Contro il taglio dei treni, contro la trasformazione dello snodo di Messina in un binario morto questa mattina, nonostante la pioggia e il cattivo tempo, il Comitato Mobilitiamo Messina ha manifestato sotto il porticato della Stazione centrale. Con i partiti, i sindacati e la società civile anche i lavoratori di Servirail e Ferrotel reduci dal deludente incontro di ieri a Palermo. Obiettivo della manifestazione chiedere al Governo e a FS di invertire la politica di dismissioni nello Stretto e ripristinare i treni a lunga percorrenza e il lavoro. “Dalla mobilità dipende lo sviluppo di un territorio e senza mobilità il territorio muore”, è il leit motiv del Comitato. Pochi dati disegnano l’abbandono progressivo ma continuato nel tempo da parte di Fs. Al 14 dicembre 2008 l’offerta treni di FS dalla Sicilia verso il centro nord prevedeva 4 treni per Milano, 2 per Torino, 5 per Roma, 1 per Venezia per un totale di 6162 posti suddivisi in 116 carrozze, 216 posti di 1° classe, 3604 di 2° classe, 1020 cuccette confort, 776 ordinarie e 546 posti in vagone letto. All’11 dicembre 2011, ovvero l’ultimo taglio subito che ha portato al licenziamento su tutto il territorio nazionale di 800 addetti ai treni notte, 85 dei quali nella sola area di Messina, l’offerta è di 1 treno per Milano diurno e 5 per Roma per complessive 48 carrozze, 432 posti di 1° classe, 2176 in 2°, 1152 cuccette ordinarie e 432 confort, 90 posti in vagone letto. Nel manifesto di Mobilitiamo Messina si evidenzia come il Piano industriale 2011 – 2015 di FS per un impegno complessivo di 27 miliardi di euro prevede appena il 2% di risorse per la Sicilia. A ribadire la necessità di ottenere il ripristino dei treni, tutti gli interventi che uno dopo l’altro hanno scandito il tempo della Protesta di questa mattina. Forte la denuncia dei lavoratori ma anche quella di passeggeri che hanno descritto come nel tempo il servizio sia scaduto, si sia ridotto fino a spingere l’utenza verso altri vettori. “Il precedente Governo ha penalizzato fortemente il nostro territorio spostando risorse e investimenti al nord. Ora occorre cambiare il passo e riportare al Sud oltre che a Messina treni, risorse per ammodernamento e infrastrutture, lavoro. Un diritto per il quale Mobilitiamo Messina continuerà a lavorare”, ha detto il segretario della Cgil di Messina Lillo Oceano nel suo intervento che ha chiuso la manifestazione.