Giulia Chiodi: il mio cuore per un cavallo! Niente paura, ci pensa la vita mi han detto così…

Quello che vale per i personaggi dei film vale ancor di più per chi quei personaggi li interpreta. Per essere interessanti devono “stridere” un po’. Essere diversi da come sembrerebbero a prima vista e scartare da una traiettoria che daresti per segnata. In tal senso, Giulia Chiodi, classe 92 (la classe non è acqua ) non ha problemi. Di avere un aspetto ingannevole (fragile) lo penserebbe chiunque a prima vista, ma, al contrario, sotto sotto, è una amazzone, ma anche molto ironica.

La nuda verità: lei è preziosa e ha un fascino discreto

Giulia è cresciuta in un paese nel Canavese in provincia di Torino con un’infanzia serena grazie ai genitori e ai nonni. “All’età di 12 anni sono stata bullizzata a scuola e da li ho iniziato a capire quanto possono essere difficili e dolorosi i rapporti umani. L’unica nota positiva riguardo a quel lungo periodo è stato l’approccio al mondo dei cavalli … che mi hanno salvato. Amore che prosegue e continua dopo 20 anni. Ringrazio ancora molto i miei genitori che nonostante i sacrifici mi hanno permesso di iniziare le mie prime lezioni a cavallo. Ringrazio anche la scuderia  Rolanda Quarter Horses dove vado tutt’ora“.

Il bello di crescere è che tutto si semplifica. Impari a gestire meglio il lavoro e le relazioni

Quanto a cambiare direzione, lo ha già fatto più volte, fin da piccola, come detto. Giulia sente il bisogno di mostrare qualcos’altro: finite le superiori decide di non andare all’università e di iniziare subito a lavorare. Con quel bel faccino inizia a frequentare il mondo degli eventi e dei concorsi di bellezza. Viene notata da alcune agenzie di moda che le propongono dei lavori: il personaggio Giulia piace troppo per lasciarsela scappare del tutto. Senza contare che una certa praticità fa parte del suo carattere. Flirtare con quell’ambiente, per una modella, può essere oltre che piacevole, vitale.

Ma la parte autentica della protagonista della nostra storia è il saper guardare avanti. Ama la natura, gli animali, i tramonti, il mare, mangiare, lo sport e le passeggiate che la rilassano, particolarmente: sono le cose della vita a dare un senso alla vita stessa.

E così, vien da chiedersi quale sia senso della vita per Giulia…

Non mi sono ancora posta veramente la domanda anche perché stiamo attraversando un epoca di caos e cambiamenti repentini che non sempre apprezzo. Quello che è certo che abbiamo tutti lo stesso destino. Per me è quindi essere felice e stare bene in salute, la mia e  quella delle persone a me care. Essere felici è una cosa banale e scontata nel senso che tutti la ricercano, ma è fatta di piccoli attimi. La felicità migliora il nostro rendimento e il nostro benessere psicologico e fisico. Ho imparato a trovare la felicità nelle piccole e semplici cose, cercando di dare un’equilibrio quasi giornaliero, per quanto possibile, alle mie giornate pur contemporaneamente programmando molto. Come dice il Liga “Niente paura, ci pensa la vita mi han detto così…” .

Comunicare nell’era digitale può generale valore : insomma quello che facciamo e diciamo è la nostra carta d’identità?

Non sono propriamente d’accordo. I social sono un’arma a doppio taglio, bisogna imparare a usarli. Perché la vita reale non è SOLO quella che c’è dietro uno schermo. Anche perché la società di oggi si basa solo sulle apparenze e ben poco sulla sostanza; quando conosci realmente la persona sovente è tutto l’opposto della sua “vetrina social”. Alcuni valori di un tempo come l’empatia, l’onestà e la solidarietà sia in ambito sentimentale che di amicizia, ahimè si sono ormai persi. I social li uso anche per lavoro, pubblico frammenti della mia vita lavorativa e della semplice quotidianità in maniera genuina.

Parodia e parole della nostra epoca?

Per me la frase che rappresenta la nostra epoca e la mia realtà è che c’è del disagio.

Lavori come hostess, fotomodella e modella com’è scoccata la scintilla?

Questo mondo l’ho conosciuto mentre che lavoravo come commessa al banco del mercato. Mi è sempre piaciuto lavorare a contatto con il pubblico e conoscere nuove realtà, così vidi degli annunci che cercavano hostess per convegni e mi buttai in questa nuova avventura che, ben presto, diventò un secondo lavoro. Allora ho preso la decisione di intraprendere solo questa strada. Nel frattempo, ho partecipato a dei concorsi di bellezza, tra cui Miss Italia, senza prendere nessuna fascia, ma venni notata da alcune agenzie di fotomodelle che mi chiamarono a lavorare. Sono stati tutti momenti belli e costruttivi, certamente non posso dire di avere una quotidianità moderata e monotona, ma prendo sempre il meglio da ciò che faccio, con l’unico rimorso di voler sempre “fare di più”.

Quanto sono forti le tue spalle? Hai mai avuto il pregiudizio degli altri?

Caratterialmente, pur essendo esuberante e caparbia, ho anch’io i miei momenti di fragilità che cerco di risolvere in solitudine e lavorando su me stessa. Per quanto riguarda la questione pregiudizio, ti dico di sì, soprattutto quando le persone lo considerano un “non lavoro”. E tutt’ora mi infastidisce la domanda cosa vuoi fare da grande e che lavoro vorresti fare…

Cosa sogni più spesso?

Sogno di fare una vincita corposa per realizzare altri sogni. Peccato che poi non gioco mai ma lavoro molto.

Ci sono parole o persone che ti attraggono più di altre?

Apprezzo molto le parole che sono collegate ai fatti. Credo sia per questo che ho difficoltà non tanto a relazionarmi ma a trovare persone affini a me, che siano vere e risolute. Una parola che mi piace molto è grazie, perché è un modo gentile non costoso di rispetto verso il prossimo.

Quale tipo di disagio è figlio dei nostri giorni?

Secondo me è l’essere sempre connessi. Non rendendoci conto che la vera vita è al di fuori. Conseguenza di esso genera ansia e perfezionismo. Sarebbe bello tornare ai rapporti di un tempo. Oggi abbiamo tutto e la possibilità di comunicare con tutti ma fondamentalmente siamo una generazione di soli. Mi mancano gli anni Novanta.

Un tempo le ragazze avevo aspettative come il matrimonio, figli e classe sociale. Oggi?

Il discorso è molto complesso e vasto: per quello che mi riguarda, per ora, matrimonio forse, se trovo qualcuno che sia normale; i figli non sono contemplati (società troppo malsana e sarebbe una forma di egoismo). Vorrei arrivare a una posizione per merito personale frutto di sacrifici e capacità senza scendere a compromessi con nessuno.