa sia in fondo mia.
Nella mia vita c’è sempre stato un fuoco che brucia nel cuore e che mi ha portato a essere l’uomo che sono. Se lo accetti, diventi capace di qualsiasi cosa… Nel tuo cuore cosa conservi gelosamente?
Il profondo amore che nutro per le persone della mia vita. Sono una filantropa. E la profonda passione che mi ribolle dentro quando vivo, osservo, ammiro la bellezza. Della natura, dell’arte, dell’umanità. Questo lo tengo spesso per me perché non penso possa essere sempre capito.
La musica è un viaggio umano che coinvolge tutti i sensi. Qual è stata per te la sfida maggiore?
La sfida più grande la vivo ogni giorno con me stessa perché in me vivono due persone. Una ambiziosa, pronta a tutto, desiderosa di fare, esprimersi, sperimentare, essere libera da ogni stereotipo e luogo comune. Una semplice, che ama la casa, gli amici, la famiglia, le piccole abitudini, i piccoli gesti. E anche nella musica spesso si trovano a fare a pugni. Comunque, i grandi palchi e le performance televisive in cui è “buona la prima” sono sempre delle grandi sfide ma ripeto, quella più grande è stata ed è trovare me stessa, amare me stessa, proteggere me stessa e cercare di restare coerente con me stessa.
Qual è la tua Sicilia? Cosa pensi di questa martoriata Isola?
Zagara miele e sale. E’ il mio pensiero e il mio amore. E’ una madre la Sicilia. Ti riempie d’ogni sua parte, dolcezze e ruvidità, ti cambia la vita e la personalità; te la porti dentro ovunque, negli occhi, sul cuore, sulla pelle. Ti sa dare tutto e tutto può toglierti ma non vuole toglierti niente. E’ sempre pronta ad accoglierti calda, magnifica e generosa.
Qual è il momento in cui ti sei sentita gratificata?
Quando a febbraio, io e la mia vocal coach, Barbara Catera, abbiamo vinto il primo premio a un concorso internazionale di video verticali “vertical music fest” con Zagara miele e sale. Mi sono sentita gratificata molto perché sono un’eterna seconda dai tempi della scuola. Anche Barbara si è sentita gratificata e questo ha gratificato anche me perché so quanta energia e attenzione ha investito su di me in questi anni.
Quale suono ferma il tempo?
Il suono del mare che sa di infinito.
Che cosa sogni per il futuro?
Sogno che il mio tormento interiore trovi pace. Forse è quello che mi tiene viva, che mi permette di sognare, che mi permette di scrivere cose interessanti certe volte ma è anche quello che mi distrugge e mi confonde che mi fa aver paura di andare in profondità per poter esprimere il mio meglio perché – quando provo a scendere – certe volte è troppo buio e ho paura di affogare. “Invidio” le mie compagne del liceo che si sono laureate, sposate con figli ecc. Che sembrano equilibrate. Soffro questa constante inquietudine, ricerca di colmare qualcosa, continuo bisogno di stimoli, novità, obiettivi da perseguire, senza fermarmi mai. E’ la mia vita, la amo, ma spesso mi chiedo se non sarebbe meglio avere una visione più realistica e concreta della vita, dell’amore, della passione, della bellezza e del mondo. So che nel profondo non vorrei essere diversa da cosi, ma essere così, in qualche modo, mi fa soffrire. Sono un cuore sofferente e malinconico in pratica ma è la mia natura. Ero così anche da bambina. Sogno un futuro pieno di musica, una musica che possa davvero spiegare e spiegarmi chi sono e cosa voglio dire. Voglio un futuro vero: ecco quello che voglio!