Tina è nata bella. Ci sono amicizie che non finiscono mai: succede che due persone si incontrino per caso e si riconoscano nei valori che più hanno a cuore. E da quel momento nasce una amicizia vera, pur non vedendosi mai, perché distanti. Ma sempre amici e uniti. Rompiamo subito questo tabù a scanso di equivoci e aggiungiamo pure di essere suoi sostenitori da quando abbiamo avuto il piacere di intervistarla qualche anno fa. Tina oltre che essere bella è madre, moglie, compagna, modella.
Di più, artista nel campo della moda. La sua storia di donna a tutto tondo è stata scritta ma non ci stanchiamo di raccontarla una volta ancora per fare luce su un mondo – quello delle modelle – che da una parte affascina e dall’altra inquieta per le dinamiche spesso poco chiare. A Tina non piace perdere tempo con i falsi produttori di progetti per la moda che spesso nascondono altri fini. Tina ha carattere da vendere, fiuto, cultura, buon gusto. Ma soprattutto dignità. Parola ormai dimenticata in certi ambienti. Insomma Tina ha la capacità di comprendere la propria epoca e cogliere, meglio di tanti altri comunicatori, lo spirito del tempo. E reinventarlo così da ispirare abiti, foto, profumi e poesie.
Tina moda, bellezza, seduzione ma anche battaglie sociali: dalla tua Sardegna che Paese osservi?
Con grande amarezza da una delle isole più belle del pianeta osservo un paese totalmente alla deriva (soprattutto dopo il Covid 19 che nulla di buono é riuscito a insegnare) un paese nel quale si è perso ogni singolo valore e in particolar modo il rispetto per qualsiasi forma di vita e l’ammirazione per quanto di immenso ci circonda.
Famiglia, lavoro: come è cambiata la tua vanità?
Nella mia vita ho sempre lavorato e sempre peccato di quella sana e santa vanità che dovrebbe appartenere a ognuno di noi, nulla é cambiato creando una famiglia se non alcune abitudini delle quali quando si matura e ci si evolve si fanno serenamente a meno.
Che cosa ti fa molto indignare?
La superficialità, la mancanza di rispetto, la maleducazione e la cattiveria tutti elementi che vanno di pari passo e diventati ormai pilastri cardine nella società nella quale viviamo e che non mi rappresenta affatto.
Cosa riflette lo specchio della tua esistenza?
Riflette una persona che ha dato e sacrificato per la propria crescita interiore, per quella tanto ambita evoluzione personale. Riflette una persona che quotidianamente nel bene e nel male impara qualcosa, una persona che ha ancora voglia di crescere (pur restando bambina) di dare e ricevere nonostante tutto.
L’attimo fuggente di Tina?
Tanti attimi fuggenti quelli che ti scivolano dalle mani e che non recuperi più, ma chi lo dice non siano state infondo scelte di vita?!
Si dice che in Italia funziona tutto per amicizia è lo stesso per la fotografia?
Si dice il vero e purtroppo troppo spesso funziona in questo maniera in ogni ambito,purtroppo l’italia é un paese che non conosce meritocrazia.
C’è qualcosa di tenero e commovente, ma anche di imbarazzante, nelle persone che cominciano ad affollare l’Agenzia modelle?
Di tenero ci trovo ben poco in un ambiente nel quale oramai anche chi non rispecchia determinate caratteristiche estetiche scende a qualsiasi compromesso pur di emergere e apparire e questo trovo sia un aspetto estremamente imbarazzante.
Società da codice rosso: le cronache purtroppo raccontano spesso casi di stupro. Quando si è perso il senso dell’amore?
Il senso dell’amore si é perso quando le persone hanno smesso di essere umane regalando al diavolo la propria anima.
Gli anni Novanta hanno regalato il boom dei calendari sexy: dalle attrici cult alle cosiddette casalinghe. Era solo arte o semplicemente una caduta di stile?
Non ho mai intravisto l’arte in un calendario sexy, ci ho sempre visto esclusivamente l’estrema e esagerata volontà dei soggetti ritratti di apparire e di essere desiderati, la volontà degli ideatori di rendere “oggetto” il soggetto.
I social hanno rotto molti tabù: siamo dell’idea, però, che l’uso decorativo che si fa delle donne non ha niente a che fare con il vero ruolo delle donne nella società. Che ne pensi?
Il ruolo delle donne nella società, delle donne come “creatrici” di vita dovrebbe essere molto diverso da quello ricoperto attualmente e sopratutto da quello tristemente descritto dalle stesse “donne” dai e nei social. Non si può pretendere rispetto se poi ci si propone in maniera sconveniente.
Sweet dreams lo sguardo misterioso di Tina mentre insegue un sogno)?
Lo sguardo di Tina insegue il sogno di potersi raccontare un giorno nelle pagine di un libro.