Egregio Direttore,
da comune cittadino concordo e condivido pienamente il pensiero e le proposte dell’amico Giovanni Dotti in materia di responsabilità civile dei politici e dei Magistrati. Vero è che delle volte, davanti a certi errori giudiziari, viene rabbia e di getto si pensa che anche i Giudici che sbagliano dovrebbero pagare. Ma se così fosse, come giustamente fa osservare Dotti, i giudici sarebbero fortemente condizionati nel loro lavoro.
Per una giustizia più “giusta” vorrei qui fare una proposta che può sembrare banale: un aspirante magistrato per essere abilitato ad amministrare la giustizia, oltre al pubblico concorso vertente sulle materie giuridiche dovrebbe anche essere sottoposto a un idoneo test psico-attitudinale atto a valutare le sue effettive capacità di giudicare con senso critico e obiettività.
Occorrerebbe inoltre un maggiore e più severo controllo da parte del Consiglio Superiore della Magistratura nei confronti di quei giudici che sbagliano, in particolare per quanto riguarda vistosi errori di valutazione, omissioni, ritardi ingiustificati o grave negligenza (emblematico il caso di Enzo Tortora). Speriamo che i Senatori siano più riflessivi e oculati nell’esaminare la legge appena approvata dai Deputati, e che vi apportino almeno qualche correzione.
Martino Pirone