La favola di Carola Chelotti: Attraverso la poesia si può fermare la sabbia che attraversa il tempo e definirlo con parole che racchiudono quelli dell’anima

Carola Chelotti è nata a Roma e, come la protagonista del racconto, è fortunata ad avere dei grandi amori a quattro zampe. Da molti anni lavora in un golf club a Roma, ha studiato arte, musica e canto jazz. Ama alla follia i suoi cani, la gattina Luna, suo marito Fabio e sua figlia Eleonora, non necessariamente in quest’ordine, perchè semplicemente, non ci può essere un “ordine”.

Vive nei Castelli Romani, godendosi il suo bel giardino e le scorrerie del maltesino King e della border collie Diana. Dopo la morte del suo cane Kira, ha trovato l’ispirazione per scrivere il suo primo libro: “ L’eredità di Kira e Il Golf a Quattro Zampe”, trasformandola in un insolito giudice arbitro di golf. Michel Chabaneau illustratore freelance. Pubblicato da Fiorina Edizioni. Il suo secolo Libro: ”Perla” dedicato a tutti coloro che hanno perso qualcuno di veramente speciale, è un racconto/favola per lettori di ogni età. Illustrazioni di Silvia Venturi. Pubblicato da Elledilibro.

 

Carola hai il privilegio di raccontare favole in un periodo di guerre, catastrofi, malattie e dolori. Un dono o soltanto fortuna?

Non sempre è facile esprimersi in un mondo dove le guerre sono all’ordine del giorno, ma non solo quelle che sono evidenti agli occhi di tutti, anche quelle più subdole, che vivono nel substrato della società, che provano a schiacciare e denigrare il più debole.

Chi ben semina ben raccoglie. Parlaci dei tuoi libri: quanto sono frutto di fantasia e quanto specchio della realtà?

Questa è stata la mia forza, trovare la poesia nei miei sogni, trovare i miei colori anche quando la mia amatissima cagnolina Kira ci ha improvvisamente lasciati per una malattia congenita nell’apparato respiratorio.

Dopo la sua scomparsa nel 2018 ho avuto una rinascita interiore che mi ha portata a trasformarla in un racconto fiabesco, “L’eredità di Kira e il golf a quattro zampe”, naturalmente per bambini che vogliono avvicinarsi al gioco del golf in modo divertente e leggero.

Il primo libro è stato un salto nel buio, anche se successivamente, mi sono rivolta a dei professionisti del settore per il lavoro di editing, per trovare il giusto illustratore, per riuscire a regalare sorrisi, armonia e un amore profondo che sconfina le parole e si può ritrovare in una condivisione profonda con i nostri amici a quattro zampe.

Invece per quanto riguarda il secondo libro, le cose sono andate diversamente. Appena pubblicata la favola di Kira, ho pensato che una famiglia con dei bambini, oppure un adulto single, o chiunque in generale, come poteva spiegare ad un bambino o a se stesso, il distacco improvviso verso qualcuno a cui teniamo particolarmente?

Ho sentito nel profondo di voler contribuire con un libro che si apre ad ogni tipo di lettore, per far respirare l’atmosfera dei sogni a tutti coloro che credono a un amore senza limiti, senza confini, senza tempo.

Che rapporto hai con quello che scrivi?

Da quando avevo sei anni, mi sono sempre affidata alla mia parte più antica, più saggia, chiedendole attraverso i sogni, di darmi la possibilità di essere migliore. Dopo aver fatto diversi corsi di scrittura e editing, grazie al mio editore Christian Soddu e Francesca Magni di “Elledilibro”, mi sono affidata come sempre ai miei sogni. Prediligo scrivere verso le quattro, tra un sogno e l’altro, quando tutto tace e la mia “voce” è libera di esprimere se stessa.

Da lettore di romanzi guardo con attenzione l’evoluzione del personaggio principale. Mi spiego meglio se l’autore ne cura gli elementi visivi, quasi fosse una tavolozza con grande spazio ai colori, agli accostamenti. Mi pare di capire che raccontando favole per te dovrebbe essere un gioco da ragazzi…

Sara è una bambina molto sensibile che cresce in perfetta simbiosi insieme alla sua cagnolina Perla, ho vissuto entrambi i personaggi sentendoli “nelle ossa” come la poesia che ho scoperto solo recentemente. Delle volte le sentivo parlare nelle mie visualizzazioni, a volte nei miei sogni.

Che rapporto hai con il tempo?

Attraverso la poesia si può fermare la sabbia che attraversa il tempo e definirlo con parole che racchiudono quelli dell’anima. Dentro di noi la dimensione del tempo è profondamente diversa.

Sei più felice adesso o quando avevi 18 anni

La felicità è fatta di attimi, di brevi istanti che puoi vivere sia a 18 anni, che ad un età diversa. Quello che cambia è la spensieratezza prima e la consapevolezza nell’età matura. Adesso quando mi capita quell’istante di felicità piango, mi commuovo, perché niente è scontato.

E se non ci fosse stata la scrittura a riempire i tuoi spazi …. in quale favola ti saresti rispecchiata?

Le favole che mi rispecchiano di più sono Biancaneve e Cenerentola. La prima per la sua capacità di uscire dai guai senza fare del male a nessuno se non per difesa, la seconda per il simbolismo, perché in ogni caso amo le storie a lieto fine.

Se potessi tornare indietro a un giorno della tua vita o fare qualcosa in modo diverso, a che giorno torneresti e cosa rifaresti?

Se potessi tornare indietro non cambierei nulla, perché tutto ciò che è stato, mi ha resa ciò che sono. Anche le innumerevoli prove, anche la sofferenza, anche le umiliazioni. Dietro ad ogni buio si nasconde la voce dell’universo che vuole renderci esseri migliori.

C’è qualcosa che si può dire a chi non crede più alle favole?

C’è l’infinito da raccontare a chi non crede ai suoi colori, alla sua vista interiore, a ciò che può udire e sentire. Si comincia sempre con ascoltare noi stessi, il nostro essere, la nostra energia. Per questo ho voluto contribuire con un nuovo format su instagram “Open The Window” questa sarà la mia risposta a chi non crede alle favole. Voler prendere per mano le persone e portarle ad aprire gli occhi interiori e fargli vivere i propri colori, questa è la mia sfida. Forse scopriranno che anche in loro stessi sono racchiuse meravigliose favole. Attraverso semplici rilassamenti brevi, che tutti noi possiamo fare, come bere, mangiare, in fondo tutto è abitudine, e questo alle 18:30, prima dell’aperitivo.