Cristina Pagani, la bellezza non ha età

Dicono che la bellezza sia creazione, provocazione, sogno. Ma noi più che la bellezza premiamo la classe. La classe in questo caso di Cristina Pagani, fino a qualche settimana fa, Miss Over 2017. Dodici mesi da urlo.

Di Cristina non ci interessano le misure del seno, nè dei fianchi, quella è roba da Miss Italia. Ci piace a prescindere perché noi cerchiamo lo stile, lo charme, la femminilità, la cultura, lo chic, il savoir faire, la buona educazione. Merce molto più rara. E così dodici mesi dopo averne raccontato il trionfo con tanto di fascia e corona ne sveliamo, una volta di più, l’anima.

Ognuno di noi è un essere umano, un viso e un corpo così come la natura ha voluto. Si può ritoccare, migliorare, ma non si può fare diventare bello chi bello non è. Oltre tutto, la bellezza, viene spesso da dentro, è anche “un benessere dell’anima“, appunto, un misterioso equilibrio psico-somatico.

Ecco perché oggi scriviamo nuovamente la storia di Cristina perché con lei vince la classe, vincono donne di cuori e di denari, vincono garbo e buone maniere cancellando l’imperfezione incolpevole di un tempo che passa per tutti.

Grazie a Miss Over abbiamo avuto la fortuna di conoscerla, un concorso intrigante e dinamico. Le concorrenti hanno una carriera già avviata, ma sono sempre in cerca di promozione; qualcuna, abile manager di se stessa, manovrano trucchi, pennelli, vestiti, mascara, rossetti e giornalisti con piglio sicuro e professionale: niente a che vedere con l’ingenuità casareccia e infantile e con la grazia sprovveduta delle giovanissime candidate a Miss Italia. Immaginiamo che durante la faticosa e profumata catena di montaggio che precede il dèfilè – le lunghe attese negli atelier per la scelta del vestito, e poi, avanti un’altra, le sedute dal parrucchiere e dal visagista – le ladies si scambiano consigli e pareri, orecchini e segreti, alleanze e promesse, e sempre le solite confidenze.

Miss Over è come un hobby: si nasconde nell’animo di ciascuno di loro. Una parte segreta che ama esibirsi. E a specchio di tali convenzioni c’è un’immagine e un modello fisico di donna che torna (o resta?) vincente: bionda, morbida, femminile, fascinosa. Guarda caso, la nostra Cristina.

Perché la bellezza è soprattutto armonia. Darne una definizione è impossibile, ma il suo profumo è sempre così intenso che nessuno può confonderlo o ignorarlo. Quando la bellezza è presente si respira subito, si avverte immediatamente la sua forza: complimenti, incantevole Cristina!

 

Cristina, dodici mesi dopo Miss Over, come è cambiata la tua vita?

Beh, i primi tempi sono stati un delirio. Passavo le giornate al telefono a rispondere a chiamate e messaggi di congratulazioni, a decidere se fare o meno interviste e fotografie. E poi la cosa peggiore per la mia riservatezza… mi riconoscevano al supermercato o al distributore di benzina! Non ero preparata, Brescia è una città grande e credevo sarei passata molto più inosservata. Era di grande soddisfazione, ma al tempo stesso mi faceva sentire il peso della responsabilità di dover essere al 100% sempre e per forza! Per fortuna, la mia volontà di non farmi travolgere dagli eventi e di restare sempre con i piedi per terra mi ha aiutato, e piano piano tutto è tornato alla normalità. Adesso posso dirti che la mia vita è esattamente quella di prima: lavoro, palestra, casa… e posso di nuovo girare per la città da perfetta sconosciuta!

Nei concorsi di bellezza c’è più competizione o complicità?

Ci sono entrambe, ovviamente. La competitività esiste per forza, alla fine – per tanto giocoso possa essere un concorso di bellezza – è a tutti gli effetti una competizione. Ma per quanto mi riguarda, ho sperimentato maggiormente la complicità. Negli anni in cui ho partecipato, ho fatto amicizie che addirittura si sono consolidate nel tempo. La fotografia delle mie amiche che, dopo la vittoria del titolo, mi hanno festeggiato prendendomi in braccio ha fatto il giro del web! Ma oltre a loro, devo dire che ho molto apprezzato il fatto di non essere stata oggetto di alcuna polemica e anzi, ho ricevuto grande affetto e stima anche da parte delle altre concorrenti.

Cosa pensi della nuova Miss Over?

Paola è più di un’amica per me… ma indipendentemente dall’affetto che provo nei suoi confronti, credo che la giuria non avrebbe potuto scegliere meglio. Lei impersona molto meglio di me la donna over: moglie, mamma, lavoratrice, bellissima.

Proposte di lavoro?

Non ne aspettavo, quindi quello che ho fatto in questi mesi è stato tutto un “di più” che mi ha dato tanta soddisfazione.

Ho sfilato in un programma TV, partecipato a un gioco a premi, fatto qualche sfilata e delle belle interviste in cui ho potuto parlare di me come donna, oltre che come Miss Over.

Ho anche avuto una proposta per una collaborazione continuativa con un programma televisivo, ma ho dovuto rifiutarla, avrebbe interferito troppo con il mio lavoro.

Dietro i sorrisi di circostanza che storia è la tua?

La mia storia è quella di una normalissima donna di 51 anni, con la quotidianità di ogni donna di questo mondo. Una donna che lavora a tempo pieno, che deve pagare mutuo e bollette, che ogni tanto affronta problemi di salute, che però si diverte, si allena in palestra o si rilassa facendo yoga. Una donna con alti e bassi, con momenti buoni e momenti meno buoni, come tutte.

Però una cosa posso dirla: non sono donna da sorrisi di circostanza, quando sono contenta sorrido, quando non lo sono non lo faccio… e ti assicuro che si vede, ooohhhhhh se si vede!!!

Seduzione e relazioni?

Sono una vera frana sia nell’una che nelle altre, non dico altro.

Nella tua vita hai sempre seguito l’amore o l’istinto?

Nessuno dei due. Sono una persona molto razionale, seguo sempre e soltanto la ragione.

L’eros a 50 anni: consigli e paure?

Inutile dire che il corpo cambia, e di conseguenza anche l’eros. La cosa più importante, per la mia esperienza, è non opporsi al cambiamento ma accettarlo e adattarsi. Invecchiare non è una condanna, è un privilegio che a molti viene negato, e come tale va vissuto E, cosa che ripeto sempre, è fondamentale volersi bene, non lasciarsi andare e mai pensare di essere sul viale del tramonto. Ogni periodo della vita ha delle sorprese che meritano di essere scoperte!

A che età finisce la dura lotta di dover piacere per forza?

Non credo esista un’età precisa per questo. Ci sono donne che a 30 anni hanno già raggiunto l’obiettivo e altre che non ci riescono neppure oltre i 50. Io ho raggiunto una discreta sicurezza in me stessa, ma non nascondo di avere ancora periodi in cui “sento” il bisogno di approvazione.

Cosa ti manca per essere al settimo cielo?

Soffro di attacchi ansiosi. Il giorno in cui riuscirò a non averne più, ecco, quel giorno mi sentirò al settimo cielo per la gioia!