C’era una volta la politica a Messina. Memorie di anni che furono: eleganza negli interventi in Aula, professionalità nella quotidianità, importanza dei valori e fedeltà al partito. Oggi è tutta un’altra musica: insulti, screzi, tradimenti, vendite di idee e di bandiere. Si scende in politica non per capacità dialettiche bensì per sopravvivere alla miseria della vita. Così ci chiediamo: ma gli abitanti dei Palazzi istituzionali, sono tutti così? Speriamo di no, altrimenti non c’è scampo per questa città. Ma se davvero si vuole approfondire l’argomento vi consigliamo di partecipare a qualche seduta pubblica: una visita a Comune e Provincia regionale per capire come sono fatti i nostri autorevoli rappresentanti. Anticipiamo: riceverete una grande delusione. E’ difficile essere così maldestri nel condurre gli interventi in Aula. E’ difficile rappresentare opinioni così poco interessanti. E’ difficile essere come molti di loro, eppure, li abbiamo eletti, li abbiamo consigliati e coccolati. Ma si può… L’interesse della comunità? La salvaguardia dell’occupazione nelle tante aziende? La riqualificazione del territorio saccheggiato? Qualcuno meno occupato a dividersi le briciole magari vi risponderà: lavori in corso. Lavori in corso? Da quanti anni e per quanti anni ancora? Insomma, la chiarezza fa bene alla politica tanto che in qualche intervento c’è sempre qualcuno più figo che chiosa a beneficio dell’amichetta presente: i messinesi sono meglio di quello che noi crediamo. Sicuri? Non è che anche qui ci siano i lavori in corso? L’equivoco è presto risolto: dopo ogni finta lite c’è sempre un premio. Il più imbarazzante dei quali si chiama posto a tavola. L’interesse privato in politica fa sempre miracoli!