Se la rilettura della storia non smette di suscitare dibattitti e polemiche il revisionismo dell’arte non stupisce nessuno. E’ fin troppo evidente che nell’era sei social, dell’immagine la fotografia è diventata fondamentale persino per la carriera di un impiegato del catasto. Già immagini, bellezze, storie, racconti, ricordi. Ma soprattutto ruoli. Quello del fotografo è uno dei più importanti, non ridete, una bella foto aiuta, eccome a darti una spinta, in tutti i sensi. La fotografia dicono è immediata: siamo la società della comunicazione, dal tam tam alla diretta social. Un culto che fa anche delle vittime. Ne scopriamo i lati positivi e quelli meno in luce con Giulia Tuccieri, brava artista con base a Roma.
Giulia, scattare foto è diventata una mania… pochi però sono quelli che riescono a trasformare un clic in qualcosa di emozionante. Il segreto?
È vero, oggi ognuno di noi può scattare foto di ogni tipo con una facilità impressionante, ma come dici tu una fotografia, oltre che essere tecnicamente giusta o meno, deve saper trasmettere qualcosa, e quel qualcosa dobbiamo sentirlo noi per primi, bisogna saper trascrivere
con la luce un emozione, tua o di altri quello poi è soggettivo. Il mio segreto? Trasmettere le mie emozioni passate o presenti attraverso il volto di altri.
Perché diventare fotografo?
A questo potrei banalmente risponderti che non si può diventare fotografi senza una passione innata, bisogna esserlo dal principio. Per me la fotografia o ce l’hai o non ce l’hai, in ogni caso fare il fotografo è una grande responsabilità e se si ha qualcosa da raccontare non si dovrebbe esitare nel praticarla.
Come hai iniziato la tua carriera?
Ho iniziato con la fotografia principalmente per hobby nel 2014, con uno stop di due anni e così ripresa nel 2016; ho iniziato a collaborare pian piano con professionisti che, come me, ancora non monetizzavano con questo lavoro. Da li ho stilato il mio portfolio e sono riuscita a
guadagnarmi dei lavori in autonomia.
Chi sono i tuoi modelli d’ispirazione?
Non sono pochissimi i miei modelli di ispirazione ma proverò a essere riassuntiva e ti cito: Paolo Roversi, Mario Sorrenti, Vivian Maier.
Vedi la vita a colori o in bianco e nero?
Sono follemente innamorata del bianco e nero, per il semplice fatto che le emozioni traspaiono di più rispetto ai colori che a parer mio confondono e distraggono l’attenzione dall’emozione. Ma ahimè il colore è fondamentale nella fotografia di moda.
Dietro ogni scatto c’è una storia: quanto è fondamentale l’emozione?
Mi ricollego facilmente alla risposta della domanda precedente, le emozioni secondo me ricoprono un ruolo fondamentale, una fotografia piatta senza trasmissione di qualunque emozione chi la guarderebbe per più di 2 secondi?
Il talento è la via che permette di arrivare a fare ciò che si è portati o serve pure altro?
Il talento è alla base, ma poi si ha bisogno di tante altre cose di contorno che aiutino a completare la “torta”, come la caparbietà, la perseveranza e ottime capacità nel trarre beneficio dalle critiche, che siano esse costruttive ovviamente, sembra facile mettersi in discussione ma non lo è affatto se quello che fai ti rappresenta.
Cosa ti distingue dagli altri tuoi colleghi?
A questo posso risponderti a stento perché ognuno di noi si distingue dall’altro per il semplice fatto che quello che io voglio raccontare, ammesso che io ci riesca, non sarà mai uguale a quello di qualcun altro, io racconto la mia storia magari gli altri raccontano storie di altri, è forse questo ciò che potrebbe distinguermi?
La perfezione di una foto?
Quando non riesci a dimenticarla.
Se dovessi premiare le tue modelle chi e con quali motivazioni?
Di tutte le modelle che io ho scattato sicuramente mi torna in mente Ludovica Chiorri, abbiamo scattato un progetto insieme e la sua spontaneità e sicurezza ha reso tale anche me.
La bellezza è una categoria estetica?
Assolutamente no, la bellezza deve essere considerata in ogni sfaccettatura e caratteristica della persona.
Sui media va di moda il nudo, l’erotismo… ma è sempre solo arte?
Poco tempo fa intrapresi questo discorso con dei miei colleghi e ci sarebbe da scriverne un articolo dedicato, ma proverò a essere breve.
Io non sono fan del nudo moderno, ma del nudo antecedente; Newton, Saudek e altri fotografi del genere che hanno saputo creare dal nudo, quella si, la chiamo arte. Questa moda, come anche tu hai descritto, di ritrarre donne nude per me è soltanto un modo “facile” per creare
contenuti e avere visibilità sia sui social che a livello lavorativo, qualcuno mi odierà ma per me non è arte la fotografia di nudo che vedo oggi.
Che Paese osservi da dietro l’obiettivo?
Se mi stai chiedendo dove vivo e fotografo la risposta è Roma. Se mi stai chiedendo dove sogno di vivere di fotografare la risposta è New York.
Se la vita è solo immagine è difficile cavarsela: come affronti la quotidianità?
Affronto la quotidianità senza troppa pesantezza, cerco di rimanere leggera e osservare il più possibile cose che potrei poi riportare su macchina fotografica; nella mia quotidianità c’è sicuramente la famiglia al primo posto, il lavoro e la passione, mi piace prendere spunto un po’ da tutto: film, musica, arte quindi la fotografia è un po’ la mia quotidianità.
Prossima meta?
La mia prossima meta lavorativa è sicuramente la vita da libero professionista, viaggiare e non raccontare più soltanto la storia qui ma anche altrove.