ATM & SINDACATI

Il pagamento completo della retribuzione di Dicembre, tra martedì e mercoledì della prossima settimana, e dopo due giorni la liquidazione del 95% della retribuzione di Gennaio. Questo è il risultato dei due giorni di protesta dei sindacati e dei lavoratori dell’ATM attuata, senza interrompere il servizio, con un sit in e con l’occupazione dell’aula consiliare. Dopo i vari momenti di tensione vissuti ieri, e scaturiti dalla mancata corresponsione delle ultime tre mensilità e dai timori per il futuro occupazionale, stamattina il confronto tra il sindaco Buzzanca, i sindacati ed i capigruppo, ha prodotto una temporanea soluzione che dovrebbe finalmente restituire alle maestranze almeno una parte di quanto legittimamente da tempo queste avanzano. Dai soli 3,300 mln disponibili (1,380 dodicesimo trasferimento comunale + 1,920 contributo statale anno 2009) si è passati, attraverso una somma aggiuntiva del Comune di Messina di 400.000 euro, a 3,700 mln e ciò, quindi, consentirà, attraverso il rinvio del pagamento di alcuni debiti dell’azienda, di onorare gli impegni assunti, come il pagamento delle polizze assicurative e la transazione Alstom, e di corrispondere ai lavoratori anche il 95% netto della retribuzione di Gennaio.
Viene data così ragione alle rivendicazioni dei lavoratori, che per costringere Buzzanca ad un ennesimo sforzo hanno dovuto minacciare di restare ancora asserragliati nell’aula consiliare, e l’amministrazione comunale lo fa aggiungendo quindi un ennesima toppa al grande buco della partecipata, ovvero variando in sostanza soltanto l’ordine dei creditori.
I già insufficienti ed unici trasferimenti di cui vive l’ATM vengono da anni sistematicamente erosi dai numerosi decreti ingiuntivi e dai debiti che l’azienda continua a pagare, anche per beni che sono di esclusiva proprietà comunale, e ciò a scapito del giusto pagamento degli stipendi.
Per la prima volta, e dopo esser stati obbligati a mostrare i muscoli, i lavoratori hanno fatto comprendere all’amministrazione comunale che il costo del lavoro non è una variabile trascurabile dei costi dell’azienda e che lo scotto delle sbagliate scelte che hanno portato l’ATM in queste condizioni non può continuamente ricadere solo su di loro e sui primari bisogni delle loro famiglie.
Se l’amministrazione comunale manterrà gli impegni, dunque, le due mensilità della prossima settimana consentiranno a malapena ai lavoratori di pagare i debiti che sono stati costretti a contrarre in questi mesi, ma per il futuro anche quello immediatamente prossimo restano forti le incognite e le paure. I debiti che oggi vengono posticipati si ripresenteranno puntuali il prossimo mese, insieme agli oneri dello stipendio che oggi si è deciso di liquidare, e ciò ancora una volta renderà difficile pagare regolarmente il prossimo stipendio e quello di febbraio.
L’amministrazione comunale che pensa di far affidamento sui 9,124 mln che avanza dalla regione per gli arretrati della tranvia, e sui circa 4,500 mln dei contributi statali per gli anni 2010/2011, deve comprendere una buona volta che il limite fondamentale dell’ATM è determinato dal fatto che il totale dei trasferimenti su sui si regge non copre per intero i costi fissi, che i tagli del 20% delle risorse al settore faranno precipitare ancor più la situazione e che senza i soldi per costituire la new co. e soprattutto per dotarla di quei bus che possono aumentare le entrate, tra meno di 90 giorni, così come dettato dalla delibera di liquidazione, i lavoratori si potrebbero ritrovare non solo senza stipendio, ma anche senza il posto di lavoro. Sul futuro dell’azienda le organizzazioni sindacali, pur ricordando che da mesi sono rimaste da sole a sollecitare una riunione congiunta con amministrazione comunale e regione siciliana, hanno accettato comunque di proseguire nei prossimi giorni un confronto tecnico con il Comune di Messina, ma hanno messo in guardia Buzzanca che la delibera votata, i tempi, le risorse ed i rischi non consentono più a nessuno né scorciatoie e né alchimie. Sindacato e lavoratori hanno quindi deciso di sospendere l’occupazione dell’aula consiliare per verificare gli impegni assunti.

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