Orietta Vacca, la storia di una donna visionaria

Orietta Vacca ha scelto di vivere in campagna e qui sono nati i suoi tre figli: Ilaria, laureata all’Accademia di belle Arti, Federico, appassionato di informatica, Giordano, che pratica la nobile arte, il pugilato e continua ad andare a scuola. Orietta è una donna, una artista che interpreta il tempo che vola e in un certo senso lo sfida. Ogni sua creazione è una storia di saggezza e crescita personale. Vive sulla terra ma ama profondamente il mare perché sostiene che è l’anima della terra, la natura dello spirito.

Orietta l’avete capito è una persona eclettica, visionaria, e nei suoi lavori artistici usa tutti i materiali che abilmente trasforma raccontando così delle storie di rinascita e speranza. Nulla è mai compromesso. Come detto lei misura il tempo, perché ogni frammento di vita caratterizza il genere umano: capire quanto ne siamo condizionati, aiuta il quotidiano. Le sue sculture, i suoi oggetti particolari hanno conquistato molti.
Orietta vive a Capena, un paese provincia di Roma, nelle campagna romana e terra degli Etruschi e valle del Tevere. Ama la vita campestre da sempre si vede come una eremita.

Creativa da sempre le piace imparare e non ha limiti: perché l’arte è in ogni cosa. Produce tanto perché vive nel costante desiderio di dover soddisfare la sua curiosità, proprio come i bambini.
“Non ho avuto una bella infanzia, ho dovuto lavorare presto per aiutare mia madre che era una sarta – anche lei una creativa – mio padre, invece era un pescatore. Sono legata al mare, secondo me è l’anima della Terra, è la mia fonte di ispirazione più profonda da cui provengono le mie prime esperienze creative. Ogni pezzo che creo racconta una storia, evoca emozioni e trasmette un messaggio di valore e significato. Odio la meschinità e la falsità ogni cosa che si fa è un messaggio e un esempio, perché noi siamo artefici del buono e del bello”.

Sostiene che l’emozioni fanno parlare la nostra anima. Delle volte ci bruciano dentro e ti senti cenere, altre ci sollevano da terra e ti innamori della vita, come se fosse la prima volta che la vedi. Sarebbe bello scoprire che cosa la creatività restituisce all’anima. Magari apprenderemmo che quando le parole non arrivano forse arriva l’arte…

“Attraverso le mie creazioni ho trovato la libertà di essere me stessa, senza filtri. Ogni forma d’arte è un’espressione di forza e rispetto per la vita, un modo per trasformare le proprie esperienze e ritrovare la propria voce”.

In un mondo dove la gentilezza è sempre più rara Orietta è qui per ricordarci della cortesia e della premura verso gli altri.

“Nei miei lavori racconto a me stessa, un luogo della mente. Quando creo trovo rifugio e schivo la realtà, perché le persone sanno fare male e creano sabbie mobili. La creatività può aiutare tanto, è un farmaco potente. Una grande mia passione è dare una nuova vita alle cose… creare nuovi stili. Una cosa fondamentale, per esperienza personale, è non dare retta a chi dice che una cosa non si può fare: dove c’è arte, bellezza, curiosità, creatività e benessere tutto si può trasformare. Nella mia vita ho fatto molte cose creative… anni fa avevo un laboratorio di accessori per l’abbigliamento, si faceva tutto a mano, borse, orecchini, collane… è stato però un periodo brutto, tosto ma mi ha permesso di scoprire un’altra Orietta, trasformando le mie creazioni in pure emozioni, non per soldi ma solo come emozioni”.

Orietta donna fragile?
“Sono talmente fragile che vedo solo l’essenza del leale, il resto è solo ipocrisia. Bisogna prendersi cura della propria fragilità: è il lato sensibile dell’umanità”.
Insomma, Orietta non conosce leggi e tempo, ma solo la libertà di essere unica. La vita l’ha spinta a voler fare di più perché la sua energia nasce dalla convinzione che il patrimonio artistico genetico porti, inevitabilmente, a crescere con determinate passioni: la libertà di essere creativi!

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