Ilenia Brunelli sa benissimo che, anche quando compirà cent’anni sotto la sua foto ci sarà una didascalia che dice: “Se un fotografo sa come valorizzare una persona riesce a farlo anche nel paesino più sperduto d’Italia”. Una frase che la inorgoglisce perché di anni ne ha 21 anni, un’età in cui i propri inizi già si mitizzano.
Ilenia è nata e cresciuta a Forlì, dove vive tutt’ora con la famiglia. Lei che interpreta la fotografia in maniera disincantata: perché se ci pensate bene nell’era dei social il fotografo è uno degli ultimi avamposti di democrazia. C’è posto per tutti, alti e bassi, artisti e non. L’importante è distinguersi con scatti non casuali. “Posso dire di essere da sempre una persona curiosa e una grande osservatrice. Mi piace notare i dettagli, immergermi in lunghe riflessioni e lasciarmi trasportare dalle emozioni”.
Quel che colpisce di più sono le sue immagini fotografiche, i ritratti in particolare, volti che provocano emozione, passione, seduzione. Ilenia ritrae un’umanità varia e delicata, messa in scena con formidabile magistero nell’uso delle tinte acquacee, perlacee, provenienti da un autunno bagnato d’estate, tipico della sua terra.
Una foto interessante ne segnala un’altra, fino a scatenare una reazione a catena e una catena di emozioni. Ecco perché i ritratti di Ilenia ci ricordano una canzone di Neil Young: Posso fermarmi qui per un po’? Posso vedere il tuo dolcissimo sorriso? Le fotografie non sono mai come sembrano. Sono solo l’immagine di un negativo! Non c’è niente di peggio che chiedere all’autore di una foto che abbiamo ammirato quale significato c’era dietro lo scatto. Scoprendolo si scopre un mistero e lo si uccide. Le fotografie come le canzoni, sono evocazioni. Anche quando credi di aver intuito qualcosa, nascondono altro. E questa è la loro bellezza. Vero Ilenia?
Quando hai cominciato ad avere la percezione per certi ritratti?
Ho iniziato a realizzare ritratti che mi piacciono davvero solo da quest’anno. Certo, anche quelli precedenti mi hanno dato la loro soddisfazione, ma prima era più pratica e “improvvisazione”, andavo sul luogo scelto per scattare e semplicemente mi lasciavo ispirare dal momento. Adesso, invece, ho iniziato ad adottare un nuovo approccio. Sono io a decidere tutto e a concepire l’idea sin dal principio. Dopodiché, chiamo le modelle che mi interessano, concordiamo gli outfit e il make up adatti e scegliamo la location appropriata. Poi un pizzico di sana improvvisazione non manca mai, sul set ci sono sempre ispirazioni inaspettate! Però ecco, gli ultimi scatti li sento finalmente miei, perché li ho pensati prima di crearli. Sto trovando uno stile tutto mio.
Tanti scappano da questo Paese (lavoro, studio, piacere) tu invece ci sembra che ami tutto quello che ti circonda. Perché?
Mi è capitato spesso di sentire fotografi aggrapparsi a frasi come “la mia città è piccola, non offre grandi location…” “Se vivessi a New York invece…” . Allora, vivere in città oggettivamente più maestose sicuramente aiuta molto, ma ciò che conta sta tutto nel modo in cui ti approcci alla fotografia. Se un fotografo sa come valorizzare una persona riesce a farlo anche nel paesino più sperduto d’Italia. A mio avviso, chi si nasconde dietro a questi discorsi non sa come realizzare il proprio scopo. Io vivo a Forlì che è piccola, ma ciò non mi impedisce di creare quello che preferisco. Oltretutto è a due passi sia dal mare che dalle colline, quindi ho ampia scelta. La Romagna è veramente un posto bellissimo. Onestamente spesso non mi serve andare chissà dove. Uno shooting che mi piace molto, a esempio, l’ho realizzato al Parco Urbano della mia città, location che potrebbe sembrare banale e scontata. Lì ho puntato tutto sulla modella e sugli accessori, lei era bellissima e portava un ampio cappello bianco!
La fotografia è solo una questione estetica?
Non sempre. In generale tutte le foto hanno dietro un messaggio, un’emozione da trasmettere. Dipende tutto dallo scopo che hanno. Le fotografie di Steve McCurry, a esempio, sono reportage di viaggi e guerre. Quando le guardi non puoi non commuoverti. Io ho ancora in mente un suo scatto che vidi tre anni fa ad una mostra: un bambino con una pistola puntata alla testa e lo sguardo del terrore. E’ una foto che ti resta dentro. Quella foto non ha nulla di esteticamente bello. Eppure è una delle fotografie più famose della storia. Se invece immaginiamo la foto di una rivista che ritrae una modella coperta di gioielli con un vestito da sogno sicuramente l’estetica prevale, ma proviamo comunque emozioni come lo stupore, il desiderio e a volte pure l’invidia!
Sui social spopolano foto di dubbio gusto che qualcuno spaccia per arte. Siamo diventati un popolo di modelli/e salvo poi scoprire il marcio. Cosa ne pensi?
I social sono un’arma a doppio taglio. C’è chi è riuscito a trarne vantaggio nonostante i contenuti non fossero di qualità o chi ha acquistato follower e likes fittizi pur di apparire famoso… Ma c’è anche chi viene ripagato a dovere. L’importante è fare selezione e criticare con giudizio gli artisti che decidiamo di seguire. Che ci piaccia o no questi social sono nuove frontiere che fanno parte della nostra quotidianità, soprattuto per le nuove generazioni. Quindi è giusto usarli a dovere, anche perché per molti non è un gioco, ma un lavoro. Per molti artisti un profilo Instagram non è solo un passatempo, ma è una vera a propria vetrina in cui poter trovare nuovi clienti. Non parlo solo di fotografi, ci sono tantissimi artisti come pittori, illustratori, anche poeti! E’ giusto dare attenzione a chi merita veramente, e non lasciare che la vera arte si perda in mezzo a tante immagini prive di contenuto.
Da dietro l’obiettivo come è cambiata la tua percezione degli altri?
Prima di iniziare a fotografare quando vedevo le immagini di ragazze bellissime, l’unica cosa che pensavo era: “che invidia, vorrei essere così bella anche io”. Ora invece, grazie al mio approccio alla ritrattistica femminile, ho capito che l’estetica è una cosa, la bellezza è un’altra. Ci sono ragazze che fotograficamente parlando, io per prima, non rendono. Ma quando ci parli,i loro occhi si illuminano ed emanano una bellezza d’animo sorprendente. E poi bisogna sempre ricordare che la bellezza è soggettiva. Ci sono modelle considerate Top che molti reputano “brutte”, magari perché hanno i denti separati, le orecchie un po’ a sventola, la fronte altissima, eppure, sono in copertina su riviste di Alta Moda. Insomma, la bellezza nella fotografia si basta esclusivamente sul gusto dell’artista, che sceglie i soggetti a seconda del progetto che deve realizzare. Sicuramente adesso, quando vedo una ragazza bellissima non provo più gelosia, anzi, penso “dovrei proprio fotografarla”.
Chi è la tua musa?
Ci sono tantissimi artisti che mi ispirano quotidianamente. Grazie a Instagram, ogni giorno scopro nuovi profili e nuovi fotografi pieni di talento. Se proprio dovessi sceglierne una però, direi con certezza che la mia musa è Julia Trotti. E’ stata la primissima in assoluto ad ispirarmi. E’ una fotografa australiana che ho scoperto grazie ad un’altra piattaforma, You Tube. Realizza tantissimi video in cui spiega come usare i programmi di foto ritocco, recensisce macchine fotografiche e da’ consigli sulla fase di scatto. Con il passare del tempo, sento che il mio gusto sta cambiando e sta diventando sempre più personale, però le sono grata per le competenze che ha deciso di condividere online, in modo tale che fossero accessibili a tutti.
Ti sei mai detta: questa passione è un vizio che non posso permettermi?
Sicuramente la fotografia è costosa. L’attrezzatura da comprare non finisce mai ed è tutto tranne che economica. Ho fatto i miei sacrifici, ho risparmiato tanto e così facendo sono riuscita a procurarmi ciò che mi serviva di essenziale. Adesso che sono ancora studentessa vivo in casa con la mia famiglia e non ho grosse spese da sostenere da sola, per cui mi è più facile mettere da parte qualcosa da investire nella mia passione. Spesso mi sono preoccupata per il futuro, però ora ho deciso di andare avanti per gradi. Inoltre ho trovato tantissimi vantaggi nell’acquisto di attrezzatura usata. Ogni giorno vengono vendute macchine fotografiche e lenti a metà prezzo, che nessuno compra perché sono di seconda mano, ma che sono pari al nuovo. Basta un po’ di ricerca e attenzione per fare dei veri e propri affari.
Il coronavirus ha cambiato la nostra quotidianità: la città è diventata nera come se avessero cancellato i colori….Il papa ci esorta a non sprecare questi giorni: Ilenia ha ritrovato i piccoli gesti di vicinanza?
E’ ancora presto per capire cosa ci lascerà questa esperienza. Solo quando sarà finita sapremo davvero cosa ci ha lasciato. Sicuramente però mi sono accorta di quanto abbiamo davvero bisogno gli uni degli altri per vivere. Siamo sempre così immersi nella velocità della vita che non ci prendiamo cura delle persone importanti. Mi mancano tanto i miei nonni. Il mio ragazzo. I miei amici, che se li conto, quelli veri, sono pochi. In compenso, stando a casa ho rafforzato il legame con mia sorella, ha quattro anni più di me. Di solito ognuna è impegnata nelle proprie cose ed era da molto che non passavamo così tanto tempo insieme. Cuciniamo, guardiamo film, e ieri, le ho scattato qualche foto, per tenermi allenata. Questo tempo che ci è stato dato, non è tempo sprecato, ma è tempo NUOVO. E’ il momento per noi non solo di tenerci occupati con le cose da fare, ma è tempo di riflettere. Stare con noi stessi, ascoltare le nostre emozioni, meditare. Dobbiamo uscire di casa diversi, con un nuovo bagaglio. Dobbiamo ritrovare noi stessi.
Dal nostro punto di vista la vita è molto semplice: nasci, vivi e muori. Poi per alcuni ci sono delle complicazioni: l’abbigliamento, l’arredamento, la vacanza strafiga…le corna, la carriera a qualunque costo. Da che parte stai?
Non mi permetterei mai di definire la vita “semplice”, ho rispetto per la vita e così mi sembrerebbe di offenderla. Io non so perché siamo qui, e dove andremo. Ma so che è qualcosa di originale, che ci è stato dato, qualcosa di straordinario. A volte anche crudele. Ma semplice no. L’abbigliamento, la carriera, sono accessori di una società che abbiamo costruito nel tempo, e con non pochi difetti. Abbiamo sbagliato tanto come umanità. Abbiamo delle priorità discutibili, da sempre. Ma vivendo all’interno di una società, è normale avere certe esigenze: come una bella casa, un bel lavoro, una bella famiglia. Non mi sento di criticare chi ha certi obiettivi anche “materiali” , li abbiamo tutti! L’importante è non perdere mai di vista la “spiritualità” che ci caratterizza, lo stare bene e come dicevo prima, prendersi cura delle persone importanti.
Alla resa dei conti: ti sei data una risposta perché ti abbiamo chiesto l’intervista?
Spero innanzitutto di avervi colpito con i miei lavori fotografici, cosa che mi lusinga e mi rende molto grata. In più, penso di essere stata scelta più che altro come portavoce della mia generazione e di tutti quei giovani artisti che hanno la mia stessa passione e la mia stessa visione del mondo. Per me è stato un piacere avere questa splendida opportunità, mi ha rallegrato la quarantena e dato diversi spunti di riflessione. Con questa intervista spero di trasmettere un messaggio positivo e di promuovere la fotografia come forma d’arte. Non c’è arte senza vita e non c’è vita senza arte.