Tutti gli artisti vivono un momento della loro vita nel quale smettono di essere invisibili e diventano reali. Nel caso di Giovanna Tarantino quel momento corrisponde con i social. Perché, anche grazie al web, i suoi disegni, il talento, l’anima, ha catturato l’attenzione di coloro che guardano oltre a ciò che appare.
Giovanna è nata nel Salento, a Supersano, in provincia di Lecce. Dopo il liceo si è trasferita a Bologna dove ha studiato ottica all’istituto Zaccagnini. Dopo circa dieci anni decide di tornare in Puglia dove ha aperto un negozio di ottica ma quel che è più importante, dal nostro punto di vista, è che ha ripreso a disegnare coltivando una passione che aveva sempre avuto, ma che, come spesso accade, la vita ci porta a fare altro.
Perché, la vita è anche una gabbia, specie se hai il timore di svelare a tutti una cosa molto intima. La sensibilità è uno spazio privato, uscendo allo scoperto spesso ci si sente quasi violati, nudi. In una parola aridi: intrappolati in uno stato d’angoscia di chi è giunto a un bivio.
E così è stato naturale e bello ascoltare Giovanna: credo che ogni persona che incontriamo nel corso della nostra vita sia, a suo modo, importante per il nostro percorso. Ognuno lascia il proprio segno, nel bene o nel male, e nulla accade per caso, comunque vadano le cose.
Da qualche parte dentro di lei c’è un vissuto da raccontare. Uno spazio enorme: l’amore è il fine ultimo.
“Come penso si sia intuito sono autodidatta, amo disegnare ed esprimere quello che penso attraverso i miei disegni, matita e carta sono gli unici strumenti che so di poter utilizzare nel modo giusto per esteriorizzare ciò che smuove innanzitutto il mio di animo e si auspica anche l’anima di chi davanti a un mio disegno non si sofferma solo sul tratto ma ne coglie il significato”.
Giovanna, che cosa rappresenta l’Arte per te?
Quando penso all’arte penso ai quadri di Caravaggio di Artemisia Gentileschi con la sua forza d’animo, al Cristo velato di Giuseppe San Martino, al genio di Salvador Dalì e tanti altri, per me l’arte rappresenta la bellezza del pensiero dell’animo umano, di quello che una mente può realizzare servendosi del corpo nello specifico delle mani.
Dopo aver osservato le tue opere ho avuto delle “good vibrations”: che cosa si può chiedere di più?
Di fare altre opere che trasmettano le stesse emozioni.
Essere uno scrittore significa essere un testimone del mondo intorno a te e della natura, un buon osservatore e guardare lo spazio che ti circonda con onestà e umorismo. Dammi una definizione per una pittrice…
Per una pittrice (nel mio caso disegnatrice) è più o meno la stessa cosa, i miei quadri spesso sono il risultato di quello che osservo e mi emoziona, un modo per trasmette quello che penso e sento in modo non verbale.
Perché hai deciso di raccontarti attraverso i quadri e non con un libro?
Perché disegnare mi viene molto meglio che scrivere.
L’ispirazione: nei tuoi dipinti gli occhi, il volto, le mani e persino i piedi hanno un trattamento speciale, quasi fosse un manifesto di lode alla vita. Che cosa vuoi trasmettere?
Ogni quadro ha un significato a sé stante, il quadro con la mano di mia madre che tiene la mia esprime: il conforto, l’amore, la cura che una madre può dare attraverso le sue mani anche se avanti con gli anni. Il quadro dove le mani abbracciano il nulla esprime :la mancanza (disegno fatto durante il primo lockdown) esprime la mancanza di un abbraccio negato. Il piede rappresenta il primo passo verso qualcosa di nuovo, il primo passo che, non ti porta dove vuoi ma ti toglie da dove sei, la forza di fare il primo passo per sfuggire a situazioni a volte poco piacevoli. Il disegno di una donna che si abbraccia da sola (AMOR PROPRIO) è un modo per dire alle donne AMATEVI! Rendetevi indipendenti perché anche uno stipendio piccolo può comprare qualcosa di molto grande “la libertà di scelta. ”Tenetevi strette da sole perché se gli altri mollano la presa finite per terra a volte purtroppo “sottoterra”. Poi c’è il disegno “Lègami o legàmi” a cui sono particolarmente affezionata, rappresenta la passione tra un uomo e una donna che a volte può stringere talmente tanto da soffocare.
Si dice che il cuore non solo manda sangue e ossigeno al corpo ma è, prima di tutto, un deposito di emozioni: chissà quante ne contiene il suo. Cosa rispondi?
Una moltitudine di emozioni che cerco di trasformare e trasferire sul foglio attraverso il disegno, non sempre ci riesco ma ci provo comunque.
A proposito dei corpi: esiste uno stile femminile e maschile sulla tela?
Per quanto mi riguarda no.
Preferisci il giorno o la notte per disegnare?
Preferisco disegnare di giorno, lavoro molto meglio con la luce naturale.
Il colore che ti identifica?
Giallo.
Temi la solitudine o hai imparato a utilizzarla bene?
No, non temo la solitudine, stare da sola mi serve per ritrovare me stessa riordinare le idee ingarbugliate dal tram tram del quotidiano. Penso che molta gente dovrebbe imparare a stare da sola a fare introspezione invece di cercare di ”riempire“ il proprio tempo in qualsiasi modo e con chiunque pur di non stare da sola. Per stare bene con gli altri bisogna stare bene prima con se stessi e in questo la solitudine può aiutare, certo non parlo della solitudine assoluta o vissuta come un imposizione o per mancanza di affetti ma del ritagliarsi uno spazio durante la giornata dove ritrovarsi soli con se stessi e magari tornare ad usare le mani come facevano le nostre nonne, creare qualcosa fa bene allo spirito allevia l’ansia e aiuta a vivere meglio.
Hai un rifugio tutto tuo dove ti isoli per creare?
Sì, ho ricavato un angolo tutto mio in casa.
La parte del lavoro che vivi con più ansia? Ci sono momenti in cui le aspettative sono state troppo pesanti?
Non vivo nessuna parte del del lavoro con ansia perché per me non è un lavoro è pura passione: mi piace così tanto che l’ansia me la toglie non me la fa venire.
Il tuo miglior pregio e il peggior difetto?
Pregio: essere molto determinata. Difetto: sono permalosa.
Se dovessi definire la tua personalità?
Estroversa, sensibile, curiosa, perspicace.
Mai avuta l’insensata certezza di essere la migliore?
Assolutamente no, sono sempre alla ricerca di un continuo miglioramento, ho ancora tanto da imparare.
C’è chi sostiene che lo stile di un artista diventa comportamento nella vita quotidiana. In quali delle tue opere ti rivedi?
In tutte e nessuna, ma forse un po’ di più in “ME CONTRO ME “ il disegno che rappresenta la lotta con se stessi, con la capacità di capire quale è la cosa giusta da fare nelle scelte quotidiane e non solo. Molte volte viviamo situazioni o problemi a cui non sappiamo rispondere, al bivio tra più scelte, ci chiediamo quale sia la cosa giusta da fare o se la cosa da fare sia giusta.
Ci vuole determinazione, immaginazione e anche un po’ di coraggio. Ma aiutare gli altri o il territorio è alla portata di tutti: quale battaglia vorresti portare avanti e perché?
Tutte! Vorrei salvare il mondo se fosse possibile, ma siccome non lo è o almeno non lo è per me mi limito a sostenere un‘associazione che aiuta bambini a distanza, cerco di fare del mio meglio per salvaguardare l’ambiente con le scelte che faccio quotidianamente, ma vorrei anche battermi per la parità di genere, vorrei trasmettere attraverso i miei lavori questo messaggio.
Ci sarà una prossima intervista con IMG Press o questa basta e avanza?
Spero di sì…