Filt Cgil, Orsa T, Uiltrasporti, Ugl, Faisa Cisal e Cub trasporti hanno inviato al sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca una lettera nella quale chiedono il ritiro della delibera sull’Atm e l’immediata convocazione di tutte le organizzazioni sindacali per trovare una soluzione concreta e condivisa. Di seguito il testo della nota. “La disastrosa condizione in cui versa ormai da anni l’ATM, come pure i continui rinvii in consiglio comunale e le polemiche sterili sulla riorganizzazione e la liquidazione dell’azienda, sono la conseguenza dell’idea che l’azienda dei trasporti sia solo occasione e luogo di clientela e di consenso per la politica, e anche per quella parte di sindacato che ha operato in una logica di collateralismo. La soluzione individuata dalla Giunta Buzzanca e proposta al Consiglio Comunale è considerata inadeguata dalla quasi totalità delle organizzazioni sindacali del settore e, evidentemente, da un numero considerevole degli stessi consiglieri comunali. Il limite di quella proposta sta nella previsione certa della liquidazione della azienda senza alcuna certezza sulla soluzione alternativa, sia per quanto riguarda le modalità di organizzazione del servizio di mobilità urbana, sia per quanto riguarda il destino dei lavoratori.
Ciò determina fibrillazioni, legittime, dei lavoratori che temono la messa in discussione del loro posto di lavoro e più di una perplessità sulle possibili soluzione organizzative e societarie. La stessa formulazione della proposta di delibera indica in maniera eccessivamente generica il percorso, rinviando a momenti successivi e a soggetti istituzionali altri, l’adozione di scelte fondamentali e decisive per valutare la validità del progetto: le garanzie per i lavoratori vengono affermate apoditticamente e senza alcuna concreta garanzia, non vengono individuate le risorse necessarie per la costituzione e la dotazione finanziaria della SPA, né per l’acquisto della dotazione tecnica e tecnologica, a partire dagli autobus necessari a effettuare il servizio e che, oggi, palesemente mancano all’ATM. Resta tutto intero e non viene affrontato il vulnus rappresentato dalla mancata approvazione dei bilanci pregressi dell’ATM da parte del Consiglio Comunale. Alla delibera sono stati presentati, da parte di diverse forze politiche, degli emendamenti che, tuttavia, sono insufficienti a risolvere i problemi esposti. C’è poi da sottolineare che, anche quanti chiedono l’approvazione della delibera così com’è, sostengono che i termini della liquidazione debbano scattare solo nel momento del concreto subentro della nuova azienda. Non si capisce allora perché invece di avviatrsi su polemiche e su percorsi solitari, non si solleciti unitariamente questa soluzione al sindaco. Negli incontri svolti con l’Amministrazione, abbiamo espresso le nostre perplessità ed indicato la una soluzione concreta, analoga a quella percorsa a Catania: costituzione della SPA, trasferimento a quest’ultima di tutte le competenze, dei servizi, del personale, definizione delle poste economiche e, soltanto al termine di questo percorso, la liquidazione della Municipalizzata. Purtroppo però non siamo stati ascoltati, ed è stato perso altro tempo. E’ nostra convinzione che la stessa approvazione della delibera, in atto all’esame dell’Aula, non risolverebbe il problema, limitandosi a rinviarlo ulteriormente. E’ questo il nodo della vicenda. Per affrontare adeguatamente il nodo ATM, operando una netta cesura con i metodi del passato, occorre individuare con certezza e trasparenza il percorso, così da far corrispondere le dichiarazioni di intenti agli obiettivi reali, e su questi predisporre atti e provvedimenti sui quali ricercare il necessario consenso. Le proposte oggi in campo lasciano un margine di incertezza sulla effettiva intenzione di promuovere un cambiamento reale continuando ad assicurare il servizio pubblico. Chiediamo, pertanto, un altro percorso: il ritiro della delibera in atto all’esame del Consiglio, la immediata convocazione delle OO.SS. da parte del Sindaco, la predisposizione di un testo largamente condiviso di una nuova delibera. In alternativa fare in modo di riaprire i termini per la predisposizione di un emendamento che riscriva ex novo la delibera ATM in modo tale da risolvere i problemi rappresentati”.