La sessuologa dottoressa Spina: bene masturbarsi davanti al partner. Per eccitare, ok sex toys ma attenzione a non abusarne: a rischio il piacere naturale…
Roma – Una maggiore conoscenza di sé, del proprio corpo ma anche diversi benefici per la coppia. Stiamo parlando della masturbazione. Una pratica ancora oggi circondata da tabù e sensi di colpa. Non solo non bisogna vergognarsene ma anzi semaforo verde all’auto-esplorazione sia da soli che alla presenza del partner per accendere il fuoco della passione. In occasione di maggio, mese dedicato dal 1995 alla masturbazione, l’agenzia di stampa Dire ha raggiunto la dottoressa Rosamaria Spina, sessuologa.
– Quali sono i vantaggi dell’autoerotismo sia a livello individuale che di coppia?
“L’autoerotismo ha tutta una serie di vantaggi che fanno bene sia al singolo che alla coppia. Anche se rispetto alla coppia esistono ancora dei piccoli tabù. Il primo vantaggio sicuramente è personale e possiamo dire che con la masturbazione c’è uno scarico della tensione che si accumula a livello corporeo. Un’altra funzione importantissima, che oggi è molto sottovalutata è che la masturbazione serve alla conoscenza di sé. Questa pratica ci permette di capire cosa ci piace, come e dove ci piace. Da qui è facile comprendere come questa pratica sia benefica e istruttiva per i partner. Penso al piacere delle donne e dico che a volte gli uomini si lasciano andare ‘a caso’ o si fidano della loro esperienza pregressa ma non sempre si raggiungono i risultati sperati. Al contrario, se la donna si esplora, può arrivare a conoscersi meglio e può riferire al partner cosa la fa eccitare”.
– E’ disdicevole masturbarsi in presenza del proprio uomo o della propria donna? O al contrario ‘lo stare a guardare’ il proprio partner godere può aumentare l’eros?
“Nella sessualità non c’è in assoluto qualcosa che può essere definito disdicevole. La pratica di masturbarsi davanti al partner, da qualche tempo a questa parte, sta prendendo piede perché molti tabù stanno cadendo. Al contrario di quello che siamo portati a pensare masturbarsi davanti al nostro uomo o donna risulta eccitante e aumentare il piacere in senso generale. Posso dire, anche in base alla mia esperienza lavorativa, che molti chiedono al proprio partner ‘di darsi piacere’. Anche perché in particolare per gli uomini, il piacere sessuale, passa anche dalla vista. Quindi vedere la propria partner eccitata, grazie ad atteggiamenti considerati ancora trasgressivi come quelli della masturbazione, aumenta ancora di più il piacere. Direi che è raccomandabile mettere in atto questo tipo di pratica”.
– E’ vero che questa pratica può fungere da ansiolitico naturale?
“Certamente si. La masturbazione inizia da una età precocissima. Anche i bambini molto piccoli in realtà usano la masturbazione anche se i genitori, davanti a tale comportamenti, si scandalizzano e disincentivano il bambino a farlo. In realtà questo rappresenta uno sviluppo sano e ci dice che tutto procede correttamente. I bambini ovviamente non danno connotati erotici e sessuali alla pratica conferiti più tardi in età puberale e da adulti. I bimbi attraverso la masturbazione scaricano la tensione anche quando non riescono ad esempio a dormire. Anche gli adulti possono scaricare le tensioni in questo modo. Molto spesso la masturbazione è usata anche come diversivo alla noia. Si sta in casa senza fare nulla oppure c’è un momento di vuoto che fare? La masturbazione può essere un riempitivo di quella fase. In assoluto non c’è un comportamento che possiamo definire giusto o sbagliato ma attenzione se si abusa della masturbazione per riempire i momenti di vuoto perdendo la connotazione erotico-sessuale. Il rischio è che con il tempo la pratica diventi sempre meno efficace e perda di significato. Durante la masturbazione e l’attività sessuale il nostro cervello produce le endorfine sostanze chimiche che presentano ‘droghe naturali’ che producono benessere e senso di appagamento per questo masturbarsi facilita il sonno, migliora l’umore e dona sensazioni positive”.
– C’è un numero di volte che lei consiglia? Due o tre volte a settimana?
“Magari ma direi anche di più. Non c’è una quantità minima o massima da raggiungere. Anche tutti i giorni va bene basta non diventi una dipendenza. Non deve essere un meccanismo esclusivo e prevalente rispetto l’attività sessuale allora bisogna fare attenzione. Per il resto ben venga questa pratica. Freud diceva che la masturbazione era una forma immatura di sessualità ed era meglio abbandonarla in favore di una sessualità completa. Oggi, per fortuna la visione freudiana è stata superata. Per cui anche in un rapporto stabile sarebbe bene continuare a fare autoerotismo”.
– Accompagnare la masturbazione con i sex toys, con o senza partner, può essere un’idea stuzzicante?
“Si può esserlo ma va fatta attenzione. I sex toys oggi sono molto usati. Ne esistono infatti molti e sono facilmente acquistabili sui siti online. Ma questi dispositivi, soprattutto quelli più moderni, hanno la possibilità di attivare diverse velocità e diverse modalità di stimolazione. Un vibratore può arrivare a dieci modalità di stimolazione e tra di loro, tali modalità, possono essere combinate per creare ‘effetti’ diversi. Se trasportiamo la masturbazione ad un livello naturale di coppia o individuale mai potremmo raggiungere quel tipo di stimolazione. Quindi il rischio è che se ci si abitua a quel tipo di stimolazione nel momento in cui facciamo autoerotismo o sesso con il partner rischiamo di non provare più piacere in modo ‘naturale’ perché si è alzata la soglia ‘di attivazione’ a cui il corpo risponde. Bisogna alternare perciò diverse modalità anche senza vibratori”.
– Un ultimo consiglio a chi ci segue?
“Non c’è una modalità giusta o sbagliata per praticare l’autoerotismo e non dobbiamo sentirci obbligati a farlo. C’è chi lo fa abitualmente e chi non vuole farlo l’importante che parta tutto da una scelta libera e consapevole ma che no sia legati a retaggi culturali. In ogni caso si arriva all’autoerotismo in modo diverso. L’uomo arriva prima alla masturbazione e poi al rapporto completo mentre la donna arriva spesso alla masturbazione dopo avere consumato il primo rapporto completo. Ricordiamo però che l’autoerotismo e il rapporto completo svolgono due funzioni completamente diverse e perciò è importante averne consapevolezza”.