L’ex magistrato Luca Palamara è intervenuto in diretta a “L’Italia s’è desta“, il programma in onda ogni mattina su Radio Cusano Campus e in radiovisione su Cusano Italia Tv (canale 122 del digitale terrestre), per commentare vari temi di attualità giuridica e politica.
Sull’abrogazione del reato di abuso d’ufficio e il lodo Toti
Riguardo all’abuso d’ufficio e all’idea della Lega di conferire un’immunità totale ai governatori di regione, Palamara ha dichiarato: “Penso che bisogna mettere ordine in questa discussione, che non è nuova, ma ci portiamo dietro da quando è entrata in vigore la nostra Costituzione nel 1948. L’articolo 68 prevedeva l’immunità per consentire a ciascun potere di svolgere il proprio compito senza essere perseguitato. Dopo i fatti di Tangentopoli nel 1993, il Parlamento decise di abolire queste immunità. Tuttavia, il problema non è stato risolto, poiché le inchieste giudiziarie riguardanti la politica continuano a riproporre la questione. Bisogna sempre dare il giusto punto di equilibrio nelle situazioni. Tutti sono soggetti di fronte alla legge, questo vale anche per l’abuso d’ufficio, anche chi è stato democraticamente eletto dal popolo. Ma allo stesso tempo bisogna evitare che un’inchiesta giudiziaria possa buttare giù chi è stato eletto dai cittadini. Le scelte della politica sono scelte della politica e non devono essere legate a un’informazione di garanzia o a un processo.“
Sulla superiorità giuridica degli eletti dal popolo
Palamara ha affrontato anche il tema dell’apparente superiorità giuridica degli eletti dal popolo, dicendo: “Il problema di fondo non è impedire alla magistratura di indagare. La magistratura deve indagare su tutti, questa è la premessa iniziale. Tuttavia, bisogna evitare di andare pregiudizialmente contro la magistratura. Il compito del magistrato è accertare e verificare se un fatto penalmente rilevante è accaduto. Determinate vicende hanno posto il tema della credibilità delle decisioni giudiziarie. Non dimentichiamo che nelle recenti elezioni al Parlamento europeo è stata candidata Ilaria Salis, che era sotto processo in Ungheria. Questo indica una sorta di sfiducia preventiva nei confronti di chi deve giudicare, che riguarda tutti. Quando si tratta il tema della giustizia, occorre farlo senza faziosità politica.”
Sulla custodia cautelare
Parlando della custodia cautelare, Palamara ha affermato: “Nella mia attività di pubblico ministero, ho chiesto l’applicazione della custodia cautelare nei casi di estrema ratio, quando ogni altra misura non soddisfa l’esigenza di prevenire il pericolo di fuga, l’inquinamento probatorio o la reiterazione del reato. Questo è un problema irrisolto del nostro ordinamento. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è una sorta di anticipazione della condanna definitiva. In Italia, spesso si ricorre alla custodia cautelare perché i processi durano tanto tempo. Limitare l’uso della custodia cautelare per i cosiddetti colletti bianchi non è accettabile. Bisogna evitare che si crei una casta privilegiata. La soluzione sta nel creare corsie preferenziali per determinati reati, affinché i processi possano concludersi più rapidamente e con decisioni credibili.“
Sull’insofferenza per l’attesa dei processi
Infine, Palamara ha commentato l’insofferenza per l’attesa dei processi: “In Italia, c’è bisogno di risposte ferme e immediate dai media. Questo ha alterato il ruolo dei giudici e dei processi, creando sfiducia nel sistema giudiziario. Le leggi non devono essere fatte per casi singoli, ma per tutelare una funzione. È necessario un equilibrio tra il bisogno di giustizia rapida e il rispetto dei diritti degli imputati. Le riforme devono garantire che le decisioni siano giuste e tempestive, senza creare privilegi o ingiustizie.“
Per ascoltare l’intervento di Palamara: https://www.radiocusanocampus.it/it/luca-palamara-ex-magistrato-immunita-parlamentare-si-o-no