La favolosa tela di Carlotta Fiamingo: donne non accontentatevi mai e trovate la vostra ragione di vita

Ikigai”: trovare il senso della vita per raggiungere quella felicità che ognuno di noi declina in maniera differente. Sarà questo il leitmotiv – preso in prestito dalla filosofia giapponese – del vernissage dell’artista catanese Carlotta Fiamingo, alla sua prima mostra personale che si terrà sabato 1 luglio, dalle 18.30 alle 21.00, e domenica 2 luglio (dalle 9 alle 19), presso la Galleria GAM (via Castello Ursino 32, Catania).

Un approccio concettuale, che attraversa tutte le opere di Carlotta, e che nasce dalla voglia di raccontare un’esperienza, una storia, un’emozione. Quella nata nel vissuto di una quarantacinquenne che ritrova nell’Arte un percorso che conduce al benessere, alla pienezza che deriva dalla dedizione e dalla passione che si ripone in ciò che si ama.

Immergersi nei colori dell’Arte ha infatti consentito a Carlotta di liberare quei pensieri rinchiusi in una quotidianità in cerca di obiettivi. Pennellare magicamente su una tela bianca – per trasporre visioni e ispirazioni – ha permesso all’artista di esprimersi e dare forma a una creatività piena di luce e sfumature.

Uno slancio che nasce dalla materializzazione di un unico sogno: trovare la propria identità e raccontarla agli altri attraverso segni istintivi che sprigionano sentimenti. Perché “quando i sogni trasformano sospiri in respiri”, ecco che le vibrazioni possono trovare spazio su una tela che racconta un viaggio, dove la protagonista è una bambina con una grande voglia di vivere e un entusiasmo contagioso. Una ragazza che pian piano cresce, spinta dalla continua ricerca del proprio Ikigai. Fin quando non scopre che c’è un fuoco che arde e che può trasformarsi in quell’espressionismo astratto che caratterizza le sue Opere.

È così che quella stessa donna riscopre se stessa. È così che il valore della sua vita viene trasferito in un Arte che si alimenta di stati d’animo, pensieri, immaginazione. «“Ikigai” è ascoltare le voci dell’anima – spiega l’artista Carlotta Fiamingo – un allenamento per quella felicità che quotidianamente tutti ricerchiamo. Con questo vernissage aperto alla città, voglio dimostrare come è possibile illuminare la propria vita attraverso i sogni. Un messaggio che oltrepassa ogni opera, dove creatività e fervore si fondono per dar vita a molteplici prospettive di positività».

 

Ikigai”: trovare il senso della vita per raggiungere quella felicità che ognuno di noi declina in maniera differente. Carlotta Fiamingo, come mai il leitmotiv – preso in prestito dalla filosofia giapponese per spiegare la sua creatività?

Sono cresciuta con i cartoni animati giapponesi anni 80; la mia creatività oltre a essere nella mia indole dipende molto anche da questo. Sono sempre stata una bambina molto sensibile emotiva ed empatica. In quei cartoni animati c’era tutto..:  amore, rispetto, coraggio, amicizia, ambizione ecc ecc.

Mi pare di capire che una parte importante della sua vita d’artista scaturisce dalla voglia di raccontare un’esperienza, una storia, un’emozione. Quali sono le storie più importanti che ha sentito legate alla sua arte?

Sono una persona lunatica, meteoropatica e molto molto sensibile. Ho 45 anni ma ho già due figlie grandi: Carolina di 25 anni e Costanza 21, che vivono lontano dalla mia città. Al mattino il mio primo pensiero dopo il caffè è proprio quello di dipingere. Non so cosa, ma lo scoprirò a fine lavoro. Il titolo che metterò sarà il risultato di un mio stato d’animo o di un pensiero o di una preoccupazione o di tanto altro .La storia più importante e quella che ha dato inizio alla mia arte è stata la lontananza dalle mie figlie. Il senso di angoscia, di solitudine. Sono state loro, in particolar modo mia figlia Carolina a spingermi in questo mondo, essendo anche lei artista e non smetterò mai abbastanza di ringraziarla .. perché io le ho dato la vita quando ero ancora una ragazzina e lei me l’ha ritornata facendomi scoprire il mio scopo di vita (ikigai).

Nella sua Bio si racconta che ha un unico sogno: trovare la propria identità e raccontarla agli altri attraverso segni istintivi che sprigionano sentimenti… Lei, pare l’abbia trovata: consigli per Noi poveri confusi in cerca di una anima che ci accolga?

Ho trovato il mio ikigai dopo i 40 anni. Ed è stata dura riuscire a scoprirlo. Sono una donna molto credente. A volte parlo con Dio, la Madonna e i Santi perché loro mi ascoltano e mi aiutano ogni volta che li invoco. L’unico consiglio che posso dare è quello di avere fede in Dio.

La prima volta che ho pensato che una direzione potesse essere un destino è stato all’inizio del primo romanzo. E così mi ha colpito questa sua frase: Quando i sogni trasformano sospiri in respiri, ecco che le vibrazioni possono trovare spazio su una tela che racconta un viaggio. Da dove parte il suo destino?

Ho avuto la mia prima figlia a 19 anni, la seconda dopo 4 anni. Ero una bambina che cresceva due bambine. Il mio destino parte da loro che sono la mia prima ragione di vita e continua con la mia arte che è vita .. respiro ..

Da donna felice e in carriera crede che per la maggioranza delle donne sia ancora difficile pensare più a se stesse e a cosa le rende felici piuttosto all’uomo che hanno vicino?

Credo che le donne ormai non hanno più voglia di dipendere da un uomo. Anzi ormai tutto si è ribaltato.

Qual è il consiglio che si sente di poter dare alle donne?

Il consiglio che posso dare a tutte le donne è quello di non accontentarsi e di trovare la propria ragione di vita (ikigai).

Qual è il più grande nemico della felicità?

Il più grande nemico della felicità è la mancanza di uno scopo nella vita.