A una ventina di giorni dall’entrata in vigore della Riforma del sistema di esenzione dei ticket in Sicilia, la Cgil di Messina esprime un giudizio assolutamente negativo sia per il grave impatto sociale, dovuto all’esclusione di una fetta consistente di popolazione a basso e bassissimo reddito, sia per i forti disagi dovuti a un meccanismo farraginoso, “Disagi – spiegano dalla Cgil provinciale- che colpiscono un’utenza composta prevalentemente di anziani, vittime della mancanza di una corretta informazione e organizzazione di chi in prima battuta, Asp, medici di famiglia, pediatri e farmacisti, dovrebbe agevolarne l’applicazione. Senza voler generalizzare il fenomeno, dobbiamo però denunciare con disappunto che in tutto il territorio provinciale ci vengono segnalati veri e propri episodi di abusi da parte di medici e farmacisti, che rifiutano l’autocertificazione sulla ricetta, nonostante le precise direttive in merito da parte dell’Assessorato Regionale- osservano dalla Cgil di Messina-.Pur comprendendo le difficoltà di chi si è trovato a dover radicalmente cambiare sistema senza essere stato dotati per tempo degli strumenti conoscitivi idonei ad affrontare questa fase di transizione, non possiamo però giustificare talune ostinazioni che creano solo ulteriore disorientamento e difficoltà”. A tale scopo, la Cgil chiede all’ASP di Messina la convocazione urgente di un Tavolo tecnico che dovrà avere lo scopo di chiarire le idee guida per questa fase di transizione, con criteri univoci e non equivoci, senza lasciare spazi di interpretazioni e confusioni. “Al tavolo- chiede la Cgil- dovranno necessariamente essere presenti tutti i soggetti interessati, ASP, le associazioni dei Medici di famiglia, l’ordine dei Farmacisti e le loro associazioni di categoria, assieme alle organizzazioni sindacali, impegnate quotidianamente con le proprie strutture territoriali a dare consulenza e alleviare i disagi”. Sul fronte regionale, nel merito sostanziale della riforma, la Cgil di Messina auspica un serio confronto per riequilibrare una norma che aggrava le iniquità e le difficoltà delle fasce più deboli della popolazione, già duramente colpite dalla crisi, infliggendo un ulteriore colpo al diritto alla salute. In particolare la Cgil chiede che si intervenga per estendere il diritto all’esenzione, ampliando il concetto di “disoccupato” agli inoccupati (coloro che non hanno mai avuto un lavoro alle dipendenze o sono in cerca di una prima occupazione), ai cassintegrati, ai lavoratori a tempo determinato con contratti inferiori alle 20 ore settimanali o che comunque col loro reddito non superano il limite per la perdita dello stato di disoccupazione per il Centro per l’Impiego; o a quei pensionati under 60 (e ai loro familiari a carico), titolari di assegno di invalidità o inabilità, spesso integrati al minimo, che non possono essere considerati disoccupati in quanto privi di capacità lavorativa. Per la Cgil di Messina, “Potrebbe essere altresì opportuno valutare, in Commissione Sanità dell’Ars, la possibilità di introdurre come criterio di equità, diversi livelli di compartecipazione ai ticket, legandoli alla capacità economica reale delle famiglie così come emerge dall’ISEE, tenendo conto anche di parametri più completi come la composizione del nucleo familiare, l’eventuale presenza di invalidi, le spese per canone di affitto, e via di seguito”,