COLORI, FOTOGRAFIE, PENNELLI: IL RITRATTO DI GIADA RAMERA

Non c’è niente di falso nel racconto di Giada Ramera: vera la storia, veri gli stati d’animo, veri i progetti, veri i luoghi e persino i sentimenti. Protagonista è una ragazza  di 22 anni cresciuta in un piccolo paesino del bresciano. Fin da piccola è attratta dal mondo artistico: il tempo libero è colorato da matite e pennelli perché non c’è di meglio nella vita che dipingere e disegnare. 

Ma i colori non bastano a indicarti la strada da percorrere. Ci vuole pazienza, sentimento, carattere e soprattutto sogni. Crescere è complicato: l’adolescenza spesso provoca continue crisi d’identità e un senso di confusione. Così Giada si è detta: “Che cos’è che mi rende felice allora?”. No l’amore, a quell’età si è troppo insofferenti e l’amore può apparire un tormento insopportabile. Ecco che i libri l’aiutano, come il disegnare, a ritrovare serenità e spazi da riempire con dei contenuti creativi. Ecco la fotografia e l’obiettivo: dapprima su luoghi, paesaggi, composizioni e successivamente alla figura umana. “Ho posato per circa 4 anni come modella freelance per poi passare da davanti a dietro l’obiettivo. Mi sento meglio nei panni di chi crea, anche se a volte amo realizzare degli autoscatti. Sono un amante del bello nell’arte come nella vita e cerco di immortalare ciò nelle mie fotografie. La fotografia apre un mondo parallelo, un mondo che a volte non è come è ma è come vorremmo che fosse. Per me è stata una sorte di via di salvezza. La fotografia permette di ricordarci di chi non c’è più, ci racconta una storia oppure ci mostra una realtà diversa dalla nostra. Ora spero di poter collaborare con importanti brand e realizzare campagne pubblicitarie portando sul campo anche la mia formazione artistica”.

 

 

Giada Ramera, togliamoci subito il dente: curiosi e creativi come te si nasce o si diventa?

Penso che non ci sia una risposta a questa domanda. C’è chi ci nasce e chi lo diventa. Posso dire che fin da piccola avevo questa propensione alla curiosità e alla creatività. Da bambina amavo disegnare tutto quello che mi stava attorno. Crescendo ho sperimentato l’utilizzo di vari mezzi comunicativi: il dipinto, la scultura, la fotografia… fino a che ho capito quale tra questi riusciva ad esprimere meglio me stessa. Quindi, ci si può nascere curiosi e creativi ma, soprattutto per quanto riguarda la creatività, concetto che a oggi si può dire avere un significato diverso per quanto concerne l’etimologia originaria, è un percorso che può avere inizio in un momento qualsiasi della propria vita e che non ha mai fine. Il percorso creativo è un’eterna evoluzione.

Una vita vissuta tra tante difficoltà di solito penalizza invece a te sembra aver fatto l’effetto opposto. Il segreto?

A dire il vero non ho nessun segreto, a meno che il mio costante lamento quotidiano possa essere considerato tale. La vita è difficile per tutti e ci mette spesso e volentieri di fronte a situazioni sgradevoli. Ho accettato col tempo che è grazie a quel che ho passato che oggi sono quella che sono. Non posso dire che sia stato facile, mentirei. Vorrei invitare però, a chi come me sta o ha passato crisi familiari, lutti precoci, disavventure generali che hanno portato ad un crollo psicofisico, di non abbattersi, mai.

Tante passioni artistiche dalla pittura alla fotografia ma non solo. Da grande cosa farai?

Si, disegno, dipingo, scolpisco e, nel tempo libero, canto ma, come ho già detto in precedenza, penso di aver trovato la mia via e questa è la fotografia. Mai dire mai però. Non chiudo nessuna porta, non escludo nessuna possibilità. Al momento, se mi si dovesse chiedere dove mi vedo tra cinque anni, la risposta sarebbe: mi vedo girare il mondo per esplorare luoghi nuovi come possibili location, per idealizzare una campagna pubblicitaria per Guess o per Dolce e Gabbana, pensando alla scenografia e a tutto il mood generale.

Ci sembri una che si guarda spesso attorno e soprattutto osserva i particolari. Bisogna avere più curiosità o voglia di imparare e cambiare?

Personalmente posso dire di essere una persona molto curiosa. Ho sempre bisogno di “capire”. Capire qualcuno, qualcosa, com’è fatto e perché. Penso che la curiosità porti poi in modo automatico alla voglia di capire e di conseguenza, di imparare!

A chi devi dire grazie?

Devo dire grazie specialmente a mio padre che fin da quando ero bambina mi ha spronata a coltivare i miei sogni. Devo dire grazie a tante persone che mi hanno sostenuta in ogni mia iniziativa. Sono stata fortunata da questo punto di vista. Ho vicine persone che mi supportano, credono in me e fanno di tutto per aiutarmi ad avere più visibilità in quello che faccio. Quindi dico grazie alla mia famiglia, in cui comprendo la mia professoressa del liceo, Mirella, e a tutti i miei amici.

A sfacciataggine come sei messa?

Male. Male. MALISSIMO. A me lo chiedi?

L’aggettivo che ti definisce meglio?

Mah, potrei dire “modesta”, e chi mi conosce si sarà già fatto una bella risata insieme a me! Posso sicuramente dire di essere sincera. Mi piace però anche definirmi determinata. Ho sempre cercato di essere la migliore in qualsiasi cosa facessi e non l’ho mai fatto per gli altri ma solo per me stessa. A scuola sono sempre stata una secchiona!

Le tue amiche più care cosa dicono di te?

Questa domanda mi ha mandata nel pallone, così ho deciso di chiedere ad una mia amica di qualificarmi con un aggettivo “positivo” ed uno “negativo”. L’esito è stato il seguente: “positivo: perseverante; negativo adesso non mi viene in mente”. In conclusione posso dire che… ho delle amiche “molto di parte”. Penso che tanti si troverebbero d’accordo col dire che “non mollo mai l’osso”. I miei amici mi definiscono una persona talentuosa ed eclettica.

Parliamo di uomini: vita amorosa?

Momentaneamente posso considerarmi felicemente impegnata!

Se domani si svegliasse maschio?

Ovviamente mi recherei in un bagno pubblico per provare il brivido di fare pipì in piedi. Io amo essere donna, non voglio essere fraintesa, ma fare squat nei bagni non mi ha fatto impazzire troppo!

Schierarsi, per te, cosa significa?

Sono tanto, tanto legata all’idea dello “schierarsi”. Significa, per me, prendere una posizione, scegliere da che parte stare. Odio le persone che non prendono una posizione nella loro vita su qualsiasi fronte! Le cosiddette bandierine che vanno dove tira il vento!

Il prossimo sogno da realizzare?

Forse finalmente a febbraio riuscirò a laurearmi in pittura e così uno dei miei sogni si realizzerà! Devo ancora scegliere per una specializzazione che credo si orienterà sulla fotografia. Prossimamente spero di riuscire a introdurmi nel mondo lavorativo fotografico in cui, purtroppo, lavoro come fotografa da soli due mesi ma in cui metto tantissima passione.