PALAZZO ZANCA DECIDE DI NON DECIDERE, MESSINA VIENE PRIVATA DI UN BENE ESSENZIALE

“Non è così che si gestisce una emergenza di tale portata”. A dichiararlo il Segretario Generale della Camera Sindacale Provinciale UIL di Messina, Costantino Amato, che interviene oggi sulla grave emergenza idrica che ha colpito la città a seguito di un guasto alla condotta verificatosi in zona Trappitello a causa di un evento franoso. E’ assurdo – spiega Amato – che una città di più di 250 mila abitanti dipenda quasi per intero, l’80 per cento, dalla condotta di Fiumefreddo. Una condotta “colabrodo”, collegata a impianti fatiscenti, che per sua natura, poiché collocata quasi interamente in montagna, risente dei disastrosi effetti del dissesto del territorio. Riteniamo – prosegue Amato – che oggi più che mai sia necessario trovare una soluzione alternativa per dare respiro alla città nei momenti di emergenza, ma non solo, se si considera il fatto che Messina è una città in cui l’acqua non viene erogata 24 ore su 24. Una città che in realtà è a secco non dalla mattinata di sabato, come apparso sulla stampa locale e come diffuso dall’AMAM, ma già dal tardo pomeriggio di venerdì. Esistono zone della città, infatti, dove l’erogazione dell’acqua non avviene in maniera costante durante la giornata e in cui soprattutto in serata, vedi la zona Sud, i rubinetti restano a secco. L’emergenza idrica a Messina – aggiunge Amato – è ormai un problema strutturale, che ormai si manista con una certa frequenza. Ecco perché è necessario pensare a una buona alternativa, come potrebbe essere la condotta dell’Alcantara, dismessa ormai da quasi tre anni per l’esosità dei costi. Costi che potrebbero essere contenuti attraverso specifici accordi. Non solo, è necessario poi intervenire con provvedimenti strutturali sulle condotte che andrebbero quasi totalmente sostituite e non più rattoppate con interventi tampone”. Un’ultima stoccata il Segretario Generale della UIL la indirizza al Sindaco. “L’acqua è il primo e più essenziale bene per i cittadini. Chiedere loro di restarne senza, organizzandosi come meglio possono e non curandosi degli effetti che ciò ha in termini di igiene soprattutto, basti pensare alle scuole o agli uffici pubblici che in queste situazioni dovrebbero restare chiusi, è assurdo. Ecco perchè chiediamo al Sindaco di intervenire nei punti nevralgici e più a rischio della città con autobotti per consentire, anche a quei cittadini impossibilitati a raggiungere le poche fontane rimaste in città, per esempio i più anziani, di usufruire di una minima scorta del prezioso liquido.”