25 settembre – Ogni giorno i media locali parlano di nomine, leggiamo la lista degli esperti, dei cosiddetti cervelli pensanti, leggiamo di resurrezioni e di decessi politici ma dei diritti calpestati dei messinesi chi se ne occuperà? Possibile che l’unica soluzione per le nuove generazioni sia il precariato? Il posto assicurato nei supermercati che dureranno … giusto il tempo di ripulire soldi e uomini? La politica negli ultimi venti anni ha generato false aspettative ed educato i giovani alla sconfitta, all’eterna depressione.
La parola ambizione è stata cancellata per lasciare spazio al “favore” al meglio del peggio piuttosto che a seguire il percorso dettato dal merito. Così la città dei raccomandati non avrà mai avversari competitivi ma solo utili frustrati che occuperanno quegli spazi che ai raccomandati non interessano: parcheggiatori, macellai, cassieri, baristi, camerieri, portantini, uscieri.
Serve ascolto e parola: sono preoccupato ma anche fiducioso nella forza di chi è giovane.
I furbi di sempre resisteranno a qualsiasi vento e commissario perché ogni vento di cambiamento è il loro vento. Il cittadino messinese torni sovrano dei suoi diritti e non li dia a buon (super)mercato a questa politica maldestra. Per crescere servono i fatti; per i fatti servono le idee; per le idee servono i giovani.
Quel che è sbagliato è scrivere “non mi rimane che leccare il c… di un potente”. Essere ostaggi di qualcuno non è una seconda scelta. Non può essere l’ultima spiaggia. Nella politica come nella vita.