LA STORIA DI GIORGIA: DAL PERCORSO DI CURA, UNA SCELTA DI STUDIO E DI VITA. COSÌ LA FONDAZIONE OPERATION SMILE ITALIA ONLUS ISPIRA I TALENTI FEMMINILI…
Combattere gli stereotipi e promuovere i talenti femminili contro le disparità di genere. È anche questo uno degli obiettivi della Fondazione Operation Smile Italia Onlus che, in occasione della Giornata Mondiale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza – istituita il giorno 11 febbraio dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite – intende stimolare e diffondere il pieno e paritario accesso delle donne in campo scientifico e tecnologico. Operation Smile Italia Onlus, che da oltre 20 anni è dedita alla cura delle malformazioni cranio-maxillo-facciali come la labiopalatoschisi, da sempre sostiene percorsi che possano formare e aiutare a riconoscere le competenze delle donne che, all’interno della Fondazione, rivestono un ruolo importantissimo: è anche grazie a loro che, attraverso un team multidisciplinare, con tempestività e continuità la Fondazione segue i pazienti sin dalla diagnosi prenatale fino al termine dello sviluppo, ovvero fino alla completa risoluzione di tutti i problemi funzionali ed estetici. E proprio la dedizione necessaria per la cura di questa patologia spesso può raccontare importanti storie di ispirazione.
GIORGIA: “HO DECISO DI INTRAPRENDERE I MIEI STUDI PROPRIO GRAZIE ALLA MIA PATOLOGIA”
Giorgia Tucci ha 21 anni e studia Scienze Infermieristiche alla Sapienza di Roma. Nata con labioschisi, era adolescente quando ha scoperto la realtà di Operation Smile: “Ora sono in cura per la parte ortodontica che, per il tipo di patologia che ho avuto, è un po’ più complessa – racconta Giorgia – Sono nata con un tipo di labioschisi che ha interessato solo il labbro e parte della gengiva. I primi tre interventi li ho subìti appena nata fino ai tre anni e sono stati gli unici che ho fatto prima di conoscere Operation Smile. Essendo la mia una forma non grave, sono bastati questi tre interventi per risolvere la patologia da un punto di vista chirurgico. Dai 3 fino ai 16 anni non ho subìto alcun tipo di intervento, perché i medici non lo ritenevano necessario e mi dicevano che avrei potuto aspettare i 18 anni per la correzione da un punto di vista estetico. Quando però avevo 15 anni, un giorno per puro caso ho ricevuto un opuscolo informativo su Operation Smile Italia Onlus e ho deciso di documentarmi. Da lì mi si è aperto un mondo perché, ai tempi, sapevo di avere questa patologia ma non ero informata al riguardo e ho imparato a conoscerla meglio. Ho cominciato a interessarmi e a capire davvero quale fosse la mia patologia; poi chiesi a mia madre di prenotare una visita alla Smile House di Roma, che aveva aperto da poco. Era novembre del 2017 quando ho conosciuto il Dottor Scopelliti e tutto il suo splendido team; a febbraio 2018 ho avuto il mio primo intervento alla Smile House di Roma e da allora posso dire che la mia vita è totalmente cambiata”.
DALLA CONSAPEVOLEZZA ALLA PIENA ACCETTAZIONE DI SÉ
Pur avendo sempre “convissuto” bene con la sua patologia, Giorgia si è presto resa conto che, inconsapevolmente, era portata a compiere dei gesti nel suo quotidiano per cercare di camuffare il suo “problema”: “Mi coprivo spesso la bocca con la mano, non legavo mai i capelli. Dopo l’intervento, invece, la percezione di me stessa, del mio viso allo specchio è migliorata considerevolmente. Mi sono sentita rinascere, ero contenta di stare in mezzo alla gente e di notare che le persone potessero guardarmi senza che questo mi creasse imbarazzo o col timore che guardassero il mio “difetto” anziché me”.
UN TEAM MULTIDISCIPLINARE FONTE DI ISPIRAZIONE
Del team Giorgia porta nel cuore il Dott. Domenico Scopelliti, Vicepresidente della Fondazione Operation Smile Italia Onlus e direttore dell’Unità operativa complessa di Chirurgia maxillo-facciale dell’Ospedale San Filippo Neri di Roma: “È stato il mio “supereroe”, perché è arrivato nella mia vita come un fulmine a ciel sereno dandomi la possibilità di cambiare in meglio la mia vita – afferma Giorgia – Porto nel cuore il Dott. Marrocco, con cui ho intrapreso il percorso ortodontico ma, in particolare, ricordo Alessia e Lory, le infermiere che si sono prese cura di me, mi sono state accanto e ancora oggi mi seguono durante le cure alla Smile House di Roma. È a loro che mi sono ispirata ed è grazie a loro che ho deciso di intraprendere il mio percorso di studi in scienze infermieristiche. Andare alla Smile House per i controlli per me è sempre una gioia perché so che vedo loro: sono stati la mia fonte d’ispirazione per ciò che voglio fare nella vita, prendermi cura degli altri con amore ed empatia, esattamente come loro hanno fatto con me”.
CURARE SIGNIFICA DEDICARE SE STESSI AGLI ALTRI
Secondo la giovane paziente, “dedicarsi agli altri significa regalare un po’ del proprio vissuto e della propria esistenza alle persone, per farle stare bene o comunque per regalare quel minimo di speranza e di felicità di cui tutti abbiamo bisogno: sapere che qualcun altro ce l’ha fatta, che non si è arreso ed ha reso il proprio “difetto” un punto di forza, credo sia fonte di grande coraggio per gli altri. A volte penso anche che se non avessi avuto questa patologia, non mi sarebbero successe tutte le cose belle che mi sono capitate: alla Smile House di Roma ho anche conosciuto il mio ragazzo con cui stiamo insieme da ben 4 anni… Entrambi eravamo lì per dei controlli e da allora non ci siamo più lasciati!”
LE COMPETENZE RELAZIONALI DELLE DONNE COME VALORE AGGIUNTO NELLA SCIENZA
“Credo che noi donne possiamo dare un importante contributo in ambito scientifico perché abbiamo grandissime competenze relazionali come l’empatia e l’ascolto – conclude Giorgia – E questo garantisce un approccio alla scienza meno distaccato. Io stessa sono molto sensibile e cerco di mettere questa sensibilità al servizio del mio lavoro, che cerco di fare sempre con la testa, sì, ma soprattutto con il cuore”.
IL PROGETTO SMILE HOUSE
Giorgia Tucci è stata una delle prime pazienti della Smile House di Roma, che fa parte di un progetto avviato in Italia nel 2011 dalla Fondazione Operation Smile Italia Onlus in collaborazione con il Servizio Sanitario Nazionale. Il Progetto Smile House è stato concepito per seguire con un approccio multidisciplinare il trattamento della labiopalatoschisi, attraverso il coinvolgimento di un team di specialisti che valutino insieme i bisogni del paziente ed il percorso di cure da seguire in relazione alla patologia. Il modello assistenziale Smile House garantisce tempestività e continuità delle cure necessarie, nonché sicurezza e qualità delle prestazioni ai pazienti affetti da una malformazione del volto. Il Progetto Smile House è un progetto di rete che conta oggi su sei realtà: tre Centri di diagnosi, chirurgia, formazione e ricerca a Milano, Roma e Vicenza e tre Ambulatori, a Cagliari, Ancona e Taranto, dedicati alla diagnosi e alle cure complementari alla chirurgia.