Monica Cordiviola è una donna bellissima. Ma soprattutto è una bravissima fotografa professionista. Nata in Toscana vive a Milano con alle spalle un giro attraverso il Belpaese. Professionalmente si definisce una ritrattista, prestata alla moda e al mondo dei Masterchef e personaggi dello spettacolo. Al suo attivo parecchie mostre, a Firenze, Milano, Arezzo: autrice dell’anno al prestigioso festival della fotografia a Corigliano Calabro nel 2018.
Attualmente è docente nei workshop che organizzo in giro in Italia e in Europa. Detto ciò i dettagli più importanti sono la creatività e l’immaginazione che mette nei suoi scatti. La donna che immortala è un inno all’autostima. Di più. Un’icona di bellezza a cui non piace ostentare, ma piuttosto lasciarsi scoprire. Com’è nella filosofia della vera seduzione: le donne dovrebbero sempre sentirsi così belle, desiderate, intriganti. Non c’è bisogno di essere Gisele Bündche, la top model brasiliana, alta magra, perfetta. Sentirsi bellissima vuol dire sentirsi affascinante. E si è affascinanti quando ci si esprime al meglio con i movimenti, le pose, il modo di vestire o… svestire.
Monica attraverso il suo obiettivo fotografico è in grado di dialogare con chiunque, con disinvoltura e malizia. E quel che ritrae è sublime. Le sue modelle profumano di femminilità e freschezza: gocce di rugiada mattutina, muschio, petali di peonia, fiore della passione. Tutto è seducente nel suo set fotografico. Il corpo è il vero protagonista delle immagini di Monica Cordiviola. Esso è inevitabilmente il punto di partenza per comunicare e la fotografia è il mezzo di cui si serve per farlo. Ne deriva una visione della donna che si distanzia da quella proposta attualmente dalla società; sensualità, carattere e grande personalità risultano i caratteri peculiari delle sue donne.
Monica le tue modelle sono perfette testimonial di bellezza. Epperò, diciamolo chiaramente, molto del merito è della tua bravura a immortalare volti, corpi e sguardi. Ti saresti mai aspettata di diventare così brava?
Innanzitutto ti ringrazio per le tue parole. Onestamente non so se mi sarei aspettata di diventare così brava nel ritrarre le “mie” donne; sicuramente so di avere da sempre avuto un’attitudine nel farlo e contestualmente anche una naturalezza nel ritrarre donne, indipendentemente dalla loro avvenenza fisica. Non so da cosa nasca ma è così, lo è sempre stato sin da quando ho preso in mano una macchina fotografica per la prima volta.
Quando è cominciato tutto questo?
È cominciato tutto relativamente tardi, ovvero una ventina di anni or sono, però devo confessarti di essere sempre stata attratta dalla fotografia, prima solo come “spettatrice” che divorava libri e immagini sul tema poi ad un certo punto mi sono messa all’opera, per caso, fino a diventare un’ossessione che si è trasformata in una professione.
C’è un filo che lega la tua vita quotidiana con le immagini che scatti?
Diciamo che come spesso mi capita di scrivere, “io sono la mia fotografia” esattamente come penso che per noi fotografi sia giusto che siano le nostre fotografie a parlare per noi. Sì, essendo donna e poi fotografa, molto attenta alla femminilità, il mio quotidiano fa si che sia inevitabilmente collegato con il mio lavoro.
Invecchiare è più doloroso per gli uomini o per le donne?
Credo che tendenzialmente lo sia più per le donne per il semplice motivo che noi donne abbiamo una sensibilità maggiore verso l’estetica sin da bambine, quindi per forza di cose, “invecchiamo prima” ma detto ciò, credo che invecchiare sia una cosa naturale e poi, il contrario sarebbe di gran lunga peggiore, no?
Che significato hanno per te i nudi che mostri?
I nudi che io fotografo vogliono solo essere la dimostrazione di una libertà di testa, senza pregiudizi né preconcetti. Le mie donne sono libere e vorrei che lo fossero tutte, principalmente di testa.
Le tue foto provocano emozioni, piacere, suggestioni. Sei consapevole di avere molta fantasia erotica?
Sì, ne sono pienamente consapevole e mi piace perché significa che il mio intento comunicativo è arrivato dove volevo arrivasse.
C’è chi sostiene che il libro è perfetto quando ognuno vede quello che vuole. Capita così anche nella fotografia?
Credo che il compito della fotografia sia quello di arrivare dritto alla testa e al cuore dello spettatore, indipendentemente dal tipo di fotografia che si fa, senza aver bisogno di dover spiegare troppo e senza troppe didascalie. D’altronde fotografare significa scrivere con la luce, no?
Spieghiamo un casting a quante sognano di intraprendere la carriera di Miss: che caratteristiche fisiche deve avere una modella che posa per te?
Non ho regole fisse sui requisiti fisici delle donne che scatto; se parliamo di lavori commissionati ovviamente bisogna stare alle esigenze del cliente e del lavoro che si deve fare. Se parliamo di progetti personali, anche qui ovviamente, dipende da ciò che ho in testa per un preciso progetto ma tutto sommato sono una fotografa che ama più fotografare le peculiarità di ogni singola donna, che siano queste più o meno belle o più o meno avvenenti.
Naturale o rifatto? Da dietro l’obiettivo qual è il seno perfetto visto dagli uomini?
Non mi è mai stata fatta questa domanda in un’intervista onestamente. Diciamo, che tendenzialmente preferisco le cose naturali e a volte capita di ritrarre donne con quelli che comunemente vengono definiti “difetti” e non ho alcun problema esattamente come non ho alcun problema verso chi ha un seno rifatto chirurgicamente. Tornando alla domanda; forse dovresti chiedere a un maschietto quale preferisce…
L’amore con gli occhi di Monica?
È un amore travolgente, avventuroso e mai, dico mai, noioso.
Quanto contano gli uomini nella tua vita?
Contano molto, o meglio, i miei uomini, contano molto e ne ho due da menzionare: uno è stato mio padre e l’altro è il padre di mia figlia con cui condivido la vita da quasi trent’anni. Ma alla fine non amo fare troppe differenze tra uomini e donne; per me esistono le persone.
Sono dell’idea che se ami una persona non stai mai bene. L’amicizia è più equa. Tu come la pensi?
Devo guastarti la domanda: io amo e sto benissimo dove sono anche perché se così non fosse, non sarei più nella mia relazione. L’amicizia forse fa meno tribolare ma il concetto è il medesimo e anche nell’amicizia ho i miei punti saldi da anni.
Una cosa che mi incuriosisce è il tuo rapporto con la religione: praticante, atea o confusa?
Non praticante, credente, non confusa. Mi auguro solo che tutte le preghiere che ho rivolto e rivolgo a qualcuno che sta sopra di noi, non siano state e non saranno parole a vuoto. Anche se come dice spesso Woody Allen non è Dio a preoccupare ma il suo fan club!
E con la politica?
Domanda successiva?
Chi sono i tuoi eroi e le tue eroine?
I miei eroi e le mie eroine sono tutti quegli uomini e quelle donne che non si tirano mai indietro, che osano, che sono anime nobili e che pensano prima al bene degli altri e poi al loro.
Inizia un nuovo anno: con che propositi ti appresti a viverlo?
Visto l’anno terribile per tutti appena passato, mi auguro e auguro a tutti di riappropriarci delle nostre vite e delle nostre abitudini. Se invece devo andare più sul personale, allora mi augurerei di poter riuscire a organizzare una mia personale a NY.
Eleganza e covid: cambia qualcosa?
L’eleganza è innata e per me il Covid non ha cambiato e non cambierà nulla da questo punto di vista.
C’è una battuta di Groucho Marx che a me piace molto molto: Preferisco leggere o vedere un film piuttosto che vivere. Nella vita non c’è una trama. Cosa ne pensi?
Ogni vita è la trama di un film; esistono vite mediocri, vite drammatiche, vite faticose o vite bellissime e spesso ne siamo noi gli artefici; quindi, dipende da che film vuoi guardare.