Marzia Morici, quando ti sorprende la vita

Marzia Morici è nata e cresciuta a Palermo. Nei panni della protagonista di un romanzo Marzia è convincente: la faccia d’angelo della ragazza che dalla vita è stata trattata bene, non le manca di certo. Di persona, è un po’ un’altra storia: lo sguardo e le parole che state per leggere, raccontano una ragazza inquieta, quasi tormentata ma piena di vitalità.

 

Lavoro, famiglia, viaggi, moda, passioni, avventura e perché no, l’amore. Marzia è figlia, donna, compagna, sorella, amica, eroina a modo suo, dei tempi moderni. Intraprendente, intrigante, seducente, romantica, curiosa, intensa, intima. Sicuramente non è una raccomandata. Casa, lavoro, lavoro casa. Oddio, non proprio l’inquietudine allora dove la mettiamo? Per carità Marzia non ha mai pensato di avere chissà quali verità in tasca. A lei piace mettersi in gioco: è un rischio che si corre se hai voglia di avventura. Ecco perché Marzia non è infallibile e neppure una santa ma una donna. Una donna, però, con i piedi piantati per terra.

“Gestisco, insieme ai miei genitori, una trattoria nel centro storico della città e grazie all’esperienza acquisita negli anni collaboro anche con altri locali. È il lavoro che ho sempre voluto fare, riesce a far conciliare perfettamente le mie più grandi passioni: cibo e viaggi. Adoro viaggiare e lo faccio tutte le volte che posso, mi piace farlo con zaino in spalla e pochi programmi. Negli anni, grazie a un caro amico, fratello di un ormai affermata stilista, per gioco, mi sono trovata davanti a un obiettivo. Mi sono sentita subito a mio agio, divertendomi e senza mai sentirmi in imbarazzo. Grazie agli scatti di quella giornata ho cominciato a collaborare con diversi Brand siciliani, ho avuto la splendida occasione di posare per Kenzo e Umberto Barone, fotografo di Yamamai”.

Avremmo voglia di prenderla in giro con la storiella di Johnny Stecchino e delle tre piaghe di Palermo, ma sarebbe troppo complicato per una abituata a viaggiare nel tempo e, se potesse, nello spazio. Per oggi niente feste né distrazioni, il coronavirus impone una nuova filosofia di vita:  #distantimavicini. I giovani sfilano in direzione inversa, tornano nelle loro tane nell’attesa che la vita torni a sorprendere in meglio. Puoi scavarti il tuo angoletto dove stare a riparo dalle emozioni, ma alla fine ti trova, ti regala cose, ti mette alla prova. Il resto della storia, a Dio piacendo, la leggerete in un romanzo. In fin dei conti la felicità è un viaggio che inizia da piccoli. Pian piano tornerà la voglia di giocare, di divertirsi, di vivere. Vero Marzia?

 

Marzia è tempo di riflessioni: hai pensato a cosa farai da grande?

Si! Ho in programma di continuare a lavorare nel mondo della ristorazione, trasformando tutte le mie passioni nell’elemento chiave che renderanno unico il progetto che ho in mente.

Come vivi l’esperienza della fotografia, della moda tra una portata e l’altra?

Come un attimo tutto per me, quel momento in cui l’attenzione si sposta da uno dei miei piatti a me. Mi piace davvero tanto stare davanti all’obiettivo, è quel momento di sano egocentrismo e vanità che mi concedo.

Cosa ti piace di più della moda: le creazioni degli stilisti, le luci della ribalta, la vanità, le foto che ti ritraggono come una star?

La moda ti permette di essere quello che vuoi, gli abiti che indossiamo sono a mio parere, l’espressione massima di quel che abbiamo dentro o di quel che vorremmo essere ma non ne abbiamo il coraggio. Della moda mi piace la libertà.

I tuoi vestiti dove li compri?

Ovunque! Dal mercato dell’usato alla boutique. Online o al negozietto trovato per caso in giro per la città. Compro tutto quello che mi piace senza preoccuparmi di dove l’abbia trovato.

Hai mai rubato niente dal guardaroba di mamma?

Più che dal guardaroba di mamma, da quello di nonna. Le camice e gli abiti vintage che ho rubato sono senza dubbio i capi che preferisco, il pezzo forte del mio guardaroba.

Si dice che la felicità è un viaggio che inizia da piccoli: raccontaci le tue avventure…

Adoro viaggiare e farlo con uno zaino non troppo pieno sulle spalle. Ho girato tutta l’Italia su una jeep, vagato per l’Europa in lungo e largo. Mi sono innamorata della Thailandia e della sua natura incontaminata, ho guidato per tutta la Giordania con la voglia di scoprirne il più possibile. Sono tante le avventure vissute, impossibile raccontarle tutte.

Ma oggi bisogna purtroppo guardare oltre il fashion, lo style, il trend: come ti ha cambiato, se ti ha cambiato, la paura di stare male per colpa di un virus?

È un momento davvero delicato in cui credo che il cambiamento sia inevitabile, la paura e allo stesso tempo l’ottimismo si insinuano in ognuno di noi dando via ad un altalena di emozioni. Paura di stare male per il Virus? No. Ho paura che le persone che amo possano stare male; ti dirò di più se così fosse, vorrei poter stare male al posto loro.

Che Italia viene fuori da dietro una attività commerciale?

Un’Italia che ha grandi pretese da te e dalla tua attività, un po’ egoista. Spero che dopo questo declino economico  il governo abbia più “coscienza “.

La parola d’ordine è #IoRestoaCasa, ma c’è chi non si è stufato di fare canzonette, ci riferiamo alle beghe tra governo nazionale e amministrazioni locali…Che idea ti sei fatta?

Prossima domanda?! Mi sembra davvero inopportuno che in un momento del genere possano esserci dei contrasti di questo tipo; la priorità non dovrebbe essere risolvere i problemi e non crearne altri?

Come si vive a Palermo?

Palermo è una città splendida da cui non andrei mai più via, come ho fatto in passato. Si vive bene ed è una città che a mio parere offre varie ed eventuali opportunità. È la città in cui un lavoro devi inventartelo, reinventandoti e modellandoti. Non tutti sono disposti a farlo, ma chi c’è riuscito si vanta di vivere “nel posto più bello del mondo“.

Cosa non ti va giù in questi anni?

Come ancora si è rimasti indietro anni luce su alcuni fronti, come vengano ancora sottovaluta le competenze dei giovani. Per usare poche parole: quest’aria “Vintage “ che non riusciamo a lasciarci alle spalle.

Una volta i giovani erano tosti, rivoluzionari, ribelli: Marzia come si giudica?

Marzia è selvaggia, zingara. Ha un animo rivoluzionario e crede di non doversi fermare mai. Ha sogni di anarchica bellezza e crede nel continuo e grande cambiamento.

Ti è capitata mai di essere fraintesa?

Sempre, costantemente.

Sotto quale bandiera marcerebbe per salvaguardare i suoi diritti?

Sotto tutto quelle bandiere di paesi che non salvaguardano i diritti delle donne. Che ahimè, sono ancora troppi.

Ce l’hai la bandiera italiana a casa?

No, non c’è l’ho.

Al netto delle correzioni e dell’editing il tuo romanzo è pronto. Lo scriverai o lo scriveremo a quattro mani?

La mia vita gira intorno al più intimo significato della parola “condivisone“ Per cui prepara carta e penna, lo scriviamo!